I percettori del reddito di cittadinanza impiegati in Auser. Le testimonianze

L’associazione che si occupa di volontariato ad oggi ha accolto nove persone, quattro uomini e cinque donne, dai 35 agli oltre 60 anni.
Monza. Mai come in questo periodo il reddito di cittadinanza è al centro della polemica e le ultime notizie non prospettano un futuro roseo per percettori e sussidio che sembra andare verso l’eliminazione. Proprio su questo tema si è concentrata la conferenza di ieri mattina, 22 dicembre, organizzata da Auser Monza Brianza nella sede inaugurata il mese scorso, in via Monte Oliveto 10, a Monza.
“Come ambito di Monza, formato anche dai comuni di Brugherio e Villasanta, abbiamo dato la disponibilità ad accogliere persone con RDC – spiega Tosco Giannessi, presidente di Auser Monza Brianza -. Siamo convinti di poter dare un aiuto e allo stesso tempo di fare chiarezza nel combattere i pregiudizi che accompagnato reddito e percettori. L’esperienza che abbiamo noi ci dice che queste persone si rendono disponibili per più ore di quelle che dovrebbero dimostrando disponibilità e volontà. Probabilmente nei prossimi mesi partiremo anche a Carate accogliendo altre sei, sette persone. “
Ricordiamo che Auser che si occupa di volontariato e ad oggi ha accolto nove persone, quattro uomini e cinque donne, dai 35 agli oltre 60 anni. Nell’ambito di Monza i percettori sono impiegati dalle 8 alle 16 ore settimanali con un reddito che va dai 700 ai 900 euro. Sette persone su nove sono impiegate nell’accompagnamento.
Le testimonianze raccontate direttamente dai percettori
“Io lavoro qui un ufficio nella parte amministrativa e ho da subito dato disponibilità dato che non lavoro da ottobre 2018 – spiega Caterina Barone, 35 anni -. Avendo una figlia mi escludono a priori e il fatto di non lavorare mi ha tolto l’indipendenza personale. Entrare qua è stato un fattore enorme di felicità ma sono stanca di non poter lavorare.”
“Curavo i miei genitori anziani e malati e dopo la loro morte è esplosa la pandemia – aggiunge M.S, 60 anni -.Mi sono ritrovata senza sostegno e sono stata obbligata a richiedere il reddito a 60 anni, non è stata una scelta a cuor leggero, non lo è mai. Quando mi hanno chiamata qui ho accettato subito anche se la richiesta che avevo fatto al comune era diversa dal lavoro che faccio.”
“Io ho sempre lavorato nell’ambito artistico manuale ma con l’avvento del digitale le mie attività sono state messe da parte e Auser e il reddito di cittadinanza sono stati aiuti enorme per me. Io mi occupo di un centro anziani di san Rocco conclude il terzo percettore presente.”
La selezione il futuro
Il rapporto è con l’ambito o con i comuni che hanno il compito di prendere in carico persone con RDC. Auser fa una dichiarazione di disponibilità ad accogliere le persone. A questo segue il colloquio con il responsabile, solitamente di una cooperativa, dell’ambito che individua le persone con le caratteristiche adeguate ai servizi che l’organizzazione necessita e li mettono in contatto. Infine facciamo un colloquio anche noi e se riteniamo l’idoneità li affianchiamo inizialmente nelle loro attività fino a quando si sentono pronti per lavorare in autonomia.”
“Prima il lavoro doveva essere congruo, la nuova legge prevede una sola offerta che può essere non congrua – commenta Giannessi -. Traducendo l’obiettivo è quello di eliminare questo aiuto. Questa legge trasforma il reddito in una quota di sussistenza. Sicuramente andava modificata ma così si fa ricadere sulla parte più debole l’incapacità del nostro paese di affrontare il problema occupazionale. Si è esasperata l’idea del percettore come nullafacente perdendo di vista l’idea del reddito come uno strumento di aiuto.”
Auser Monza Brianza
Auser è un’associazione di volontariato che sul territorio è presente in 20 comuni in cui ha le sedi locali autonome con una precisa struttura direttiva. Conta circa 3500 soci e 350 volontari. Principalmente il loro compito è aiutare i più deboli tramite accompagnamenti durante i quali Auser costruisce relazioni. Un’altra importante attività sono le telefonate di compagnia nelle quali i volontari fanno una chiacchierata con persone anziani per combattere la loro solitudine. Durante questi momenti capita che vengano intercettati eventuali problemi che poi verranno sottoposti all’attenzione dei servizi sociali.
“Cerchiamo di aiutare le persone che hanno bisogno – conclude il presidente di Auser MB Tosco Giannessi -. Ad esempio accordo con Uepe di Milano, Ufficio Interdistrettuale esecuzione penale esterna Milano, e tribunale di Monza accogliamo persone che hanno fatto piccoli reati e che possono trasformare la pena pecuniaria in attività sociale così conoscono il mondo del volontariato.”