Solidarietà

L’appello di Bohdan, anziano profugo ucraino: “Cerco qualcuno con cui giocare a scacchi”

Scappato dalla guerra, l'anziano profugo ora vive a Desio e ha espresso un desiderio: "Cerco un compagno di giochi per fare qualche partita a scacchi"

Bohdan profugo ucraino desio mb

Gli scacchi non sono solo un  passatempo, ma possono avere un significato più profondo. Possono essere uno strumento di riscatto, come per la protagonista della serie tv “La Regina degli scacchi” . O possono richiamare piacevoli ricordi di un tempo che purtroppo non torna più. Per Bohdan, 73 anni, gli scacchi sono un modo per sentirsi meno solo,  un modo per sentirsi a casa, nella sua Ucraina  devastata dalla guerra. Bohdan si trova ora in Italia, a Desio.  E lancia un appello: “Cerco qualcuno che giochi a scacchi con me”.

La fuga dalla guerra, le preoccupazioni e le paure

Bohdan ha lasciato il suo paese lo scorso 3 maggio. E’ partito insieme ai figli e ai nipoti per raggiungere la moglie che si trovava già in Italia per lavoro. Ha dovuto lasciare l’Ucraina dopo l’invasione da parte della Russia. “La mia città non è stata particolarmente presa di mira, per fortuna. Ma ogni giorno si rischia” racconta in ucraino, mentre una sua connazionale fa da interprete. Le preoccupazioni crescono di giorno in giorno.  La pace sembra ancora lontana.  E’ difficile, per chi è scappato, ritrovare un pò di serenità.  Sul volto di Bohdan si nota tutta la sua preoccupazione. Ma quando parla degli scacchi, i suoi occhi brillano e  l’espressione diventa un pò più serena. 

“In Ucraina giocavo sempre a scacchi, fin da quando ero giovane”

Bohdan ha espresso il  desiderio  di trovare un compagno di gioco per fare qualche partita. “Gioco da quando ero giovane – racconta il profugo ucraino, operaio in pensione – Nella mia città frequentavo un circolo. Ci trovavamo spesso a giocare a scacchi”. Ora che è in Italia, Bodhan non gioca più.  Le giornate trascorrono lente, tra tanti pensieri. “Sarebbe bello trovare qualcuno con cui giocare” dice, chiedendo aiuto.  “Ci sarebbe il problema della lingua, ma forse si può risolvere: il linguaggio degli scacchi è universale”. L’appello è rivolto agli appassionati di scacchi, ma non solo.  E’ indirizzato a chiunque abbia voglia di dare un piccolo ma importante contributo per fare sentire a casa un anziano profugo, scappato dalla guerra   (Per rispondere all’appello, si può scrivere a carolina.caracciolo@comunitabrianza.it)

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