Caso Vero Volley, Arbizzoni: “Problema convivenza e non solo. Facciamo il possibile per tenere 3 squadre da serie A qui”

Vero Volley. MBNews interpella l’ex assessore allo sport del Comune di Monza che difende società e nuova amministrazione. E rilancia: “Serve mettersi intorno ad un tavolo per capire i calendari. Alla Presidente Marzari dico grazie ed esprimo solidarietà per alcune parole ricevute”.
Monza. Un combinato disposto: da una parte la difficile convivenza con l’AC Monza, dall’altra il territorio, gli sponsor, che forse al Vero Volley non hanno dato la stessa fiducia che hanno dato al calcio. Si è fatto questa idea il consigliere comunale fino a pochi mesi assessore allo sport del comune di Monza, Andrea Arbizzoni sulla vicenda che in questi giorni sta toccando il Vero Volley, eccellenza della pallavolo che ha annunciato la volontà di spostare la squadra femminile nella vicina Milano.
Un “trasloco” mal digerito dai tifosi, per ora per poche partire, ma che se confermato porterebbe portare la squadra definitivamente a Milano. “Io mi sento di difenderla la Presidente del Consozio, Alessandra Marzari – racconta Arbizzoni a MBNews – che è arrivata qui e la squadra l’ha presa in mano e l’ha trasformata, salendo gradino per gradino verso la serie A e verso il top della classifica. La femminile per me si gioca anche il titolo di campione d’Italia, quest’anno. Gli insulti alla sua persona non mi sono piaciuti. Ricordo che è anche una manager e deve decidere cosa è meglio per la società. Ovviamente, da uomo delle istituzioni e da tifoso non posso che sperare che il Vero Volley continui a rimanere qui, con entrambe le squadre”.
Niente attacchi o frecciatine alla nuova amministrazione da parte di Arbizzoni, che parla con la cognizione di chi l’assessorato allo sport lo conosce bene e che qualche idea su come le cose potrebbero andare adesso ce l’ha. “Anche quando il Monza era in serie B abbiamo avuto problemi di convivenza simili, soprattutto legati alla sicurezza – prosegue – adesso che il calcio ha fatto il salto in A le cose si sono inevitabilmente complicate. E a pagarne le spese maggiori è stato il volley. Io penso che dobbiamo entrare nell’ottica che abbiamo 3 squadre in serie A e che quindi, se vogliamo tenercele strette, dobbiamo muoverci di conseguenza. Cosa bisogna fare a mio parere? Mettere tutti intorno ad un tavolo e definire insieme i calendaridel prossimo anno in modo che si incastrino giorni e orari senza sovrapporsi e permettano la famosa convivenza di cui hanno parlato i dirigenti della pallavolo monzese. Non penso ci siano tante città in Italia che hanno questo problema, una soluzione ad hoc si può cercare. Ma per farlo servono tutti i soggetti: parlo di Comune, prefettura, questura, società ma anche di FIPAV e FIGC, come mi sembra sia nell’ottica dell’amministrazione”.
“Cercare un’intesa basterà? Non ho il quadro dettagliato di tutto: lo spero ma non lo so – chiosa Arbizzoni. – Io mi sono fatto questa idea: che il tema di AC Monza ci sia, ma non è tutto. Penso che il calore che ha ricevuto il calcio dal punto di vista di sponsor e mediaticità la pallavolo non lo abbia avuto. E quindi il Consorzio adesso cerca nuove opportunità: spostare a Milano la squadra femminile è forse l’opportunità di avere un bacino più ampio. La pallavolo è molto cambiata negli anni ed è uno sport che può essere molto attrattivo per gli sponsor, se questi si dimostrano aperti e propensi. Forse la piazza milanese è più matura rispetto a quella monzese”.