Seveso, alla mensa della Munari “piatti immangiabili, servizio sporco e bimbi con il mal di pancia”

7 novembre 2022 | 13:35
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Seveso, alla mensa della Munari “piatti immangiabili, servizio sporco e bimbi con il mal di pancia”

Sono pronti a fornire loro stessi il pranzo per i propri figli da portare a scuola perché, come denuncia una mamma che ha scritto alla nostra redazione, la situazione mensa è intollerabile. Il botta e risposta con il Comune.

Seveso. Assenza di tovaglioli, vassoi e bicchieri sporchi, risotti scotti e pasta con sugo annacquato. Non certo una mensa “stellata” quella della scuola Bruno Munari di Seveso secondo quando denuncia una mamma, E.P. che ha messo la nostra redazione a conoscenza di una situazione sgradevole, e poco sana, con cui bambine e bambini iscritti all’Istituto, si scontrano da tempo.

“Un situazione vergognosa e malsana che i nostri figli vivono quotidianamente in mensa – denuncia la mamma in rappresentanza degli alunni della classa 5C che, dopo aver raccolto testimonianze e lamentele ha scelto di scrivere direttamente al Comune di Seveso – Spesso i nostri figli, quasi sempre, sono costretti a consumare la loro merenda durante l’intervallo del mattino ed accontentarsi di un frutto, qualora sia buono, e un pezzo di pane  forniti per pranzo, per non rimanere digiuni fino all’orario d’uscita”.

Come si legge nella lettera scritta da E.P., il 2 novembre scorso, gli alunni si sono trovati per pranzo un risotto acquoso e pastoso, quindi immangiabile. Situazione simile il giorno seguente, 3 novembre: “Pasta al sugo, o meglio con un velo di sugo, fredda, pasta in bianco (per il pasto in bianco) cruda, il pesce puzzava ed immangiabile. E anche oggi la maggior parte degli alunni si sono accontentati di pane e frutta, anche i carcerati mangiano meglio!”.

PIATTI IMMANGIABILI E SERVIZIO PESSIMO

Da quanto si evince dalle parole scritte dalla mamma portavoce di tutti i genitori con i figli iscritti alla classe 5C della scuola Bruno Munari di Seveso, il servizio mensa non pecca solo per la qualità dei piatti proposti agli alunni ma anche per il servizio stesso. Ecco cosa scrive: “tovaglioli spesso assenti, vassoi spesso sporchi e bagnati e con briciole, magari del pranzo precendente, personale indisponente e maleducato nei confronti degli alunni. Gli stessi alunni che trovano con tutte le probabilità i loro capelli nel cibo, quando riescono a mangiare il loro pranzo!”.

Le conseguenze, poi, si riversano anche sulla condizioni di salute dei ragazzi. “I bambini inoltre ultimamente lamentano continui mal di pancia, soprattutto dopo pranzo, certo potrebbe essere un malessere riconducibile all’influenza stagionale, ma visto il pessimo regime alimentare che tutti i giorni devono tenere, credo che la causa possa anche essere riconducibile agli stomaci vuoti o alla qualità del cibo”.

LA RISPOSTA DEL COMUNE

Venuto a conoscenza della situazione denunciata da mamma E.P., il Comune di Seveso si è premurato di rispondere: “Il rinnovo dell’incarico per il tecnologo alimentare che, per tutto l’anno scolastico 2022/23, farà una serie di controlli sia al centro cottura che nelle mense delle  diverse scuole, ha la finalità di verificare complessivamente l’andamento del servizio, le criticità segnalate e le soluzioni da adottare; allo scopo è già programmato un incontro per la prossima settimana. Proseguono, inoltre, i sopralluoghi periodici dell’Ufficio Scuola e i controlli dei componenti della Commissione Mensa”.

GENITORI PRONTI A FORNIRE IL PRANZO “CASALINGO” AI PROPRI FIGLI

Una risposta, quella fornita dall’amministrazione, che non è riuscita però a calmare gli animi. I genitori, infatti, sono pronti a prendere seri provvedimenti per tutelare la salute e l’alimentazione dei propri figli. In un’ultima mail, messa a disposizione anche della nostra redazione, la rappresentante della classe 5C della scuola B.Munari di Seveso fa sapere: “Sarà nostra premura, già da settimana prossima, provvedere a risolvere la situazione dei nostri figli come meglio possiamo, e se necessario fornendo loro anche dei pranzi da casa, visto che la legge lo permette e di mettere al corrente l’ASL di quanto sta accadendo”.