Lo Sciame di Arcore compie 40 anni e il 2 dicembre racconta i sui traguardi sul palco del Nuovo

La cooperativa sociale ha 150 soci di cui 60 lavoratori e 20 volontari. In molti casi si tratta di soggetti fragili che si occupano di giardinaggio, manutenzioni,
Difficili da conoscere, le cooperative sociali. Spesso immaginate come realtà lavorative a bassa velocità, con l’etichetta di un’efficienza viziata. Una visione un po’ bidimensionale che non considera il valore sociale di queste realtà e, in fondo, anche il contributo che danno alle istituzioni. Per esempio recuperando e occupando soggetti fragili che smettono così di avere bisogno di sussidi o altri supporti.
Il vento però forse sta cambiando perchè il socio lavoratore della coop senza fini di lucro può diventare un valore aggiunto anche per colossi e multinazionali come ST, Schindler o Tenaris. Tutte e tre queste grandi aziende (ma anche molte altre) si rivolgono per esempio, per la ricerca di personale, allo Sciame di Arcore, icona storica del territorio che compie in questo periodo 40 anni.
L’EVENTO
Venerdì 2 dicembre, alle 21, presso il Cineteatro Nuovo, i soci festeggeranno il traguardo con le autorità e con gli attori della commedia in proiezione gratuita “40% Le mani libere del destino” di Riccardo Jacopino che racconta una turbolenta storia nel mondo cooperativo. In sala anche il fondatore Giovanni Garancini, oggi in pensione, e la presidente Roberta De Palma che ha raccontato a Mb News come arriva all’importante traguardo la cooperativa arcorese.
LA PRESIDENTE
“Il cosiddetto articolo 14 – ha spiegato – consente alle aziende, spesso multinazionali, di impiegare personale delle cooperative sociali per coprire l’impegno delle assunzioni di lavoratori con disabilità. Questo filone sta diventando sempre più importante sia per la sussistenza di una realtà come la nostra, messa a dura prova dai criteri delle gare d’appalto, sia per i risultati che garantisce alle aziende”. La selezione di personale fragile e la sua gestione all’interno degli uffici è un impegno notevole per le imprese che non sempre sono preparate. La regia della cooperativa garantisce un supporto e una gestione efficace, grazie a competenze sociali specifiche. Con risultati che stanno ampliando l’utilizzo da parte delle multinazionali di personale in arrivo dalle coop: non più solo in settori isolati come le pulizie a fine giornata, ma anche per le posizioni impiegatizie, in contesti di team.
I SOCI
Per il resto i circa 60 soci lavoratori dei 150 che compongono Lo Sciame sono occupati negli altri settori, quello storico della pulizia, manutenzione del verde (fresco d’assegnazione l’appalto ad Arcore), quello delle manutenzioni, la gestione dei parcheggi e delle ciclofficine e il commerciale che si è ampliato qualche anno fa con la libreria di via Gilera. “Invece abbiamo dovuto chiudere il negozio di fiori di via Roma – ha spiegato De Palma- che non ha retto alle difficoltà della pandemia”. LO Sciame si è dotato anche di una piccola falegnameria interna per le riparazioni si panchine altri arredi. Ben 60 persone della coop hanno disabilità, ci sono 20 volontari che danno una mano e all’interno c’è una psicologa. Un mondo intero e strutturato che quotidianamente interagisce con il mondo esterno in un’ottica d’inclusione che è alla base della realtà arcorese fin dalla sua nascita, quarant’anni fa, quando le cooperative sociali ancora non esistevano e Lo Sciame era una coop semplice per lo più con la mission del recupero di ex tossicodipendenti. L’acqua sotto i ponti che è passata racconta le storie di centinaia di persone in difficoltà che in tanti casi sono passate dal disagio a uno stipendio, all’autonomia, a un posto nella società.