Dalla Corea del Sud per mangiare da Pizzaut: “Nico, grazie: sei una speranza vera”

Uno scambio culturale ma soprattutto sociale: un gruppo di cooperatrici asiatiche ha pranzato da Nico Acampora per conoscere meglio il suo progetto. Raccontano che in Corea nasce un bambino autistico ogni 38 nati
Monza. In Corea nasce un bambino autistico ogni 38 nati. Una percentuale alta, ma come si lega al nostro territorio? E’ una “storia pazzesca”, come la definisce Nico Acampora perché in Corea non esiste nulla di paragonabile a Pizzaut ed è per questo motivo che un gruppo di cooperatrici asiatiche di SAPANet ha affrontato un lungo viaggio per conoscere il laboratorio e la pizzeria che ha fatto dell’inclusione il suo marchio di fabbrica!
Uno scambio, culturale, ma soprattutto sociale, reso possibile grazie a Coop Lombardia e Lega Coop che hanno organizzato l’incontro.
DALLA COREA DEL SUD A CASSINA DE’ PECCHI PER CONOSCERE PIZZAUT
Insomma la pizzeria di Nico Acampora non è famosa solo in Brianza ma sta facendo il giro del mondo. E a raccontare di questa bella iniziativa è proprio lui, attraverso i social, in cui si mostra intento a chiaccherare e a raccontare di come è nata l’idea del suo laboratorio di inclusione per ragazzi autistici ad un gruppo attento e appassionato di cooperatrici arrivate direttamente dalla Corea del Sud.
“Una signora Coreana mi dice che ha una bimba autistica – racconta Nico Acampora – e mi commuove dicendomi ‘Nico grazie, io ti seguo dalla Corea sei una speranza vera, sono emozionata di essere qui e vedere il tuo lavoro'”.
AUTISM FRIENDLY COREA
Un viaggio di 10mila chilometri reso possibile, come detto all’inizio del nostro articolo, grazie a Coop Lombardia e Legacoop Lombardia.
“Nel corso della giornata – ci spiega Felice Romeo di Legacoop – abbiamo accompagnato la delegazione a visitare il primo store Autism Friendly d’Europa, quello di Monza. Poi, con il gruppo, ci siamo diretti alla pizzeria di Nico Acampora”.

Le cooperatrice fanno parte di SAPANet, un network di economia sociale che ha l’obiettivo di aiutare le persone a condurre stili di vita sani a partire da comportamenti quotidiani basati sulla cura e centralità della persona. Il punto di partenza del network è rappresentato da iCoop (settore consumo, hanno fondato i negozi “Natural Dream”) a cui si lega anche la costituzione della Lifecare Cooperative Federation in cui rientrano cooperative del settore socio-sanitario e medico. La federazione propone un nuovo modello di cooperazione tra cooperative, basate sull’idea di comunità, che tenga insieme produzione e consumo sostenibili e cure mediche.