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“Fermiamo Pedemontana, viviamo la Brianza”: il 17 dicembre la maxi mobilitazione degli ambientalisti

26 novembre 2022 | 09:20
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“Fermiamo Pedemontana, viviamo la Brianza”: il 17 dicembre la maxi mobilitazione degli ambientalisti

Un appello a cittadini, rappresentanze istituzionali del territorio, liste civiche e forze politiche 

La lettera. È giunto il tempo di scegliere da che parte stare. Se dalla parte di chi Pedemontana non la vuole, o da quella di chi la vuole. Ora non è più data una terza possibilità.

Regione Lombardia non accetta nessuna modifica per mitigarne l’impatto. 

A favore di Pedemontana oggi rimangono coloro che fiancheggiano gli interessi del business dell’asfalto e del cemento e che hanno una visione del futuro della Brianza che replica semplicemente quella di un passato i cui effetti sono sotto i nostri occhi:  aria ammorbata, insostenibile consumo di suolo, disordine urbanistico, viabilità critica, traffico caotico mai alleggerito dalle nuove strade realizzate e basso standard qualitativo della vita. I fattori che determinano un futuro di qualità, anche sul piano economico, sono altri. 

Pedemontana non rappresenta per la Brianza la soluzione ai problemi viabilistici sulla direttrice est-ovest e insistere per volerne il completamento è da irresponsabili.

Essa comporterebbe un impiego abnorme di risorse pubbliche ottenute con prestiti da restituire e che potrebbero avere altre destinazioni, come il trasporto pubblico, le infrastrutture ferroviarie per passeggeri e merci, la conversione dalle energie fossili a quelle rinnovabili attraverso il fotovoltaico.

I costi realizzativi elevati comporteranno, come sulle tratte già in esercizio, pedaggi alti e conseguenti scarsi flussi di traffico, anche perché non si intercetteranno gli spostamenti sulle brevi percorrenze, che si riverseranno invece sulla già problematica viabilità locale.

Per la B2, il problema della diossina TCDD, presente sul territorio interessato dalla catastrofe della ICMESA, risulta sottovalutato rispetto agli interventi previsti.

La sottrazione degli spazi liberi con nuovo cemento e asfalto, la devastazione di un territorio agricolo e boschivo di pregio caratterizzerà tutte le tratte (B2, C e D).

Gli aumenti dei costi delle materie prime rendono insufficienti le risorse finora ottenute per realizzare le tratte progettate, mentre quella finale (D) non è mai stata finanziata. 

L’ostinazione a perseguirne il completamento comporterà dunque ulteriori esborsi dalle casse pubbliche, oppure costringerà a risparmi ottenuti tagliando compensazioni, mitigazioni, Greenway ed opere connesse.

La Banca Europea degli Investimenti, determinante nel finanziare l’opera, la Commissione Europea e Corte dei Conti regionale, dopo le segnalazioni da parte delle associazioni, hanno chiesto chiarimenti al Governo ed alla Regione Lombardia, che continua a tenere comportamenti censurabili.

I gruppi e le associazioni ambientaliste della Provincia di MB si sono confrontate anche con chi è favorevole alla Pedemontana, valutando interventi in modifica sulle tratte B2 e C, ma per Regione Lombardia il progetto non può essere cambiato. 

Per la tratta D – originariamente prevista e però senza copertura economica – è stato invece unilateralmente definito un progetto differente, ribattezzato D1 o D “breve”, il cui impatto sarà comunque devastante per le aree verdi libere del vimercatese e per il Parco PANE.

É tempo di una scelta di campo, di una mobilitazione forte, che riguardi l’intero territorio interessato dall’autostrada e che raccolga cittadini e rappresentanti delle istituzioni. 

Pedemontana sarà una partita persa se affrontata separatamente dai cittadini e dalle istituzioni delle diverse tratte, perché l’obiettivo di chi la vuole ostinatamente è il suo completamento con tutte le tre tratte e quindi con l’intero territorio accomunato nella devastazione. 

Nemmeno può essere vinta con singole interlocuzioni puramente tecniche tra qualche sindaco e la società concessionaria. 

E’ una partita politica e a deciderla sarà essenzialmente la politica, che dovrà confermare non solo se fare o meno un’autostrada, ma anche definire quale futuro della Brianza attende noi e i nostri figli. 

LA MOBILITAZIONE

I gruppi, le associazioni ambientaliste e il Comitato di Cittadini delle tratte B2, C e D chiamano cittadini, rappresentanti delle istituzioni, liste civiche e forze politiche a una mobilitazione il giorno 17 dicembre 2022, giorno in cui saremo nelle piazze dei Comuni che si vorrebbe far attraversare dall’autostrada, con un obiettivo:  

FERMIAMO PEDEMONTANA, VIVIAMO LA BRIANZA.

Promuovono la mobilitazione:

Ass. Colli Briantei, Alternativa Verde Desio, Coordinamento No Pedemontana, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente circolo Laura Conti di Seveso, Legambiente Seregno , Lista Altra Bovisio,  Lista Passione Civica Cesano M, Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, ImmaginArcore, Meltingpot Arcore, Gas Vitale Arcore, Seveso Futura, Un Parco per Bernareggio, Comitato Fermaecomostro tratta D breve, gruppo No Pedemontana Lesmo, comitato PedemontaNO di Vimercate.