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Vite Spezzate: l’incontro tra i ragazzi e don Luigi Ciotti è da applausi

4 novembre 2022 | 17:53
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Vite Spezzate: l’incontro tra i ragazzi e don Luigi Ciotti è da applausi
Don Luigi Ciotti tra i ragazzi

Circa 800 studenti brianzoli hanno potuto ascoltare le testimonianze del don e attivista impegnato nella lotta alla mafia.

Concorezzo. La mafia rappresenta sempre un tema delicato mai facile da raccontare. Soprattutto se il pubblico a cui parli è composto da ragazzi giovani. Ma Agende Rosse Claudio Domino di Vimercate, anche questa volta, ha trovato il modo di raccontarla come merita, senza però cadere in luoghi comuni. Infatti Vite Spezzate, il loro nuovo progetto, presentato giovedì 3 novembre al Cineteatro san Luigi di Concorezzo è stato l’ennesimo successo. A confermarlo l’entusiasmo che i ragazzi hanno dimostrato nel corso della mattinata e gli applausi e la standing ovation che i circa 800 studenti delle scuole medie e superiori del territorio hanno riservato all’ospite d’onore: don Luigi Ciotti, fondatore delle associazioni Abele e Libera contro i soprusi delle mafie.

Vite Spezzate Agende Rosse Il Cineteatro san Luigi di Concorezzo completamente pieno

“Oggi e una giornata importante e vedervi così numerosi ci emoziona e soddisfa – ha aperto l’evento così Paola Carrese, coordinatrice della sezione vimercatese dell’associazione – L’anno scorso un giovane Vimercate, Simone stucchi, ha perso la vita in un’aggressione e oggi la sorella e la mamma sono qui con noi. A loro la nostra promessa di portare avanti percorsi sulla legalità anche in nome di Simone.”

VITE SPEZZATE

L’associazione fondata da Salvatore Borsellino nel 2007 si occupa da sempre di sensibilizzare sul tema della mafia e di tutto quello che ne consegue. E l’obiettivo di Vite Spezzate è smuovere le coscienze dei ragazzi e dare loro strumenti e stimoli per riconoscere e difendersi dalle situazioni più pericolose. L’iniziativa richiama la drammaticità delle conseguenze del disagio giovanile, della tolleranza verso l’illegalità e della scarsa percezione che i giovani hanno sulle ricadute del loro comportamento.

Vite Spezzate Agende RosseAgende Rosse Claudio Domino di Vimercate con Don Luigi Ciotti

Le scuole ad aver aderito sono la Calvino, la Saltini e il Floriani di Vimercate e le scuole medie di Caponago, Cavenago, Villasanta e Concorezzo con i ragazzi delle classi terze.

Durante l’incontro è intervenuto telefonicamente anche Borsellino: “ringrazio soprattutto voi ragazzi, avrei voluto esserci ma le mie gambe non me lo consentono. A voi affido l’agenda di Paolo affinché chiediate quelle verità e giustizia che ancora non ci sono. Portate la ancora più lontana e fate sentire in questo paese quel profumo di libertà che Paolo e la sua scorta hanno cercato di fare.”

A fare gli onori di casa il sindaco e il presidente del consiglio di Concorezzo, rispettivamente Mauro Capitanio e Riccardo Borgonovo “Quando c’è da parlare di legalità Concorezzo e la Provincia sono sempre disponibili ad aprire le sue porte. La legalità parte anche dal rispetto che voi ragazzi avete tra di voi e da un uso consapevole dei social. Spero che questo tempo passato a teatro sia un momento per staccare da questo mondo e che ci resto una dose in più di consapevolezza”.

Vite Spezzate Agende Rosse mb Il sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio

I ragazzi hanno poi presentato i lavori svolti in classe. Qualcuno ha colto l’occasione per fare qualche domanda a Don Ciotti, altri hanno letto poesie e altri ancora hanno ripercorso pagine nere della cronaca nera italiana. Il filo conduttore non poteva che essere le vite spezzate delle storie raccontate dagli studenti.

In seguito è intervenuta anche psicologa Viviana Lamarra che ha poi portato delle esperienze personali relative a disagio giovanile, dinamiche relazionali e bullismo e cyberbullismo: “Il cyberbullismo spesso nasconde la sua gravità ed è a tutti gli effetti un’arma molto affilata- ha continuato la psicologa-. Le conseguenze di tutto questo sono suicidi, ansia e depressione. E ancora abbandono della vita sociale, autoreclusione e risvolti psicologici che uno si porta dietro per sempre. Il mio intervento di oggi l’ho intitolato “vittime…e vittime”, quando si parla di giovani non si può pensare che la vittima sia solo quella che subisce. Spesso anche chi è carnefice ha delle mancanze.”

Vite Spezzate Agende Rosse mb

Infine il momento che i ragazzi hanno atteso con curiosità e rispetto: la testimonianza di don Ciotti.

“Vedete ragazzi, la malattia più terribile sono i neutrali, quelli a cui non frega niente, quelli che sono più preoccupati di se e gli altri che si arrangino – ha esordito tra gli applausi Ciotti. – Ma non solo soli, con loro c’è anche chi sta sempre zitto ma che commenta e giudica. Sono i mormoranti, quelli che mormorano e semplificano.”

Vite Spezzate Agende Rosse mb

“Voi ragazzi siete portatori di vita e rappresentate qui la diversità – ha continuato il don.- Noi adulti abbiamo la responsabilità di accogliere la vita che cambia ma vi prego, ed è la ragione che mi ha portato qui, c’è bisogno di voi appassionati, sensibili, curiosi, impegnati. Diffidate chi parla di voi ma non con voi, sappiate distinguere tra i seduttori e gli educatori ma soprattutto non mettete mai la vostra libertà in vendita.”

L’APPELLO DI DON CIOTTI

“Vi auguro tanta solitudine: è qui si scopre il mondo interiore e guardandoci dentro scopriamo le nostre emozioni. Non confondiamo solitudine e isolamento, la prima è confronto con se stessi, il secondo è un monologo e fuga dalla vita. Abbiamo bisogno di recuperare le relazioni che sono le vie essenziali per conoscere gli altri e noi stessi.”

Don Ciotti si è poi soffermato su uno dei tanti temi che Vite Spezzate ha permesso di affrontare: la legalità. “È una parola che mi spaventa perché è sventolata da tutti ma ci soni ladri di parole che le svuotano del significato. Oggi è una parola manipolata e abusata.”

Ma legalità va di pari passo con la giustizia civile. Secondo il sacerdote l’Italia è passata da criminalità organizzata a una normalizzata dove non si uccide solo con le armi ma anche impoverendo la società. “In Italia 80% di vittime mafiosi non conosce verità ma che ci sa e chi vede, l’omertà uccide verità e speranza. La legalità c’è se c’è uguaglianza e allora può diventare uno strumento di per raggiungere la giustizia.”