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Rifugio Cai Città di Lissone: al via i lavori per il nuovo impianto di fitodepurazione

25 ottobre 2022 | 09:22
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Rifugio Cai Città di Lissone: al via i lavori per il nuovo impianto di fitodepurazione
Rifugio Cai Città di Lissone (foto da rifugi.lombardia.it)

La struttura ha chiuso in anticipo la stagione per consentire l’avvio dei lavori che riprenderanno con l’arrivo della prossima primavera. Il cantiere consentirà la realizzazione del nuovo impianto di trattamento delle acque reflue, nel rispetto dell’ambiente. La fine dei lavori è prevista per giugno 2023, per un costo di 90.000 euro, l’80% dei quali coperto dalla Regione.

Lissone. Cominciati a settembre, i lavori per la riqualificazione del rifugio Cai Città di Lissone in Valle Adamè riprenderanno il prossimo anno, con l’arrivo della bella stagione. Si tratta di un progetto importante, per la realizzazione di un impianto di fitodepurazione, “per essere ancora più sostenibili e a impatto (quasi) zero, nel rispetto della meravigliosa valle che ci ospita”, spiegano dalla sede del Cai di via Statuto. L’avvio del cantiere ha comportato, per quest’anno, la chiusura anticipata della struttura che riaprirà al pubblico il prossimo giugno.

Intervento per la depurazione delle acque reflue

I lavori previsti riguardano gli scarichi e le acque, nel rispetto dell’ambiente. A trent’anni dall’inizio dell’avventura del rifugio ora occorre un intervento importante, per rispondere alle nuove norme in materia di smaltimento delle acque reflue dalla cucina e dai servizi del rifugio. Un cantiere importante per un costo stimato di 90.000 euro, la maggior parte dei quali (80%) coperti da un finanziamento a fondo perso di Regione Lombardia, il resto a carico della sezione lissonese del Cai.

A guidare i lavori è il Cai di Lissone, che gestisce l’immobile e che si è rivolto al Consorzio forestale Alta Valle che ha già avviato i lavori per la fitodepurazione in quota, un sistema oggi adottato da molti rifugi alpini.

Come funziona la fitodepurazione

Un metodo di filtraggio che si ispira e ricorda quello adottato in natura dalle piante attraverso le radici nel terreno, il tutto in uno spazio limitato di terreno. In un unico sito di raccolta sono stati convogliati tutti gli scarichi e qui verranno messe a dimora le piante utilizzate per il processo di fitodepurazione.

Con gli impianti di fitodepurazione le acque reflue vengono raccolte nelle vasche appositamente rivestite con teli plastici perché siano impermeabili e possano trattenere l’umidità. Nelle vasche vengono introdotte tra gli altri materiali anche ghiaia e poi si procede alla piantumazione di specifiche specie vegetali. Le radici e le particelle di ghiaia vengono colonizzate da microorganismi che si nutrono delle sostanze inquinanti presenti nell’acqua.

Insomma, un restyling moderno e sostenibile per uno dei rifugi più noti dagli amanti della montagna, un punto di riferimento certo e conosciuto sulle vette dell’Adamello.

Un pezzo di storia recuperato dalla sezione cittadina del Cai

Situato a 2.020 metri, il rifugio Città di Lissone si trova nel comune di Saviore dell’Adamello, in Val Camonica. È un ex fabbricato dell’Enel, usato in passato come caserma e ricovero durante la Grande Guerra. Negli anni Settanta del Novecento fu ristrutturato dalla sezione di Lissone del Cai che gli diede anche il medesimo nome. Fu parzialmente distrutto da un incendio nel 1986 e poi ricostruito e ampliato. Il nuovo rifugio fu poi inaugurato nel 1991.