Parco PANE: “Con Pedemontana a rischio 500 specie di vita”

Il Parco Agricolo Nord Est ha preso posizione su Pedemontana ed è pronto a scrivere una lettera indirizzata a Regione e agli Enti coinvolti. Centro destra spaccato sulla tratta: per Romani (FdI) c’è margine di trattativa, Monti (Lega) netto: “non distrugge il parco”
Agrate. Se da una parte sentiamo parlare sempre più spesso di rispetto ambientale, di necessità di aumentare le aree verdi e boschi urbani per salvare il nostro Piante sofferente a causa di inquinamento e cambiamenti climatici, dall’altra vediamo le stesse aree verdi, che potrebbero essere parte della “medicina” che serve, distrutte da cemento e infrastrutture. E allora è facile vedere in quella striscia rossa segnata nel bel mezzo della cartina del parco PANE, Parco Agricolo Nord Est, e che indica il passaggio di Pedemontana, come una ferita rossa sanguinante.
Sono 18 i chilometri complessivi, pari al 65,83% dello sviluppo complessivo, che devasteranno il parco. La sua fauna e la sua flora: la tratta D breve di Pedemontana andrà, di fatto, ad uccidere un itero e corposo ecosistema. Basta un numero per far percepire l’impatto della portata del passaggio dell’infrastruttura nel bel mezzo del parco: spariranno circa 500 specie di vita.

Non solo un danno ambientale ma anche economico. Negli anni, infatti, tanti sono stati gli investimenti fatti a favore del parco PANE, per una cifra complessiva di quasi 521mila euro. Nello specifico, tra il periodo 2012 e 2022 erano stati spesi 79.959€ per la manutenzione della rete sentieristica; 166mila euro per il tracciato Vimercate Cascina Rossino di Ornago; e poi ci sono stati i fondi comuni Collegamento Vimercate località Ruginello – La Ca’ di Sulbiate pari a 145mila euro a cui si sono aggiunti poi altri 30mila euro per due bandi: rispettivamente 15mila per il Bando biodiversità “Anfibi” e altri 15 mila per il Bando biodiversità “Chirottiri”. Negli anni poi sono stati fatti ulteriori interventi per un costo complessivo di ulteriori 100mila euro.
Soldi che, con il passaggio della tratta D breve di Pedemontana nel Parco Agricolo Nord Est risulterebbero gettati al vento.
Lotta tra colori: il grigio batte il verde!
Ogni anno, all’interno del Parco PANE, vengono organizzati una media di due eventi senza contare i numerosi studenti (900 ogni anno) che frequentano l’area verde. Eppure il grigio di Pedemontana pare essere più forte del verde del Parco Agricolo Nord Est che, con il passaggio della tratta D breve, verrà ampiamente oscurato.
E sarà questo che si troveranno di fronte le future generazioni che stanno crescendo con il peso sulle spalle di un Pianeta di grave sofferenza: una lingua grigia di cemento sorta laddove prima invece c’erano animali, piante e ossigeno.
A fronte di tutto quanto sopra citato, i sindaci di PANE hanno preso una netta posizione su Pedemontana e sono pronti ad esporla in una lettera, prima, indirizzata a Regione Lombardia e a tutti gli Enti coinvolti e in un incontro pubblico, poi, che si terrà ad Ornago il prossimo 26 ottobre.
“Nella serata di giovedì 20 ottobre 2022 i rappresentanti dei Comuni del Parco Agricolo Nord Est si sono riuniti per confrontarsi sul progetto della Tratta D breve di Pedemontana – si legge nel comunicato stampa ufficiale – dopo una presentazione dei valori naturalistici e frutivi dell’area ad opera del Direttore del Parco Massimo Merati ed una sul progetto da parte del sindaco di Agrate Brianza Simone Sironi i rappresentati, guidati dalla Presidente dell’Assemblea Consortile Angelina Marcella, hanno preparato una lettera da inviare in Regione e alla società di Pedemontana per chiedere un confronto di un progetto con meno impatti sul territorio e più mitigazioni“.

Abbandonano per un attimo il filone ambientale della questione, si passa poi a quello più strettamente politico con una spaccatura nel centrodestra: si scontrano infatti i pensieri del consigliere Federico Romani di Fratelli d’Italia e quelli di Andrea Monti, Lega. Se per il primo c’è margine di trattativa sulla tratta D breve, per il secondo, invece, bisogna invece frenare gli egoismi e comprendere che la tratta è la soluzione più sostenibile.
CENTRO DESTRA SPACCATO
“A Pedemontana non si può dire di no, ma sulla tratta D breve ci sono margini di trattativa”
Queste le recenti dichiarazioni di Federico Romani, FdI, che in una nota stampa fa sapere: “Abbatteremo i no ideologici su Pedemontana e appoggeremo proposte immediatamente realizzabili e senza spreco di risorse pubbliche come il potenziamento della tangenziale est nella nuova ipotesi di tratta D breve” queste le parole del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Federico Romani a fronte dell’incontro tenutosi nella giornata di ieri a Burago di Molgora fra i sindaci del Vimercatese – e aggiunge – parlare di Pedemontana significa sgomberare il campo dai continui slogan ideologici che in questi mesi stanno invadendo giornali e social. No, non è possibile dire di no a Pedemontana – come qualche esponente politico vorrebbe far credere. Il progetto delle tratte B 2 e C sono immediatamente esecutivi e i lavori potranno partire nel primo trimestre 2023”.
Sulla tratta D breve dice: “ci sono margini di trattativa. Per questo motivo, come ho già avuto modo di sottolineare nei diversi incontri sul territorio coi sindaci, la soluzione migliore è il potenziamento della tangenziale est. Il progetto di Pedemontana della tratta DBreve, è l’unico che possa ancora essere rivisto”
“La tratta D breve? La soluzione più sostenibile” – IL COMMENTO DI ANDREA MONTI AL COMUNICATO STAMPA DI ROMANI
“Nella giornata di ieri, infatti, è stato divulgato un comunicato stampa a firma Federico Romani, dove si propone di utilizzare la Tangenziale A51 al posto della tratta D breve – scrive Monti – La domanda sorge spontanea? Ma questo Consigliere Regionale dov’è stato fino ad oggi? Dov’era quando si lavorava ad una soluzione per rendere più sostenibile il completamento di Pedemontana? Dov’era quando la sua maggioranza, di cui fa parte, e la sua Giunta Regionale dove siedono due assessori di Fratelli d’Italia, approvavano ogni passaggio su Pedemontana, con l’incarico alla progettazione della tratta D Breve? ”
E aggiunge: “Scagliarsi contro la tratta D Breve significa, nei numero e nei dati, boicottare la soluzione più sostenibile rispetto al consumo di suolo e preservazione di aree di pregio. La tratta D Breve occupa meno della metà del territorio rispetto alla D Lunga, non invaderà nessun parco regionale, riduce la percentuale di passaggio anche in rete verde e in aree agricole strategiche. Una differenza notevole, un beneficio tangibile rispetto alla riduzione di quella ferita ambientale che obbligatoriamente ogni grande e piccola opera porta al territorio. Com’è possibile quindi che una delle ragioni per cui si sta contestando l’opzione della D Breve sia quella ambientale? Se si dovesse proseguire con l’attuale progetto, ovvero la D lunga, il consumo di suolo sarebbe oltre il doppio. E’ incomprensibile”.
LA TRATTA D BREVE NON E’ LA DISTRUZIONE DEL PARCO PANE
Sempre secondo il consigliere Andrea Monti (Lega) è solo uno il motivo per cui si contesta la tratta D breve di Pedemontana: “è vero che ha un impatto sull’ambiente decisamente inferiore rispetto alla D lunga, il problema è che passa in territori che prima non sarebbero stati interessati all’opera. Semplificando: prima si consumava più territorio, però a casa di altri (a spanne, metà in provincia di Monza e metà in provincia di Bergamo). Ora, è vero che feriamo meno l’ambiente, però passiamo sotto “casa mia”, quindi contesto e faccio barricate”. Queste le parole che Monti ha pubblicato sul suo post nel blog IlMonti.it
E su il parco PANE dice: “Non è un “mostro”, una “colata di cemento”, una “distruzione del Parco Pane”, come sentiamo spesso sostenere. E’ una strada, come ce ne sono tante altre in Italia e nel mondo. E’ una progettualità ridotta della metà rispetto a quella già prevista e approvata (D Lunga) e che si sforza di ridurre al minimo possibile la sua ingombrante presenza”