Seveso, scuola Munari. La lettera delle addette al servizio mensa: “hanno infagato il nostro operato”

15 novembre 2022 | 10:37
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Seveso, scuola Munari. La lettera delle addette al servizio mensa: “hanno infagato il nostro operato”

Continua la bagarre tra alcune mamme e il servizio mensa. Ora le addette pretendono delle scuse

Seveso. La denuncia sulle condizioni della mensa della scuola “B.Munari” sollevata da alcune mamme referenti della classe 5C continua a far discutere e, dopo la replica del sindaco Alessia Borroni e quella dell’assessore Varenna, che ha divulgato i risultati dei report positivi della Commissione Mensa, ora alla nostra redazione arriva anche una lettera scritta dalle addette al servizio mensa.

A sollevare  per prima la questione  è stata E.P., una mamma che ci ha raccontato di come molti alunni lamentassero “cibi immangiabili” durante la pausa pranzo a scuola. MBNews, quindi, a seguito della denuncia fatta, ha sentito sia il primo cittadino di Seveso che l’assessore all’istruzione per avere un quadro più completo. Entrambi, infatti, hanno sottolineato come da parte della commissione, unico organo di collegamento tra la scuola e l’amministrazione proprio per monitorare regolarmente il servizio, non fosse mai arrivata alcuna segnalazione “orrorifica” come invece denunciato dalle mamme.

LA LETTERA DELLE ADDETTE MENSA

Il “caso” mensa della Munari di Seveso però è ancora aperto. A prendere la parola questa volta sono le addette al servizio mensa che scrivono una lettera indirizzata direttamente alle mamme e che noi di MBNews pubblichiamo integralmente.

“Abbiamo letto con sgomento la denuncia fatta dalla mamma della classe quinta C della scuola Bruno Munari di Seveso, dove noi, operatori del servizio mensa del su citato Istituto, prestiamo il nostro lavoro ogni giorno, dedicandoci non solo come lavoratrici, ma anche come mamme, zie, nonne, perché è proprio lavorando per i bambini che riusciamo ad andare oltre le nostre competenze professionali, anche se, con molto dispiacere, queste stesse competenze sono state messe in discussione.

“Personale indisponente e maleducato nei confronti degli alunni”, È questa la definizione che ci è stata attribuita. Siamo principalmente mosse da un forte istinto materno, una forte empatia nel nostro lavoro che spesso porta nell’ora di pranzo un momento di svago per gli alunni. Allietiamo ogni occasione o ricorrenza, travestendoci per quanto ci è consentito, per l’occasione speciale, in modo da far divertire i ragazzi. Ora, unanimemente, ci chiediamo: Su quali basi ci sono stati attribuiti questi aggettivi? Da parte di chi? delle mamme? Che non abbiamo mai conosciuto ne hanno avuto modo di osservarci durante l’ora lavorativa, o dagli alunni? Che hanno riportato a casa un qualcosa che in realtà non è mai successo? Ci ritroviamo a gestire centinaia di alunni, a tutelare l’igiene del posto dove pranzano, soprattutto dopo un periodo così triste vissuto da ognuno di noi, e dei vassoi “bagnati” che vengono puntualmente igienizzati tra un turno e l’altro, con tale velocità in modo da assicurare che abbiano tutto l’occorrente per consumare il proprio pasto. Indossiamo una divisa idonea per il lavoro che facciamo, con capelli ben raccolti in un cappello, e molto spesso invitiamo le bambine a fare attenzione ai loro stessi capelli che con disattenzione vanno a finire nei loro piatti. Non aggiungiamo commenti riguardo alla qualità del cibo piuttosto che al materiale fornitoci poiché non rientra nella nostra gestione.. il nostro servizio è stato sempre offerto con amore e gentilezza, senza discriminazione di nessun genere, ci sentiamo parte del loro ambiente scolastico accogliendo gli alunni con il sorriso e la gioia nel cuore. Non abbiamo bisogno di giustificarci per il lavoro che svolgiamo, ma agiremo di conseguenza per aver infangato il nostro operato, senza nessun motivo, il servizio che offriamo ogni giorno ai “nostri bambini” e soprattutto per averci giudicato senza sapere chi realmente siamo. La maleducazione e l’indisponenza non ci appartengono nemmeno con gli adulti figuriamoci con i bambini. Noi non ci nascondiamo, accettiamo un confronto diretto, pretendiamo spiegazioni e, soprattutto, le dovute scuse.