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L’ex parlamentare dem Rampi alla Lega: “Pedemontana non è un totem: rinunciate”

3 novembre 2022 | 17:25
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L’ex parlamentare dem Rampi alla Lega: “Pedemontana non è un totem: rinunciate”
Roberto Rampi (a sinistra) in una recente manifestazione no-Pedemontana

Meglio un programma di interventi sulle arterie esistenti e il potenziamento del trasporto pubblico: il modello ecologico otterrebbe il favore dell’Europa e (forse) i suoi finanziamenti.

Il centrodestra rinunci a vedere Pedemontana come un totem politico: può anche decidere di non farla, non è un dramma, non perderà per questo le elezioni dei prossimi 50 anni”. Dice così Roberto Rampi, ex parlamentare del Pd, alla Lega regionale di Andrea Monti. Un invito all’outing e a un coraggioso cambio di sponda, insomma, per fare quello che ritiene indispensabile: tirare una riga sulla tratta D Breve e mettere in campo azioni efficaci per la viabilità locale senza fare scempio del territorio.
Un territorio, quello del Vimercatese, che “è diventato un modello vincente grazie al verde scampato alle industrie che invece non hanno risparmiato la Brianza Ovest – sostiene Rampi – tanto che ormai i milanesi vengono a cercare casa qui. Tutelarlo significa anche mantenerne l’appetibilità per possibili nuove aziende i cui manager troverebbero nella prospettiva residenziale un valore aggiunto”.

Trivella carotaggio Pedemontana tra Bellusco e Vimercate tratta D breve

LA PROSPETTIVA EUROPEA TRAMONTATA

Su Pedemontana il democratico ragiona dal 2004, quando era giovanissimo amministratore locale. Non l’ha mai auspicata, spiega, ma allora costituiva un possibile modello di sviluppo, perché “aveva il carattere di asse di collegamento europeo Lisbona-Kiev, prevedeva un ponte sull’Adda e doveva essere autofinanziata. Non c’è più nulla di tutto ciò e oggi con la coscienza ambientale attuale, non ha più senso un’opera che sbanca aree verdi. Se dunque, persa la prospettiva europea, ci concentriamo sui problemi di traffico del nostro territorio, possiamo scegliere delle alternative. Ce ne sono e le guardano amministratori di centrosinistra, certo, ma non solo: un consigliere regionale di centro destra (Federico Romani, FdI, ndr), il sindaco di Aicurzio Matteo Baraggia, leghista fino a poco fa, il sindaco di Arcore Maurizio Bono”.

Roberto Rampi foto 2021

LE POSSIBILI ALTERNATIVE

Nei contenuti il democratico cita una serie di provvedimenti che potrebbero avere grande impatto. Primo: il potenziamento di Viale delle Industrie, “ormai una superstrada che però è interrotta da rotonde e incroci in superficie, senza contare che, con il Monza in serie A, una corsia viene sistematicamente chiusa”. Se riqualificata come una vera arteria avrebbe la strategica funzione di collegamento con Tangenziale Nord e A4. Punto due: riqualificazione della Valassina. Punto 3: sistemazione della cosiddetta Pagani Lesmo-Vimercate, che porta alle tangenziali: via l’incrocio semaforico con Concorezzo e via la rotonda della Bergamina per renderla più scorrevole e meno “locale”.

IL TRASPORTO PUBBLICO

Altro fronte su cui lavorare: i mezzi pubblici, “è chiaro che ci sono categorie che devono poter usare i veicoli privati -spiega Rampi- come i tanti artigiani brianzoli che lavorano a Milano e partono con i loro mezzi di lavoro. Ma altre categorie di utenti dobbiamo toglierle dalle strade con collegamenti e mezzi pubblici che oggi non ci sono. Ormai su ferro le connessioni Est Ovest in Brianza quasi non ci esistono”. Negli ultimi anni anziché potenziare si è smantellato, sottolinea il democratico, ma siamo nel Green New Deal, la prospettiva europea è cambiata con la coscienza ecologica, questo significa poter intercettare, allineandosi a modelli di sviluppo sostenibili, finanziamenti importanti”.

LE RISORSE

Perché naturalmente tutti gli interventi alternativi a Pedemontana prospettati dal politico avrebbero costi ingenti. Per Rampi, Regione Lombardia dovrebbe passare dalla parte dei sindaci del Vmercatese, diventare il soggetto attivatore del piano di sviluppo alternativo alla Tratta D Breve, e connettersi ai livelli nazionali e comunitari per i finanziamenti. Con la Provincia di Monza più coinvolta di quanto sia stata finora, “le chiediamo di rappresentarci e di avere un sussulto d’orgoglio per avere voce in capitolo sul suo territorio”.