
Sono moltissimi gli italiani che hanno deciso di liberare le proprie case dagli oggetti superflui, quelli che si tengono chiusi nei cassetti o a prendere polvere sugli scaffali ma che non vengono utilizzati da anni, o non lo sono stati mai.
Un esempio sono gli oggetti in oro, come posate, cornici, caraffe, oppure i gioielli, quelli che si usava tanto regalare per le nascite o i battesimi ai bambini ma che nessuno ha mai indossato. Oppure tutti quegli oggetti di valore ereditati dalle nonne, magari anche rotti, vecchi e decisamente fuori moda.
Che farsene, dunque? È ovvio, il primo pensiero è quello di vendere l’oro usato che si possiede in casa, anche perché i metalli preziosi come oro e argento costituiscono i famosi beni rifugio, quelli ai quali si ricorre nei casi in cui si ha la necessità di avere della liquidità immediata, magari per affrontare delle spese improvvise o per guadagnare qualcosa in un periodo di crisi economica come quella attuale.
Ma, prima di portarli presso un compro oro per venderli, bisogna assicurarsi che i gioielli siano veri, dunque è necessario farseli valutare correttamente e trovare la migliore valutazione oro usato. Esistono dei metodi fai da te per riconoscere l’oro vero, e di seguito verranno spiegati ma, è bene specificarlo, questi metodi casalinghi potrebbero rovinare i gioielli, dunque si consiglia sempre di rivolgersi a un compro oro professionale per togliersi il dubbio, anche perché i negozianti fanno le valutazioni in maniera gratuita e senza impegno. Sul sito orolive.it si trovano tutte le informazioni in merito, ed è possibile visualizzare la quotazione dell’oro sul mercato in tempo reale, ossia il prezzo di partenza al grammo da cui partire per stabilire la cifra finale cui il compro oro acquisterà i gioielli.
Distinguere oro vero da quello falso: metodi fai da te
Come anticipato, per capire se l’oro che si possiede in casa sia vero o falso, si possono fare dei controlli fai da te, con alcuni metodi per riconoscere la validità del proprio oro, senza dimenticare, però, che si corre il rischio di danneggiare i preziosi.
1. Esame visivo
Il primo metodo, quello più immediato ed alla portata di tutti, per il quale non servono particolari strumenti, ma solo una comune lente di ingrandimento, è quello di osservare attentamente il gioiello per cercare la punzonatura incisa nel metallo. Si tratta di una scritta ufficiale che indica la purezza dell’oro, anche se potrebbe essere illeggibile o cancellata dall’usura. La punzonatura – di cui si parlerà meglio in seguito – è espressa in millesimi (1-999 o 0,1-0,999) o in carati (10k, 14k, 18k, 22k o 24k).
Attenzione, però: anche gli oggetti contraffatti a regola d’arte hanno l’incisione del punzone, dunque si consiglia sempre di far eseguire un check più accurato a un gioielliere o ad un compro oro professionista.
Inoltre, bisogna controllare il colore della superficie dell’oggetto (soprattutto in prossimità dei bordi) poiché, se appare scolorito o alcune parti si staccano provando a sfregare, il gioiello potrebbe essere semplicemente placcato in oro, ma il resto è composto da altri metalli di diverso colore.
2. Esame del morso
Questo metodo è uno dei più rischiosi perché danneggia il prezioso, ma è anche uno dei più immediati per riconoscere l’oro vero con metodi fai da te. Trattandosi di un materiale molto morbido, se restano impressi i segni dei denti dopo il morso, si ha la certezza che sia di oro puro. Più sono profonde le tacche lasciate dai denti, più l’oro è autentico.
Attenzione, però: anche in questo caso, il rischio di fallire è molto elevato, perché esistono metalli (il piombo, ad esempio) ancora più morbidi dell’oro, per cui è facile cadere in inganno e scambiare per oro puro un oggetto che è solo ricoperto d’oro.
3. Esame del magnete
Un altro test facile da realizzare in casa è la prova del magnete: se la calamita attira l’oggetto, si tratta di oro falso. Ma, anche in questo caso, c’è un contro: se il magnete è debole, come quelli che comunemente si trovano in casa, la prova non sarà sufficientemente valida.
Attenzione, però: se l’oggetto non viene attirato dalla calamita, non è sicuro al 100€% che sia oro vero, poiché i contraffattori d’oro impiegano altri metalli diamagnetici per trarre in inganno.
4. Esame del piatto di ceramica
Una prova semplice ma che danneggia i gioielli è l’esame del piatto di ceramica, o di qualsiasi altro oggetto in ceramica non smaltata: si sfrega il gioiello sulla superficie di ceramica e, se lascia una striscia nera, molto probabilmente si tratta di oro falso; se la striscia è dorata, l’oggetto potrebbe essere di oro vero.
5. Esame dell’acido nitrico
Questa è la classica prova che fanno tutti i compro oro gratuitamente per accertare l’autenticità dell’oro e, se fatta nel modo scorretto, potrebbe danneggiare i gioielli, poiché l’acido nitrico è altamente corrosivo. Dopo aver appoggiato il gioiello in un contenitore d’acciaio inossidabile, si versa sopra una goccia di acido nitrico: se l’oro diventa verde o bianco, è probabile che si tratti di un gioiello contraffatto o placcato; se l’oro non cambia colore, si tratta di oro puro.
6. Esame della densità
Questo test è per veri appassionati di fisica, ma lascia comunque un grande margine di errore, poiché bisogna conoscere esattamente la composizione del materiale e le caratteristiche di densità del gioiello da analizzare. Se il gioiello è composto da pietre preziose o decorazioni, questa prova non funziona. E sarà inesatta anche se il gioiello, apparentemente in oro massiccio, è in realtà cavo, dunque con dell’aria all’interno dell’oggetto.
La densità dell’oro puro a 24k è di circa 19,32 g/cm3 e, più è alta la densità, più l’oro è puro. Dopo aver pesato correttamente l’oro, bisogna immergere il gioiello in una provetta (o un contenitore graduato) riempita con acqua (ma non fino all’orlo) e segnare il livello dell’acqua prima e dopo l’immersione. A questo punto si applica la formula della densità, cioè ρ (densità) = m (massa)/V (volume), per calcolare la differenza in millimetri dell’acqua prima e dopo aver immerso il gioiello: se il risultato si avvicina a 19 g/cm3, l’oggetto è di oro vero, ma potrebbe essere anche di un metallo con densità simile a quella dell’oro.
Come riconoscere l’oro vero
Fermo restando che il miglior modo per verificare con sicurezza l’autenticità dei gioielli senza rischiare di danneggiarli è quello di rivolgersi ad una valutazione oro usato eseguita da professionisti del settore, è possibile farsi una prima idea osservando e verificando la punzonatura incisa.
Si tratta di un piccolo segno impresso obbligatoriamente nel metallo, per garantire legalmente la purezza dell’oro, riportata in millesimi (numeri che indicano la quantità d’oro presente nel gioiello) o in carati.
Queste le diciture incise:
- 585 per i 14 carati (oro puro al 58,5%).
- 750 per i 18 carati (oro puro al 75%);
- 875 per i 21 carati (oro puro all’87%);
- 916 per i 22 carati (oro puro al 91,33%);
- 999 per i 24 carati (oro puro al 99,9%);
In un oggetto in oro 916, vuol dire che 916 parti su 1000 sono di oro puro, mentre le altre 84 parti sono costituite da altri metalli: in genere, insieme all’oro si usa il rame (per creare l’oro rosa) o l’argento (per l’oro bianco).