Cortocircuito di Fratelli d’Italia, sul licenziamento dell’assessore Sala di Lissone

Il partito locale sostiene di avere informato i livelli provinciali, ma fonti interne smentiscono. E contestano la manovra.
Ha tutta l’impressione di un regolamento di conti interno a Fratelli d’Italia di Lissone il licenziamento dell’assessore Ruggero Sala. Il terremoto che nella giornata di oggi, 30 dicembre, ha scosso l’esecutivo di Laura Borella sarebbe frutto di frizioni tra anime diverse di partito, un partito passato in pochi anni dal 4% dei consensi ad esprimere il Presidente del Consiglio. Sala, approdato a Fratelli d’Italia solo nell’ultima tornata elettorale dopo aver militato a lungo nella civica Lissone nel Cuore, è stato sacrificato con il benestare del suo partito, quanto meno a livello locale. Il comunicato diffuso dai meloniani di Lissone sfoggia infatti toni distesi.
IL PARTITO LOCALE
“Fratelli d’Italia Lissone prende atto della decisione del sindaco – si legge nel comunicato – un provvedimento giunto al termine di un confronto franco e sereno. Un confronto che ha portato ad una scelta importante ma presa unicamente con l’obiettivo di continuare, con ancora maggiore vigore e concretezza, l’opera di ammodernamento della nostra città, avviata dall’attuale Giunta”.
Il gruppo si dice poi convinto che “il nuovo assetto di Giunta rafforzerà ulteriormente il progetto di rinnovamento e riqualificazione avviato pochi mesi fa, grazie al consenso che i lissonesi ci hanno concesso”. D’altra parte al posto di Sala subentra un altro uomo di partito, Giovanni Camarda. Tutti d’accordo dunque (salvo il sacrificato, s’intende)… Invece no.
IL DISSENSO
Nella stessa giornata di oggi, con la rapidità con cui di consueto viaggiano i comunicati stampa dei politici sotto elezioni, è arrivata la nota di Federico Romani (consigliere regionale) per esprimere piena solidarietà al destituito e per condannare modi e contenuti della manovra: “Siamo esterrefatti per la brutalità con cui la sindaca di Lissone ha licenziato senza preavviso e in modo totalmente incomprensibile il vicesindaco e assessore alle Attività produttive e Commercio, Servizi cimiteriali, Servizi demografici e statistici, Ruggero Sala, primo eletto alla scorse comunali”.
Eleonora Frigerio, caratese del partito, candidata alle regionali, è intervenuta qualche ora dopo. Anche qui il breve testo è di difficile comprensione, se si parte dal presupposto che anche la segreteria provinciale ha avallato la scelta di ritirare le deleghe di Sala. Così sostiene con decisione il partito locale. Frigerio scrive infatti: “Apprendiamo con stupore il ritiro delle deleghe al vicesindaco di Fratelli d’Italia di Lissone, Ruggero Sala: un comportamento incomprensibile e che ci sorprende” E ancora: “Ricordiamo che Ruggero Sala è stato il consigliere comunale più votato e anche grazie a lui, sei mesi fa, la città di Lissone è tornata, dopo 10 anni di Pd, al centrodestra”.
Rosario Mancino (ex coordinatore provinciale ora candidato alle regionali), contattato telefonicamente nel pomeriggio, non ha risposto alle chiamate per confermare o smentire di essere al corrente della decisione. Intanto però una fonte interna al direttivo provinciale dice: “Noi non sappiamo ancora quali ragioni ci siano dietro questa manovra. Un assessore non si cambia così, dall’oggi al domani, senza informare il direttivo e spiegare le motivazioni. Se Mancino sapeva davvero di questo ritiro non ha detto nulla e questo è un fatto grave”.
Sempre secondo fonti interne, Sala, pochi giorni prima di essere destituito, si sarebbe confidato con alcuni dei suoi consiglieri, dicendo di temere che non avrebbe mangiato il panettone.