L'intervista

Lo stile nell’abitare, la Grassi & Radice porta la qualità dell’arredo su misura nel 2023

Rodolfo Grassi, titolare dell'azienda di Cesano Maderno, ci racconta i progetti di una realtà imprenditoriale, giunta ormai alla quarta generazione, che è diventata uno studio di architettura evoluto.

grassi radice

Cesano Maderno. Quando si ha una storia ben più lunga di 50 anni, giunta ormai alla quarta generazione, la tradizione non può non essere un elemento centrale. Ma se si vuole continuare ad essere sempre competitivi sul mercato, bisogna riuscire a calarla nell’attualità di un settore, quello dell’arredo su misura e dell’artigianato di qualità, in cui la concorrenza e le esigenze dei clienti sono variegate.

È quello che sta facendo la Grassi & Radice, l’azienda brianzola, con sede e show-room a Cesano Maderno, recentemente premiata da Regione Lombardia come attività storica, che negli ultimi decenni ha aggiunto alla passione per i mobili e il design moderno anche la progettazione, la ristrutturazione e l’arredamento completo di appartamenti, ville ed uffici.

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Rodolfo Grassi con la mamma Ornella

Il tutto nella direzione di una risposta sempre più puntuale alle richieste di una clientela che va dai piccoli privati alle grandi multinazionali. La Grassi & Radice, un marchio nato negli anni Sessanta da due distinti rami di famiglie artigiane, però, prova ad evolversi senza abbandonare il suo stile basato sull’arredamento sartoriale, l’attenzione al cliente, il lavoro di squadra e sulla capacità di espandere la propria quota di mercato soprattutto grazie al passaparola.

In quest’intervista Rodolfo Grassi, architetto di formazione ed esponente di punta all’interno dell’azienda della quarta generazione, ci racconta progetti e idee, ma anche come è andata la partecipazione all’Artigiano in Fiera, l’evento che si è tenuto dal 3 all’11 dicembre nei padiglioni di Fieramilano Rho. Ed ha raccolto 2350 espositori da 84 Paesi e un milione di visitatori.

L’INTERVISTA

Signor Rodolfo, la Grassi & Radice ha rappresentato lo stile brianzolo nel design e nell’arredo, sinonimo di qualità nel mondo, anche all’Artigiano in Fiera. Come si è svolta la vostra partecipazione?

Per noi le fiere di settore sono da sempre un momento importante e abbiamo il nostro stand a Rho all’Artigiano in Fiera da più di 15 anni e, ancora prima, alla Fiera di Milano. In questa edizione abbiamo ribadito la nostra predilezione per i mobili su misura, per l’arredamento sartoriale e per il design progettato presentando una boiserie zona giorno e altri ambienti modulati.

L’impatto dei prodotti che abbiamo portato all’Artigiano in Fiera è quello di un mood rilassante e caldo con luci a led capaci di sprigionare l’effetto naturale del sole e fonti luminose nascoste.

grassi radice

A pochi giorni dalla conclusione dell’Artigiano in Fiera, quale riscontro ha ottenuto la Grassi & Radice?

Al di sotto delle aspettative, più che altro perché questo evento ci aveva abituato a numeri importanti di visitatori e clienti prima del Covid, che non sono ancora tornati. Mi è sembrato una Fiera più contenuta in diversi aspetti, sia in generale come padiglioni allestiti sia, più nello specifico, per la parte “Abitare la casa” che ha riscontrato la presenza di meno competitor forti e si è presentata meno curata degli anni passati.

Con uno sguardo più ampio, ci spiega l’attuale status della Grassi & Radice, che affonda le sue origini nell’attività di mobiliere del suo bisnonno per poi evolversi, nel mercato e nel business, nel corso delle generazioni fino alla sua?

Prima del mio esordio operativo in azienda, agli inizi degli anni Novanta, eravamo una piccola impresa artigiana brianzola che faceva mobili in Italia e all’estero, soprattutto per gli Emirati Arabi. Oggi il nostro fatturato arriva ancora per circa il 60% dall’estero, in particolare Svizzera, Francia, Olanda, Inghilterra e Germania, ma è salito il peso del mercato italiano, anche per la presenza di clienti stranieri di origine che hanno deciso di vivere nel nostro Paese.

Restiamo un’azienda di piccole dimensioni, che attualmente dà lavoro a circa 32 persone, molto competenti ed affiatate, e si rafforza soprattutto grazie alla rete di collaborazioni e al passaparola dei clienti, ma siamo ormai diventati uno studio di architettura evoluto, che non si limita a produrre e vendere mobili, ma progetta e ristruttura abitazioni, appartamenti e ville.

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Il 2023 è ormai alle porte. Quali i progetti e le idee in cantiere della Grassi & Radice?

Siamo un’azienda in espansione che continuerà ad avere il suo core business nella progettazione, l’arredamento e nella ristrutturazione delle case private, ma punta ad incrementare anche la clientela di multinazionali che si sono rivolte negli ultimi anni a noi perché alla ricerca di una creatività importante ed uno stile dedicato in grado di veicolare in maniera distintivo la propria immagine e il proprio messaggio commerciale. Abbiamo anche in questo ambito collaborazioni interessanti e crediamo ci siano buone prospettive per il prossimo anno.

In una recente intervista, il segretario di APA Confartigianato Imprese Milano, Enrico Brambilla, ha lanciato l’allarme su quanto dice la Finanziaria, che deve essere approvata nei prossimi giorni, sui bonus edili e sul fatto che non è previsto lo sblocco dei crediti delle imprese del settore artigiano. Lei come vive questa situazione?

Il Superbonus del 110%, non potendo applicare questo sconto in fattura ai nostri clienti, non ci ha mai riguardato direttamente. Sicuramente ci toccano più da vicino la detrazione fiscale al 50% delle spese sostenute per i lavori di riqualificazione edilizia e, sulla parte dell’arredo, il bonus mobili. Quest’ultimo fino ad ora è stato di 10mila euro, ma scenderà a 5mila e questo potrebbe sicuramente limitare la volontà di acquisto anche dei nostri clienti.

C’è quindi una certa preoccupazione per gli scenari economico-finanziari in declino per il 2023?

Abbiamo alcuni timori sul fatto che le ristrutturazioni edilizie possano subire una decisa frenata. Abbiamo inoltre notato che alcuni degli artigiani a cui in subappalto affidiamo parte dei lavori hanno avuto difficoltà con il blocco dei crediti del Superbonus.

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