Violenza sulle donne, i numeri impressionanti di Monza e Brianza: 2 codici rossi al giorno

25 novembre 2022 | 07:57
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Violenza sulle donne, i numeri impressionanti di Monza e Brianza: 2 codici rossi al giorno
Violenza sulle donne

I numeri sono da brividi: 317 uomini denunciati; 12 arrestati in flagranza di reato; 45 esecuzioni di misure cautelari. I reati sono tra i più atroci. Dai maltrattamenti alla violenza sessuale, passando per le persecuzioni e il revenge porn.

Vittime di chi dovrebbe amarle e proteggerle. Abusate, insultate, picchiate, perseguitate: in un anno (25 novembre 2021 – 25 novembre 2022) i codici rossi attivati nella provincia di Monza e Brianza sono stati 397, quasi 2 al giorno. Sono mogli, madri, compagne, ex, che trovano tra le mure di casa una terrificante prigione. Nel giorno della 23esima Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il Comando Provinciale dei Carabinieri di Monza Brianza pubblica i dati relativi al triste, e quanto mai attuale, fenomeno della violenza di genere.

La mole di interventi degli uomini dell’Arma raccontano che le richieste d’aiuto, le segnalazioni, gli episodi di violenza domestica sono quotidiani.

I NUMERI DELLA VIOLENZA: IN UN ANNO 317 UOMINI DENUNCIATI

I numeri sono da brividi317 uomini denunciati; 12 arrestati in flagranza di reato; 45 esecuzioni di misure cautelari. I reati sono tra i più atroci. Dai maltrattamenti alla violenza sessuale, passando per le persecuzioni e il revenge porn. 

Un report dell’amore malato dove le vittime spesso sopportano in silenzio per il “bene” della famiglia o per il timore di altre ritorsioni. Ma uscire dalla spirale di violenza è possibile, e lo si può fare denunciando il proprio aguzzino alle Forze dell’Ordine.

L’Arma dei Carabinieri – #PossiamoAiutarvi – ha da tempo creato sul suo portale un’aggiornatissima area sul “Codice Rosso” con specifiche sezioni dedicate ai maltrattamenti e gli atti persecutori (oltre che a quelle dedicate specificatamente al revenge porn, alla violenza sessuale, agli atti persecutori e al bullismo e cyberbullismo) nonché un test di autovalutazione elaborati dagli esperti del Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche per rilevare i maniera semplice e rapida i segnali del livello di violenza subita.

Violenza sulle donne

DENUNCIARE IL PARTNER VIOLENTO: COSA FARE E A CHI RIVOLGERSI

Le sezioni sono intuitive e di facile consultazione e spiegano cosa sono i reati del “codice rosso” e come affrontarli comprendendo tutte le informazioni a tutela della vittima e una serie di suggerimenti e consigli utili: non confidare sui cambiamenti di carattere e di comportamento promessi da un partner violento; non lasciarti influenzare negativamente dalle sue offese e dalle sue minaccenon provare sensi di colpa per i figli, ricordati che è meglio vivere con un genitore equilibrato, piuttosto che con una coppia di genitori in conflitto; se sei ferita e hai dei lividi vai al Pronto Soccorso di un ospedale dove sono stati predisposti percorsi preferenziali dedicati alle vittime di violenza (c.d. Percorsi per le donne che subiscono violenza) che garantiscono una tempestiva e adeguata presa in carico delle donne a partire dal triage e fino al loro accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento al fine di elaborare, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dalla esperienza di violenza subita. Sono coinvolti nel percorso anche le/gli eventuali figlie/i minori della donna, testimoni o vittime di violenza, tenuto conto della normativa riguardante i minori e delle vigenti procedure di presa in carico socio-sanitaria delle persone minorenni; in caso di emergenza chiama il numero di pronto intervento 112 appena possibile; in caso di supporto e richiesta informazioni chiama il 1522 e rivolgiti ad un centro antiviolenza dove potrai ricevere assistenza legale e psicologica.

Generico novembre 2022

GAZEBO IN CENTRO

Oggi e domani i Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza, l’Associazione Nazionale Carabinieri e i centri antiviolenza della provincia scendono ancora una volta in campo tutti insieme a supporto delle donne vittime di violenza. A pochi giorni dalla presentazione del manifesto che ha avviato la campagna “Non sei sola. Noi possiamo aiutarti” che con il patrocinio della totalità dei 55 comuni della provincia brianzola, dalla scorsa settimana vede il manifesto simbolo della campagna affisso in moltissimi punti lungo le vie delle città e dei paesi, l’Arma, l’ANC e i centri antiviolenza provinciali saranno di nuovo insieme con un gazebo che sarà presente per tutto il weekend nel centro storico della città di Teodolinda, davanti il palazzo dell’Arengario.

Sarà possibile ricevere informazioni sul tema della violenza di genere, conoscere gli strumenti legislativi e socio-assistenziali in favore delle donne vittime di violenza. Inoltre, lungo le vie del centro, grazie ai volontari dell’ANC, saranno distribuiti i volantini con impressa la foto simbolo della campagna “Non sei sola. Noi possiamo aiutarti” e le istruzioni per chiedere aiuto.

Inoltre, in numerosi comuni della provincia, sempre grazie ai volontari dell’ANC, i volantini saranno distribuiti anche dinanzi a supermercati, vie cittadine e centri commerciali.

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I RECENTI CASI A MONZA E BRIANZA

OTTOBRE 2022: Cornate d’Adda. Picchiata con la caffettiera davanti ai figli: “Ti ammazzo”

Picchiata davanti a figli piccoli con una caffettiera: “Prega che mi arrestino o ti ammazzo”. 37enne a Cornate d’Adda finisce in carcere. Ubriaco, al culmine di una banale lite economica, ha colpito sua moglie alla testa tanto da procurarle una vistosa ferita. Poi, in preda ai fumi dell’alcol, ancora insulti, botte e minacce di morte. Lei, 36enne marocchina, lui, un connazionale di 37 anni. Una storia di violenze domestiche, l’ennesima, dove al rifiuto di consegnargli i soldi richiesti, il marito si sarebbe scagliato su di lei con una violenza inaudita. E, stando al racconto della vittima, non sarebbe stata la prima volta.

Aiutatemi, mi vuole uccidere” avrebbe gridato la donna disperata ai Carabinieri della stazione di Bellusco intervenuti prontamente sul posto. Quando è giunta la pattuglia, la donna indossava ancora lo Hijab tutto insanguinato per la ferita alle testa, mentre l’uomo era trattenuto con la forza da altri connazionali all’interno di un cortile delimitato da un cancello.

Il marito è stato arrestato per il reato di lesioni e maltrattamento in famiglia.

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OTTOBRE 2022: Brugherio. Telecamere per spiare la compagna, poi la minaccia di diffondere foto intime

Privata delle sue abitudini, persino dei suoi affetti più cari. Un’escalation di vessazioni e violenze perchè doveva “essere solo sua”. Questo l’incubo vissuto da una donna di 49 anni, vittima di colui che diceva di amarla. Un sentimento “malato” che aveva spinto un 52enne a piazzare delle telecamere nell’abitazione della compagna per poterne spiare, a suo insaputa, ogni singolo movimento e telefonata privata. Un dramma che sembrava non avere una fine per la 49enne che, grazie ai Carabinieri della Stazione di Brugherio, è riuscita a porre termine alla sua relazione con quell’uomo che, invece, di proteggerla, le aveva reso la vita un tormento.

IL 52enne ora dovrà rispondere dell’accusa di atti persecutori, interferenze illecite nella vita privata, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ai danni della ex compagna.

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AGOSTO 2022: Bernareggio. Maltratta la moglie per anni e viola il divieto di avvicinamento: arrestato

Gli era stato imposto il divieto di avvicinamento alla moglie dopo anni di maltrattamenti fisici e psicologici, ma neanche questo ha fermato le azioni di un 48enne, italiano, che è stato arrestato dai Carabinieri di Bernareggio. La vicenda ha inizio nel mese di febbraio quando, dopo le denunce della 41enne, l’uomo era stato immediatamente allontanato dalla casa familiare e sottoposto alla misura cautelare di non poter aggirarsi nei luoghi da lei frequentati.

Nonostante il provvedimento però, dopo la mezzanotte, ha inseguito a bordo del proprio scooter l’ex compagna che, al volante della sua auto, stava facendo rientro a casa percorrendo la SP/3 “d’Imbersago”. Giunti al semaforo, il marito geloso l’ha affiancata per domandarle tra le grida dove fosse stata.

La 41enne senza perdersi d’animo ha raggiunto la Stazione dei Carabinieri di via Piemonte e, scesa dalla macchina, ha citofonato facendo così giungere una pattuglia. All’arrivo dei militari i due coniugi stavano avendo una discussione animata ma fortunatamente senza ulteriori conseguenze. L’uomo è stato arresto in flagranza di reato.

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AGOSTO 2022: SeregnoAmore non corrisposto per la vicina si trasforma in un incubo: divieto di avvicinamento per un 80enne

Insulti, lanci di immondizia e uova sulla macchina, lettere offensive a sfondo sessuale infilate sotto la porta di casa: fine dell’incubo per una donna di 54 anni. A finire nei guai un 80enne brianzolo che avrebbe perseguitato la sua vicina arrivando persino a pedinarla e minacciarla. A mettere la parola fine a questa escalation di angherie sono stati i Carabinieri di Seregno che hanno eseguito un provvedimento di divieto di avvicinamento nei confronti dell’uomo. L’anziano, già affidato in prova ai servizi sociali, avrebbe perseguitato la propria vicina di casa con lettere sessuali, insulti, suonando insistentemente al campanello e gettandole dell’acqua dal proprio balcone. Ma non solo: secondo la ricostruzione dei militari, l’avrebbe anche pedinata nelle aree comuni del condominio attendendola. La furia nei confronti della donna, “colpevole” secondo l’80enne di non corrispondere il suo “amore”, sarebbe sfociata persino nella minaccia di investirla con il proprio motorino con manovre spericolate.  Inoltre, in una occasione, l’avrebbe colpita con un calcio mentre i due si trovavano sulle scale condominiali, sputandole poi addosso.

I militari hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, provvedimento con il quale all’80enne è altresì prescritto di restare a distanza di almeno 2 metri dalla stessa in caso incontro casuale per strada o nelle parti condominiali, di non avvicinarsi alla porta della sua abitazione e alle relative pertinenze, oltre che di non comunicare neppure a distanza con lei, evitando di rivolgerle la parola e astenendosi dall’inviarle biglietti o altri scritti.