Finanziaria, Brambilla (Confartigianato Imprese): “Bene sul caro energia, da rivedere i bonus edili”

29 novembre 2022 | 08:54
Share0
Finanziaria, Brambilla (Confartigianato Imprese): “Bene sul caro energia, da rivedere i bonus edili”
Enrico Brambilla, Segretario di APA Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza

Il Segretario dell’associazione imprenditoriale analizza la manovra 2023, la prima del Governo guidato da Giorgia Meloni, che è intervenuta alla recente Assemblea nazionale di Confartigianato.

Dare giudizi definitivi sarebbe prematuro e, probabilmente, ingeneroso. La manovra Finanziaria 2023, annunciata pochi giorni fa dal Governo Meloni, in carica da poco più di un mese, deve, infatti, ancora essere approvata in Parlamento e passare al vaglio dell’Unione europea. In quest’intervista ad MBNews, Enrico Brambilla, Segretario di APA Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza, anche per questo, non assegna voti né usa matite rosse o blu.

Ma Brambilla, a pochi giorni dall’intervento della premier Meloni all’Assemblea generale di Confartigianato a Roma, non si lascia comunque sfuggire l’occasione per spiegare la posizione di una delle associazioni imprenditoriali più importanti e rappresentative del nostro territorio sui punti più significativi della prossima Finanziaria.

Dalle misure per contrastare il caro energia e l’inflazione ai bonus in edilizia, dal cuneo fiscale all’esonero totale dal versamento dei contributi Inps per le aziende che assumono a tempo indeterminato lavoratori under 36. Fino alla flat tax.

confartigianato

L’INTERVISTA

Segretario Brambilla, nel giorno in cui il Governo ha annunciato la manovra Finanziaria 2023, la premier Meloni ha anche partecipato all’Assemblea generale di Confartigianato. Di fronte ai 1600 delegati della vostra associazione, ha detto: “Saremo gli artigiani d’Italia”. Che significato ha per voi questa frase e, soprattutto, la presenza alla vostra Assemblea della prima donna premier italiana?

Ha una grande valenza, anche simbolica, visto che, tra l’altro, si è trattato della prima uscita pubblica della Meloni nel consesso di un’associazione imprenditoriale. Per noi, che come Confartigianato a livello nazionale rappresentiamo un milione e mezzo di soci, è stata anche l’occasione per rappresentare direttamente alla politica le esigenze delle imprese del nostro settore che, a dispetto di quanto affermano alcuni sociologi ed economisti, rappresenta la vera ricchezza del sistema produttivo del nostro Paese.

Venendo alla prossima Finanziaria, cosa pensa del fatto che i due terzi dei 35 miliardi impiegati serviranno per contrastare il caro energia e l’inflazione?

È sicuramente un investimento forte ed apprezzabile. La decisione del Governo di mantenere e rafforzare alcune misure su questo fronte permetterà fino a marzo 2023 di elevare, anche per le imprese non energivore associate a Confartigianato, il credito di imposta dal 30 al 35% sul maggiore costo dell’energia rispetto al periodo precedente alla guerra tra Russia ed Ucraina.

Ci aspettiamo, comunque, delle novità da parte dell’Unione europea, anche perché l’inflazione, ormai destinata alla doppia cifra, sta provocando per le aziende un aumento non solo dei costi dell’energia e dell’approvvigionamento, ma anche di quelli impliciti come la rivalutazione del Tfr. Tutto questo sta generando una crescente tensione con i lavoratori dipendenti, che non vedono risposte all’erosione del potere d’acquisto dei loro salari.

elettricità-free-web

Proprio sul fronte del potere d’acquisto, ha fatto discutere a lungo il tema del cuneo fiscale. Siete soddisfatti di quanto stabilito nella manovra 2023?

Avremmo voluto un intervento più deciso visto che, per il momento, si prevede il 3% solo per le retribuzioni fino a 20mila euro. Auspicavamo che il cuneo fiscale arrivasse almeno al 5% con una distribuzione dei 2/3 ai lavoratori ed 1/3 alle imprese.

Certo bisogna tener conto della copertura finanziaria e delle risorse a disposizione, che non è facile trovare. La coperta è corta e diventa delicata l’ulteriore riduzione di stanziamenti in altri comparti. Probabilmente, però, si potrebbero limare ancora alcune inefficienze nella spesa pubblica.

Sempre in tema di tassazione, nella Finanziaria 2023 è previsto l’esonero contributivo per un periodo di 36 mesi per l’assunzione o le trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti dei lavoratori under 36. È una misura che può favorire nuove opportunità anche per l’artigianato, uno dei settori in difficoltà nel ricambio generazionale dei suoi addetti?

La defiscalizzazione ha un’ottica di respiro corto. Avremmo preferito misure più sistematiche che valorizzino e rendano più conveniente ed interessante l’apprendistato. Dal nostro punto di vista, infatti, questo è lo strumento più utile per l’inserimento graduale, accompagnato da un’adeguata attività formativa, nel settore dell’artigianato.

confartigianato

Altro argomento delicato per Confartigianato, sul fronte fiscale, sono i bonus edili. La prossima manovra prevede una riduzione del Superbonus del 110%. Cosa ne pensate?

I bonus edili, che hanno fatto ripartire dopo il Covid un settore strategico per l’economia italiana, capace di trascinarne altri, come l’arredamento e l’impiantistica, che riguardano anche l’artigianato, sono il tasto dolente della Finanziaria 2023 per due ordini di motivi.

Il primo è lo sblocco di tutti i crediti delle imprese del settore che si sono accumulati e non riescono a trovare un acquirente perché il mercato bancario è saturo. Su questo la manovra non dice nulla e molte imprese, anche brianzole, rischiano il default se non ci saranno novità. Il secondo problema è, invece, il futuro dei bonus edili. Ora verranno ridotti, ma per l’importanza recente che hanno avuto per tutta l’economia italiana sarebbe necessario fare valutazioni più attente.

La Confartigianato cosa propone di fare per una tematica così delicata?

Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti accumulati dalle imprese si possono immaginare soluzioni che prevedono di allargare le possibilità di manovra degli istituti bancari, anche con l’istituzione di un acquirente di ultima istanza che abbia garanzie statali.

Sul futuro dei bonus edili, è necessario non ridurli troppo e puntare a riscrivere e programmare meglio gli incentivi in questo settore così strategico. Per evitare che la riduzione eccessiva dei bonus edili renda impossibile trovare accordi all’interno dei condomini, ad esempio, si potrebbe prevedere un bonus graduato in base alle diverse disponibilità economiche dei singoli condomini.

edilizia ristrutturazione free web pixarbay

Un’ultima domanda è sulla flat tax. Nella prossima Finanziaria viene estesa per gli autonomi e le partite Iva ai redditi fino ad 85mila euro. La condividete?

Possiamo esprimere un timido apprezzamento, ma voglio sottolineare che ancora una volta tutto il resto del mondo delle imprese, quello non compreso nel regime forfettario, rimane a bocca asciutta. Questo mondo aspetta da tempo, nell’ambito di una riforma generale del sistema fiscale più volte annunciata e mai realizzata, almeno la possibilità di una minore tassazione sul reddito incrementale.