Muggiò, dopo 52 anni chiude la storica ditta Principi: un’istituzione per tutti i cittadini

9 novembre 2022 | 09:15
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Muggiò, dopo 52 anni chiude la storica ditta Principi: un’istituzione per tutti i cittadini

Lo storico negozio, specializzato in prima infanzia e giocattoli e in attività dal 1971, chiuderà i battenti il 24 dicembre.

A fine anno abbasserà definitivamente le saracinesche uno dei negozi storici della città di Muggiò. La ditta Principi, specializzata in prima infanzia e giocattoli, sarà costretta a chiudere i battenti poco prima di Natale, il 24 dicembre. Fondata da Carlo Principi e Adalgisa Della Bosca, marito e moglie, la loro realtà è diventata negli anni un riferimento per i cittadini brianzoli e non. Nell’ottobre del 1971, Carlo e Adalgisa decisero di abbandonare il campo della ristorazione per lanciarsi nel mondo dei giocattoli, per poi lasciare gestire il tutto al figlio Gianluca. Dal 2008, di fatto, è lui il titolare del negozio, ed è quindi lui stesso ad aver comunicato ai cittadini la spiacevole notizia.

“Faccio fatica ad accettare una decisione del genere, ma è doverosa”

Così Gianluca Principi ci racconta la passione che ha per il suo lavoro e il ricordo che negli anni manterrà vivo per la sua attività: “Per me e mio padre è un magone totale, faccio fatica ad andare in centro ultimamente. Tutti ti fermano e chiedono spiegazioni. Qui abbiamo visto passare, in più di 50 anni, 3 generazioni: la figlia prima è diventata mamma e poi nonna, sempre venendo qui a comprare i giocattoli”. Tra le motivazioni c’è purtroppo l’avvento della pandemia, ma non è stata l’unica variabile: “Sicuramente il Covid ci ha messo in difficoltà, ma grazie alle nostre vendite online siamo riusciti a tenere botta. Non siamo però riusciti, sul lungo periodo, a sopportare queste bollette fuori da ogni logica, il caro luce e il caro gas. Le spese si sono duplicate e ora non è più possibile andare avanti”.

ditta principi chiusura 2022 2 mb

Gianluca Principi conclude il suo discorso mandando un messaggio ai giovani che, come la sua famiglia, hanno l’ambizione di voler aprire un’attività: “Ogni ragazzo che vuole aprire una partita iva e una sua attività in Italia troverà difficoltà. Le tasse da pagare e un sistema di mercato veramente troppo competitivo fa sì che bisogna essere più fortunati che bravi. Io stesso faccio fatica ad accettare questa decisione che ho preso, ma è doverosa. Perché mi hanno insegnato che quando non è più possibile andare avanti, bisogna fare un passo indietro”.