La giunta di Brugherio vieta i banchetti durante gli eventi del Comune. La Lega grida al bavaglio.

Le elezioni sono alle porte. I partiti potranno organizzare iniziative in luoghi diversi dalle manifestazioni dell’Amministrazione o al mercato.
La Lega di Brugherio annuncia un sit in, tutti imbavagliati, ai cancelli del municipio. Non piace proprio la delibera di giunta del 24 novembre scorso che vieta, durante le manifestazioni promosse dall’Amministrazione Comunale, iniziative politiche dei partiti. Il documento firmato dalla giunta Troiano è stato inviato in questi giorni ai gruppi consiliari e l’ex sindaco lumbard Maurizio Ronchi è esploso. “Questo è un chiaro tentativo di imbavagliare l’opposizione a ridosso delle elezioni – ha detto – basta una qualunque, anche minima, iniziativa dell’Amministrazione per impedire gazebo, banchetti e pure iniziative ludiche se promosse da un partito”.

Il paradosso, per il Carroccio, è che una festa popolare e “di tutti” come il Natale, con la delibera della giunta diventa vietata ai partiti “come se i partiti non facessero parte della società civile e dovessero restare fuori”, ha detto Ronchi, preoccupato di dover turare una riga sul classico appuntamento dicembrino con “Polenta e cotechino” in piazza Roma, per via dlele iniziative natalizie comunali già in corso. Appena appresa la decisione dell’esecutivo Troiano, la Lega avrebbe inviato la delibera ai legali di fiducia per verificarne la legittimità. E in programma ci sarebbe un Ordine del giorno condiviso tra le minoranze in consiglio comunale.
LA DELIBERA
La delibera è piuttosto chiara. In un passaggio stabilisce di “dare indirizzo agli uffici competenti di non autorizzare occupazioni del suolo pubblico, anche occasionali, da parte di partiti e/o movimenti, ovvero associazioni o altri soggetti per l’effettuazione di propaganda politica o altra attività non attinente all’evento organizzato, a qualsiasi titolo, dall’Amministrazione Comunale”. Libertà di muoversi invece, in vie e piazze diverse da quelle dove c’è l’evento (e quindi anche il pubblico) e anche presso il mercato comunale che, a questo punto, si avvia a trasformarsi in un’agorà per i comizi. Il divieto infatti non fa sconti nemmeno per il periodo elettorale. Vincoli piuttosto stringenti di fronte ai quali, a caldo, Ronchi ribatte: “vorrà dire che mi farò portare via a braccia”.