Design made in Italy, la fondazione ISIA di Monza compie 100 anni

10 novembre 2022 | 15:25
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Design made in Italy, la fondazione ISIA di Monza compie 100 anni
Tavola rotonda in Villa Reale a Monza

Un secolo dopo, la storia della scuola che diede l’impulso alla nascita del design in Italia.

Si terrà sabato 12 novembre, presso la Sala degli Specchi della Villa Reale, una tavola rotonda dedicata ai cent’anni dalla fondazione dell’ISIA di Monza, “costola” dell’Umanitaria per volere di Augusto Osimo. Il confronto – che vedrà il contributo di periti del settore e docenti – nasce dalla volontà di portare alla luce, a un secolo di distanza, il valore e il significato della nascita dell’ISIA nel capoluogo brianzolo, con l’obiettivo di costituire un team di ricercatori ed esperti che possa progettare un grande evento per il 2023, anno in cui si celebrerà il centenario della prima edizione della Biennale di Arti Decorative, che si svolse nel 1923 proprio nelle sale di Villa Reale, e da cui ebbe origine la Triennale di Milano.

I relatori, tra cui la storica del design Anty Pansera e il professore Federico Bucci, ordinario di storia dell’architettura del Politecnico di Milano, ripercorreranno quegli anni di grande creatività, che videro la nascita di una scuola inedita nel panorama difficile del primo Dopoguerra. Un’istituzione che puntava, sul modello di altre grandi istituzioni internazionali, a progettare una formazione legata alle arti applicate.

Dalla contaminazione – tra arte, artigianato e aziende – nasceva, di fatto, il design, che troverà da subito nel territorio di Monza un luogo perfetto di sviluppo e si esprimerà, in seguito, nel cosiddetto “Made in Italy”, tutt’oggi vera cifra stilistica del nostro Paese.

Come sottolinea Arianna Bettin, Assessore al Parco e Villa Reale, Cultura, e Università del Comune di Monza, “La fondazione dell’ISIA a Monza è evento esemplare dell’epoca d’oro che la nostra città visse al principio del Novecento: già punto di riferimento per l’artigianato, con la creazione dell’Istituto, Monza si attesta tra le grandi capitali delle arti decorative e applicate, in stretto collegamento con Vienna e con le grandi capitali europee. Ricordare questo momento cruciale della vita della nostra città, ricostruirne il contesto, significa – a mio avviso – identificare una traiettoria per il futuro, recuperare un’identità del passato, riaprire nuovamente un percorso che ci può proiettare tra le capitali europee del contemporaneo. Senza timore di una concorrenza – in testa, quella con Milano – che per noi può essere occasione feconda: come allora, abbiamo la forza per trasformare questa prossimità – geografica e ideale – in reciproca e virtuosa collaborazione, in complementarità e sinergia. Questa tavola rotonda e ciò che ne seguirà nel corso del 2023, a cui stiamo già lavorando, costituiranno anche un monito per il futuro: in una fase storica in cui si punta a contrarre il più possibile le risorse e gli anni dedicati all’istruzione, non bisogna dimenticare che i tempi lunghi dell’artigiano, della progettazione e della creatività, i tempi lunghi della ricerca, della formazione e dell’indagine artistica, non solo hanno una dignità che merita di per sé un investimento, ma hanno rappresentato ciò che, a cascata, ha fatto la fortuna del nostro territorio, anche in campo socio- economico. Recuperare quella vocazione e un ragionamento alto sulla formazione artistica ha un significato che va ben oltre i simboli”.

Dello stesso parere sono il Presidente del Consorzio, Paolo Pilotto, e Giuseppe Distefano, Direttore Generale Consorzio Villa Reale e Parco di Monza: “L’importanza strategica dell’evento di sabato è chiara, soprattutto in un momento di grande rilancio dell’attività del Consorzio e della Villa, basti ricordare che due settimane fa, durante il ponte del primo Novembre, abbiamo venduto 13mila biglietti, tra il percorso storico della Villa e le mostre in essere, un numero ben superiore a quello dei musei di Milano e paragonabile all’exploit dei musei di Torino. Il tema dell’ISIA ci è dunque caro, perché nell’idea di un’identità plurima e stratificata, la Villa Reale non può dimenticare quel momento straordinario di innovazione, specie immaginando che la Reggia debba tornare ad essere un luogo di formazione e di creazione artistica contemporanea, non solo un giacimento di memoria. Ed in questo senso, ci stiamo muovendo con una serie di iniziative di significativo valore culturale che avranno grande visibilità a partire da fine anno e per tutto il 2023”.

Prosegue Federico Bucci, professore ordinario di storia dell’architettura del Politecnico di Milano: “Il punto di avvio di una serie di iniziative orientate a valorizzare e rinnovare la storia di un progetto formativo che, intrecciando arte e tecnica, ha costituito il fondamento del Made in Italy”.

Maria Concetta Cossa, Architetto e Direttrice dell’ISIA di Faenza con delega per la Presidenza della Conferenza dei Presidenti e Direttori ISIA dichiara: “L’ISIA di Monza ha costituito un modello al quale si sono ispirati gli istituti ISIA che oggi esistono in Italia. La sua efficacia è confermata da questa realtà: il rapporto fra ricerca, progetto e pratica nell’esercizio alto di un rapporto costruttivo con il territorio all’interno e al di fuori dei confini geografici delle proprie sedi. Questa è l’attualità di Monza”.

Sostiene Alberto Jannuzzelli, Presidente della Società Umanitaria: “Questo anniversario è molto significativo anche per noi dell’Umanitaria, considerato il ruolo del Consorzio autonomo Milano Monza Umanitaria (CAMMU), perché l’Università delle Arti Decorative – questo il nome dell’ISIA prima dell’avvento del fascismo – è un fiore all’occhiello di questa Istituzione. Guardare oggi a quell’esperienza voluta da Augusto Osimo, l’anima di fuoco dell’Umanitaria, ci rende orgogliosi di aver partecipato, insieme ai Comuni di Monza e Milano, alla nascita di un Istituto estremamenteall’avanguardia perché coniugava insieme tecnica, manualità, arte e mercato”.

Prosegue Rodolfo Profumo, storico delle Arti: “Nella evoluzione dei linguaggi artistici le occasioni di confronto tra personalità provenienti da formazioni culturali diverse sono sempre state fondamentali (basti citare il Bauhaus): a Monza, e nell’ ISIA, si ebbe l’incontro, per vari aspetti determinante tra alcuni dei fondatori dell’originale interpretazione italiana della modernità e del razionalismo”.

Aggiunge Anty Pansera, storica del design: “ISIA Monza è stato un archetipo, legato ad un territorio particolare: e sorto in un contesto d’insieme che per certi versi non ci può non riportare all’oggi. La irrinunciabile vocazione dei luoghi va coniugata con una politica culturale contemporanea. E un luogo di formazione che sappia coniugare la ricerca con nuove poetiche/linguaggi potrà essere di nuovo foriero di nuove potenzialità. Per le industrie del territorio e per quel Made in Italy che proprio qui affonda le sue radici”.

Conclude Alberto Crespi, critico d’arte: “L’ISIA di Monza, fu un esperimento didattico d’avanguardia anche perché ebbe come docenti artisti di chiara fama, da Martini a Marini a Zovetti a Nizzoli a esponenti del Razionalismo milanese, e come studenti selezionati allievi borsisti provenienti da tutta Italia e dall’estero”.

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