Top 500+, l’economia di Monza e Brianza cresce ancora nel 2022. Ribasso, però, nel 2023.

Le 800 maggiori imprese del nostro territorio, trainato dal manifatturiero e dall’export, hanno recuperato i livelli di attività prepandemici. Per il prossimo anno previsto un calo del Pil dello 0,4%.
Monza. Il 2021 è stato per l’economia monzese un anno da sole pieno, senza nuvole all’orizzonte. Il 2022, ormai quasi giunto alla sua conclusione, ha proposto un cielo in gran parte sereno, offuscato nella seconda metà dell’anno da un po’ di vento e da qualche peggioramento in vista. E il 2023 come sarà? Per continuare il parallelismo meteorologico, nel prossimo anno dal cielo dell’economia monzese il sole non scomparirà del tutto. Ma, a parte qualche sprazzo di luce, il grigio sarà il colore maggiormente dominante.
Il Pil del nostro territorio, infatti, è stimato in calo dello 0,4% nel 2023, dopo i rimbalzi, rispettivamente del 7,3% nel 2021 e del +2,5%, nel 2022, che hanno permesso di recuperare il pesante -8,6% segnato nel 2020 durante la recessione pandemica.
Scenari e numeri, che confermano in generale la forte reattività e competitività del tessuto economico e produttivo della provincia di Monza e della Brianza. E sono stati presentati il 28 novembre nell’ambito di TOP500+, il progetto di ricerca e di analisi economico-finanziaria delle 800 maggiori imprese per fatturato, realizzato dal Centro Studi di Assolombarda e promosso in collaborazione con PwC Italia e con il sostegno di Banco BPM.

LA FORZA DEI NUMERI
L’evento, che nel 2022 ha festeggiato la sua decima edizione con il ritorno nella Villa Reale di Monza, ha disegnato le caratteristiche di un territorio animato dalla sua vocazione di manifattura innovativa. Con valori di crescita record nel 2021 per le 800 maggiori imprese che rientrano nella classifica Top sul fronte del fatturato, dell’export e degli investimenti in ricerca e sviluppo.
A partire dalle prime dieci nella graduatoria che, come nell’edizione dell’anno scorso, vedono nell’ordine Esprinet S.p.A. (Vimercate), Mediamarket S.p.A (Verano Brianza), BASF Italia S.p.A. (Cesano Maderno), STMicroelectronics S.r.l. (Agrate Brianza), Candy S.p.A (Monza) e Decathlon Italia S.r.l. (Lissone), SOL S.p.A. (Monza), Prenatal Retail Group S.p.A. (Cogliate), Roche S.p.A. (Monza) e Gruppo Sapio S.p.A (Monza).
Otto di queste realtà imprenditoriali, l’anno scorso erano state sei, hanno chiuso il 2021 con un fatturato superiore al miliardo di euro. Un dato che testimonia una tendenza al rialzo di tutta l’economia monzese e brianzola. “Le 800 maggiori imprese che rientrano nella classifica Top hanno ricavi riferiti al 2021 che vanno da un minimo di 10,2 milioni a un massimo di 4,7 miliardi di euro, totalizzando un fatturato complessivo che raggiunge i 60,3 miliardi” spiega Valeria Negri, Direttrice del Centro Studi di Assolombarda.

UNO SGUARDO AL 2023
“Ben il 92% delle imprese sono in utile nel 2021 – continua Negri nel suo intervento all’evento in Villa Reale che è stato presentato dalla giornalista Stefania Pinna e introdotto dal sindaco di Monza, Paolo Pilotto e dal Presidente della Provincia, Luca Santambrogio – l’export, inoltre, ha raggiunto un nuovo record, con 10,6 miliardi di euro di vendite estere, in crescita del +17,9% rispetto al 2020 e del +10,2% rispetto al 2019″.
Se nel 2021 le imprese manifatturiere del nostro territorio hanno recuperato i livelli di attività prepandemici, hanno registrato un rimbalzo della produzione prossimo al +14% rispetto al 2020 e dell’occupazione con 4mila unità in più rispetto al 2019, nei primi sei mesi del 2022 il manifatturiero brianzolo ha vissuto un andamento ancora chiaramente positivo. Tanto che il 75% delle imprese prevede di chiudere l’anno in corso con un aumento del fatturato rispetto al 2021.
Negli ultimi mesi del 2022, però, lo scoppio della crisi energetica, il rincaro dei costi delle materie prime e il calo della fiducia degli operatori hanno alimentato i rischi di una frenata dell’attività economica di Monza nell’avvio del 2023.

“A Monza e Brianza il PIL è stimato calare dello 0,4% il prossimo anno, come risultato di una contrazione del valore aggiunto sia dell’industria (-1,2%) sia dei servizi (-0,5%) sia dell’agricoltura (-9,2%) a fronte di un aumento delle costruzioni (+4,2%) – sostiene la Direttrice del Centro Studi di Assolombarda – le attese per il territorio sono più negative rispetto a quelle per la Lombardia, dove è prevista una crescita del 0,3%”.
“L’economia brianzola risente maggiormente del rincaro degli input produttivi e del rallentamento internazionale, mentre risultano stazionarie le stime riferite all’occupazione provinciale – continua – il risultato è che, in base ad una survey del Centro Studi di Assolombarda condotta ad ottobre su un campione di 121 imprese di Monza e Brianza dell’industria e dei servizi, per il 2023 la quota di imprese del territorio che prevede un incremento del fatturato scende al 47%. Inoltre per il 90% circa delle imprese, le materie prime e l’energia restano i rischi più significativi, ma cresce anche il timore per una domanda insufficiente“.

L’IMPORTANZA DELL’INNOVAZIONE
Le capacità di tenuta dell’economia di Monza e Brianza, nonostante i numerosi fattori di crisi globale, risiede soprattutto nei forti investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, oltre 750 milioni di euro. Un dato che rende Monza la seconda provincia in Lombardia, dopo Milano, in quest’ambito ed è superiore alla somma dei valori assoluti di Bergamo e Brescia che seguono in terza e in quarta posizione.
“La complessità di oggi costringe le imprese a considerare l’innovazione come una pratica manageriale – sostiene Luca Passoni, Senior Manager PWC Italia – il territorio può diventare un’ecosistema locale dove collaborazioni, conoscenza e tecnologia siano promotori di una rinnovata identità e della crescita”.
Se l’approccio costante verso l’innovazione è un marchio di fabbrica del nostro territorio, a cui, come ha ricordato anche Fabrizio Sala, Vicepresidente e assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, anche il Pirellone cerca di contribuire con bandi specifici, per essere realmente competitivi sui mercati internazionali bisogna puntare su competenze adeguate.

“Alle nostre aziende servono professionalità specializzate che difficilmente riescono a reperire nel mercato del lavoro – afferma Giovanni Caimi, Presidente della Sede di Monza e Brianza di Assolombarda – un divario tra domanda e offerta che ormai riguarda anche operatori generici e può essere colmato da un’accelerazione verso percorsi formativi più legati ai nuovi trend produttivi, progettati in sinergia con le imprese”.
“Ecco perché stiamo avviando diverse collaborazioni con gli Its (Istituti tecnici superiori) con proposte come il corso sulla cyber sicurezza inaugurato all’inizio di quest’anno scolastico – continua – inoltre stiamo lavorando all’avvio di un liceo STEAM (acronimo inglese che sta per Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics), un percorso quadriennale, con metà dei corsi in inglese e 300 ore da passare in azienda”.
Sulla diffusione, promozione e valorizzazione degli Its, anche attraverso programmi di orientamento sempre più rafforzati, ha promesso il suo impegno anche Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, nel corso del suo intervento a TOP500+
IL FOCUS SUI BREVETTI
Non sempre è tutto oro quel che luccica. E, così, anche se le imprese del nostro territorio hanno una propensione elevata all’innovazione, ci sono dati che evidenziano delle lacune probabilmente dovute ad un tessuto economico privato a trazione prevalentemente familiare.
Tra le 800 imprese TOP 500+, infatti, sono solo 119 quelle che hanno almeno 1 brevetto attivo a livello nazionale o internazionale, il 60% sono medie aziende (10-50 milioni di euro di fatturato annuo) e il 40% grandi aziende (oltre i 50 milioni di euro di fatturato).
La concentrazione maggiore è a Monza Est dove sono attive 50 aziende innovative, con Agrate e Vimercate in particolare. Segue Monza Ovest con 35 realtà. La città di Monza conta 17 aziende con attività brevettuale e altrettante sono a Monza Nord.

Il manifatturiero è il comparto con il numero più alto di imprese innovative. Tra le 105 realtà industriali con almeno un brevetto, quasi la metà sono attive nei comparti dei macchinari, dei prodotti in metallo e del legno-arredo. Questi dati presto potrebbero fare i conti anche con novità riguardanti proprio l’ambito dei brevetti.
“Proteggere la propria creatività con i brevetti è fondamentale e tra pochi mesi lo si potrà fare, riducendo i costi e il rischio di contenzioso, con un atto unico riconosciuto in 25 Paesi europei – spiega Marina Tavassi, Coordinatrice Tavolo Tecnico TUB (Tribunale Unificato per i Brevetti) – stiamo portando avanti la battaglia per portare a Milano une delle tre sedi centrali, le altre sono a Monaco di Baviera e Parigi, del Tribunale Unificato per i Brevetti”.
L’obiettivo è condiviso anche da Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda. Che, nel suo intervento alla decima edizione di TOP500+, ha parlato positivamente delle misure previste nella Finanziaria 2023 per contrastare il caro energia, pur rivendicando la necessità di “sviluppare una vera politica che punti all’indipendenza energetica del Paese grazie all’uso, senza pregiudizi, del mix di fonti ritenute pulite dall’Unione Europea”
Per il Presidente di Assolombarda il punto maggiormente critico della manovra varata dal Governo Meloni resta il taglio poco deciso del cuneo fiscale e più in generale la mancanza di interventi fiscali che rendano il lavoro in Italia più competivivo.
“Auspichiamo investimenti per il taglio del cuneo contributivo per tutti i redditi sotto i 35mila euro, dai dividere per i 2/3 ai lavoratori e per un 1/3 alle imprese – conclude Spada – speriamo che nel passaggio della manovra in Parlamento per l’approvazione, ci siano margini di cambiamento per destinare risorse negli ambiti dove sono più utili ed urgenti”.