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Educatori scolastici in piazza a Vimercate per scioperare: siamo trasparenti

3 dicembre 2022 | 08:21
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Educatori scolastici in piazza a Vimercate per scioperare: siamo trasparenti

La testimonianza: “Dopo 15 anni di lavoro mi hanno rifiutato il mutuo perché lo stipendio è sotto la soglia di povertà”.

Le cooperative devono sedersi a un tavolo e chiedere che noi veniamo trattati meglio, che il nostro stipendio sia migliore perché noi abbiamo diritto a vivere una vita più dignitosa”. Così, megafono in mano e cartelloni in piazza, si sono espressi gli educatori della cooperativa Aeris, una grossa realtà del territorio con sede a Vimercate, attiva su più fronti, il cui personale ha incrociato le braccia ieri, venerdì 2 dicembre. A partecipare alla manifestazione, in piazza Papa Giovanni Paolo II a Vimercate, è stata una rappresentanza della sezione della cooperativa che si occupa di educativa scolastica: figure che negli istituti di mezza Brianza affiancano il personale scolastico, spesso come insegnanti di sostegno per i ragazzi che necessitano di un supporto o nella gestione autonoma dei pre scuola. “Ormai mi sono abituata al fatto che questo lavoro, dal punto di vista delle condizioni e dello stipendio, sia un po’ un ripiego – diceva una degli educatori in piazza, 40 anni – invece la realtà può essere diversa. Per esempio i nostri stipendi possono essere equiparati a quelli degli altri docenti”.

Generico dicembre 2022

Si tratta anche di personale con lauree e qualifiche che però continua ad essere considerato “trasparente”. Da questo concetto le cartellette trasparenti sventolate in segno di protesta venerdì mattina dai manifestanti. “io sono impegnata tutto il giorno e tutte le ore, come molti di noi -ha raccontato un’altra educatrice-. Pochi anni fa, dopo 15 anni di lavoro, la banca non mi ha concesso il mutuo perché, testuali parole, io sono sotto la soglia di povertà. Eppure tutti i giorni abbiamo la responsabilità di lavorare con ragazzi fragili”.
L’appello ai comuni “prendano coscienza che i servizi devono essere pagati meglio. Non è banale”.
Lo sciopero, venerdì mattina, ha avuto ripercussioni sui servizi presso diversi istituti della Provincia e non solo: da Merate ad Arcore, a Bellusco.