Rilancio San Fruttuoso quartiere diviso, è guerra fra i comitati

14 novembre 2022 | 12:06
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Rilancio San Fruttuoso quartiere diviso, è guerra fra i comitati
Foto di repertorio

Nuovo esposto del quartiere San Fruttoso: “se l’area venisse conservata così com’è, finirebbe per “congelare” una condizione ambientale e paesaggistica pessima, cioè esattamente il contrario di quello che si vorrebbe.”

Continua a far discutere il progetto che rilancerebbe la zona degradata di San Fruttuoso a Monza (tra le vie Lombardia, Taccona, Ticino, Tiro a Segno) che comprende anche la costruzione di tre grattacieli. Il quartiere è diviso: da una parte il Comitato San Fruttuoso Bene Comune che insieme alla sezione monzese di Legambiente ha bocciato il progetto scrivendo alla Soprintendenza per chiedere il “vincolo sull’intera area” (leggi qua), dall’altra il Comitato San Fruttuoso che dopo il comunicato stampa di qualche giorno fa, dove denunciava l‘accanimento nei confronti del quartiere mascherato dietro un presunto desiderio di tutela della città, oggi torna sulle barricate con l’annuncio di un’esposto loro alla Soprintendenza, al sindaco e all’assessore all’Urbanistica, dove rinnova sottolinea che il “blocco del progetto porterebbe solo a una conservazione dello stato di degrado in cui versa oggi zona”.

“L’area in questione è in stato di abbandono e degrado ormai da oltre mezzo secolo e non ha alcun valore storico, economico o affettivo per il quartiere, né è mai stata o viene oggi frequentata dai residenti, né dimostra, per le condizioni in cui si trova, un qualsivoglia valore ambientale, anzi il contrario – si legge nel documento – Nell’area, di fronte alla Scuola in questione, sul lato via Taccona, esiste dagli anni sessanta il rudere di un capannone industriale in condizioni pericolose e gravemente compromesse, una ex officina galvanica che oscura, offende e impedisce la visuale prospettica della Scuola stessa. L’ampia porzione di area ex industriale che ricomprende questo rudere è possibile che presenti anche condizioni di forte inquinamento ambientale, per la probabile presenza di depositi interrati di materie di scarto delle lavorazioni, come negli anni sessanta era uso avere”.

Il Comitato inoltre precisa: “Abbiamo notizia di un progetto di riqualificazione dell’area da parte del privato proprietario, progetto del quale non conosciamo i dettagli, ora all’esame dell’Amministrazione comunale per le doverose verifiche di rispetto del PGT e delle norme urbanistiche ed edilizie. Tale progetto ha ricevuto da questa Associazione e da altre dieci Associazioni del quartiere un generico apprezzamento, poiché prevede al posto del rudere di cui sopra, e per la maggior parte della superficie in oggetto, un ampio parco pubblico attrezzato, con vantaggio evidente per il quartiere e per la stessa Scuola del Castello. Siamo infatti molto preoccupati che un eventuale vincolo posto su quell’area possa portare ad un risultato opposto a quello da tutti auspicato“.