La banda delle sale slot: una rapina (dai domiciliari), ne progettavano un’altra sognando i Caraibi

29 novembre 2022 | 14:03
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La banda delle sale slot: una rapina (dai domiciliari), ne progettavano un’altra sognando i Caraibi
Un momento della rapina

Ad attenderli però nessun paradiso terrestre, bensì il carcere di Busto dove si trovano con l’accusa di rapina. Uno dei due rapinatori era ai domiciliari

Si erano specializzati nelle rapine alle sale slot. Un colpo riuscito e un secondo in cantiere, poco prima di Natale, con il sogno di andare poi ai Caraibi. Ad attenderli però nessun paradiso terrestre, bensì il carcere di Busto dove si trovano con l’accusa di rapina. Volto coperto e pistola in mano hanno terrorizzato un commesso facendosi consegnare un lauto bottino: 17.957 euro presenti nelle casseforti, gratta e vinci dal valore di 850 euro e 150 euro presi dal portafoglio del ragazzo. In manette un 58enne e un 65enne, quest’ultimo era agli arresti domiciliari al momento del colpo.

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LE INDAGINI

Nel pomeriggio del 18 Novembre i Carabinieri hanno dato esecuzione a fermo indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Monza, nei confronti di due uomini, già pregiudicati per lo stesso reato, rispettivamente di 58 e 65 anni, autori di una rapina aggravata con armi e volto completamente travisato. Per il 65enne inoltre un’ulteriore aggravante di aver commesso il fatto in regime di detenzione domiciliare. Per entrambi è stato contestato il furto aggravato in concorso del veicolo utilizzato per compiere il colpo. Il provvedimento trae origine da un’attività di indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Rho intervenuti immediatamente in una sala slot di Solaro il 13 ottobre scorso.

Le indagini, condotte grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali in macchina, oltre all’analisi incrociata di tabulati, l’analisi dei varchi stradali e le immagini estrapolate dai circuiti di videosorveglianza presenti in zona, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio l’evento criminale acclarando, inoltre, l’intenzione da parte dei due rapinatori di compiere un’ulteriore rapina che ha portato la Procura all’emissione dei fermi.

UN COLPO ORGANIZZATO NEI MINIMI DETTAGLI

Secondo gli inquirenti i due rapinatori avevano organizzato il tutto nei minimi dettagli: il 12 Ottobre avevano rubato un furgone a Nerviano per poi posteggiarlo in un parcheggio nelle vicinanze della Sala Slot, dove l’indomani si sarebbero presentati per compiere la rapina. I due eventi sarebbero avvenuti in un orario compatibile con il permesso di assentarsi per esigenze di vita quotidiana per il 65enne detenuto ai domiciliari.

Il giorno della rapina avevano lasciato una loro auto privata in una zona vicina al parcheggio dove era stato posizionato il furgone rubato; dopo un breve tratto a piedi erano saliti a bordo dello stesso e si erano spostati di pochi metri per giungere nella sala slot e, con arma puntata al volto dell’unico dipendente presente, si erano fatti consegnare 17.957 euro presenti nelle casseforti, gratta e vinci dal valore di 850 euro e la somma di 150 euro presa dal portafoglio del dipendente per poi costringerlo a sdraiarsi intimandogli di non parlare. Dopo erano saliti a bordo del furgone riposizionandolo nel vicino parcheggio e scappando a piedi in direzione della macchina disfacendosi dei giubbotti. Entrambi avevano volto completamente travisato e giacche di taglie notevolmente più ampie al fine di depistare un eventuale ricollegamento alla loro figura mediante l’analisi della loro fisionomia.

Ad incastrarli, però, i varchi stradali e le immagini dei circuiti di videosorveglianza che hanno ricostruito perfettamente la scena sia nella fase di posizionamento del furgone il giorno precedente sia la fase della rapina stessa analizzate per ore dagli investigatori che hanno indirizzato le indagini sul 58enne proprietario dell’auto.

Le successive indagini tecniche consistite in intercettazioni telefoniche ed ambientali in macchina hanno portato a riconoscere il complice.

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STUDIAVANO UNA SECONDA RAPINA: VOLEVANO ANDARE AI CARAIBI

“Da queste ultime attività tecniche si è evinto come i due soggetti stessero programmando una seconda rapina da commettere prima di Natale a tal punto che gli stessi cercavano un veicolo idoneo da rubare e da utilizzare per la commissione del reato. Dalle intercettazioni si evinceva come gli stessi desiderassero dare una svolta alla loro vita con la commissione di un’eclatante rapina che potesse portare loro denaro tale da poter andare ai Caraibi” spiegano i Carabinieri.

Date le risultanze investigative, e il concreto pericolo che gli stessi potessero compiere ulteriori reati, la Procura di Monza ha emesso apposito decreto di fermo eseguito a Saronno, luogo dove erano domiciliati, in data 18 Novembre dalla Sezione Operativa di Rho.

I due uomini sono stati portati nel carcere di Busto Arsizio a disposizione dell’Autorità giudiziaria.