Minacce e aggressioni, era il terrore delle impiegate dei servizi sociali: denunciato

Urla, minacce, pugni sui tavoli, porte sbattute con violenze e, in un’occasione, persino con un coltello da cucina in mano.
E’ accusato di aver molestato quattro dipendenti dell’Ufficio dei Servizi Sociali e di Tutela dei Minori del Comune di Carate Brianza. Le donne ormai vivevano nell’ansia, nella paura e temendo seriamente per la propria incolumità. Per questo un 36enne, campano ma residente a Carate Brianza, non potrà più avvicinarsi a loro.
L’uomo, celibe, disoccupato, pluripregiudicato, era destinatario di un provvedimento provvisorio del Tribunale dei Minorenni di Milano con il quale era stato disposto l’allontanamento dei quattro figli minori e della compagna dalla casa familiare, con contestuale collocazione in comunità protetta. Per questo il 36enne aveva a che fare con le 4 impiegate che, per evitarlo, avevano persino cambiato le loro abitudini di vita e non uscivano dall’ufficio da sole.
Da febbraio ad ottobre scorso, infatti, se lo ritrovavano all’improvviso in ufficio senza alcuna autorizzazione. Urla, minacce, pugni sui tavoli, porte sbattute con violenze e, in un’occasione, persino con un coltello da cucina in mano.
Ora i Carabinieri della Stazione di Carate Brianza gli hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese emessa dal Gip del Tribunale di Monza su proposta della locale Procura della Repubblica. L’emissione dell’ordinanza scaturisce da un’attenta attività di monitoraggio – poi confluita in attività d’indagine – condotta d’iniziativa dai militari dell’Arma in seguito alle segnalazioni ricevute dal personale del ufficio pubblico.