Si è chiusa la maxi inchiesta su Tiziana Morandi, balzata agli onori della cronaca la scorsa estate come la “mantide della Brianza“. La massaggiatrice 47enne di Roncello è accusata di aver narcotizzato una decina di uomini per poi derubarli. Le indagini, condotte dai Carabinieri di Vimercate, agli ordini del Maggiore Mario Amengoni, avevano fatto scattare le manette per la donna che ora chiede si essere ascoltata dagli inquirenti in un interrogatorio programmato per sabato 22 ottobre.
IL CERTIFICATO MEDICO FALSO: SI SPACCIAVA PER MALATA TERMINALE
La donna, stando a quanto emerso, avrebbe carpito la fiducia delle proprie vittime per poi somministrare loro potenti sedativi e derubarli. Il tutto passava attraverso noti social network, o spacciandosi per benefattrice in cerca di qualche donazione da devolvere ai bambini poveri, in alcuni casi si sarebbe persino spacciata per malata terminale. Ora infatti un nuovo elemento spunta dagli atti della procura: un falso certificato medico attestante una condizione di salute inguaribile. Sembrerebbe che Morandi lo utilizzasse per liberarsi di alcuni creditori che la cercavano per un prestito che il padre deceduto non aveva restituito totalmente.
Una volta guadagnato l’accesso alla loro abitazioni, le avrebbe distratte per somministrare, in una bevanda, una forte dose di benzodiazepine, che le rendevano inerte.
Oggi il pm della Procura di Monza, Carlo Cinque, ha firmato la conclusione delle indagini.
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