La Villa Reale al centro di uno studio mondiale: ecco perchè

I giovani provengono da Cina, India, Sud America, Turchia, Lituania, Russia, Serbia, Francia, Svezia, Austria, ed Egitto. Presenti anche gli italiani che studieranno in inglese per meglio inserirsi in un contesto internazionale.
La Villa Reale di Monza è una splendida antologia delle capacità costruttive e ingegneristiche delle maestranze lombarde del Diciottesimo secolo. Per questo è studiata da tutto il mondo. Oltre 70 studenti provenienti da tutti i continenti, frequentanti le classi di Restauro Architettonico del Politecnico di Milano, hanno il privilegio di analizzare strutturalmente la Villa del grande artista e architetto Giuseppe Piermarini.

Si tratta di un’opportunità unica perché, da qualche settimana, stanno imparando a conoscere le tecniche costruttive antiche e a riconoscere il valore dell’autenticità della materia plasmata dal tempo, fragile ma preziosa e ricca di conoscenza.
L’esercitazione riguarda un corso integrato di Conservazione e di Tecniche avanzate di rilievo. Gli studenti apprendono come si formula un progetto di restauro, basato sulla conoscenza di materiali e tecniche costruttive storiche. Sulla comprensione dei problemi di degrado e di dissesto e delle conseguenti tecniche di intervento. Sui metodi specifici per dare agli edifici antichi agibilità e accessibilità a fronte delle attuali e future esigenze. Il tutto ovviamente in funzione di una valorizzazione che richiede una specifica riflessione e la consapevolezza del contesto territoriale in cui ci si muove. Per fare tutto questo gli studenti utilizzano moderni strumenti e metodi digitali, dalle nuvole di punti ottenute con il laser scanner alle tecniche di rappresentazione funzionali alle diverse fasi del processo.

I giovani provengono da Cina, India, Sud America, Turchia, Lituania, Russia, Serbia, Francia, Svezia, Austria, ed Egitto.Presenti anche gli italiani che studieranno in inglese per meglio inserirsi in un contesto internazionale.
“L’osservazione diretta ha uno straordinario valore didattico – spiega la professoressa Rossella Moioli del Politecnico di Milano – e la diversità degli sguardi degli allievi moltiplica i percorsi di riconoscimento dei valori”.
“La presenza di così tanti studenti del Politecnico di Milano, provenienti da molte parti del mondo, è assai significativa – dice Arianna Bettin, Assessora del Comune di Monza con la delega alla Villa, al Parco e all’Università – perché da un lato mette in evidenza il valore assoluto del nostro bene monumentale e dall’altro consolida l’aspirazione della Reggia di divenire punto di riferimento per la formazione universitaria di altissimo livello. Due tematiche che l’Amministrazione, anche attraverso il Consorzio, vuole perseguire nella gestione del capolavoro del Pier Marini”.