L'evento

A Monza è nata Casa Lilt, il luogo della prevenzione oncologica e dell’assistenza

In via San Gottardo su 5 piani ci sono 7 sale mediche, una palestra di riabilitazione, due sale per la fisioterapia, uno studio di psiconcologia. All'inaugurazione anche l'attuale sindaco di Monza e il suo predecessore.

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Monza. Se Roma non è stata costruita in un giorno, come dice un famoso proverbio, anche Casa Lilt per nascere ha richiesto ben più di 24 ore. Ma, in fondo, i quasi sette mesi trascorsi dall’inizio dei lavori di ristrutturazione, che hanno portato ad un raddoppio degli spazi della struttura originaria, all’inaugurazione ufficiale di oggi, 3 dicembre, sono comunque pochi.

Soprattutto perché questo polo di prevenzione oncologica, diagnosi precoce e assistenza, il più grande di Monza e della Brianza, ha delle potenzialità notevoli sul piano delle nuove specialità a disposizione, delle attrezzature diagnostiche di ultima generazione e del team medico specializzato.

Lo dicono anche i numeri di Casa Lilt. Che ora, nella sede di via San Gottardo a Monza, nella palazzina, che è frutto di un lascito testamentario di Colomba Angela Ravasi, dove la Lega italiana per la lotta contro i tumori Milano Monza Brianza è presente dal 2003, ha cinque piani di servizi per la cittadinanza, 7 sale mediche, una palestra di riabilitazione, due sale per la fisioterapia, uno studio di psiconcologia, uffici di assistenza e altre attività di missione. Il tutto distribuito su ben 700 metri quadrati.

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L’OBIETTIVO 

Numeri che raccontano di una prevenzione oncologica fatta su tre livelli: primario, per diffondere la cultura della salute; secondario, per diagnosticare il tumore in fase precoce e, novità di Casa Lilt, terziario, per garantire benessere a chi è malato e una migliore qualità della vita del paziente.

Ma la rinnovata sede di via San Gottardo, che ha realizzato l’ampliamento ai due piani superiori rispetto a quelli aperti in precedenza della struttura originaria grazie ad un investimento complessivo di oltre 2 milioni di euro, non è solo il frutto di un’importante campagna di fundraising che in pochi mesi ha raccolto oltre 490mila euro da più di 1600 donatori.

Alcuni dei quali, tra l’altro, hanno adottato stanze e sale visite come la Banca di Credito Cooperativo – BCC Barlassina, Elesa, Gruppo Meregalli, Cofle e il Monza Marathon Team o donato attrezzature come la BCC Carate Brianza e la Banca d’Italia.

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Il presidente del Monza Marathon Team, Luca Pancirolli con Stefania Andriola, giornalista e Ambassador Lilt

Casa Lilt, infatti, è anche il risultato, per una volta, della buona politica. Quella che, nel superare le opposte appartenenze partitiche e gli ostacoli della burocrazia e delle necessarie autorizzazioni per i lavori, ha permesso di unire simbolicamente il sindaco di Monza all’epoca dell’avvio del cantiere, Dario Allevi e quello attuale, Paolo Pilotto. Entrambi erano presenti il 3 dicembre all’inaugurazione in via san Gottardo.

LE DICHIARAZIONI

“Per arrivare a questa giornata di festa c’è voluto un timing di due anni con due diverse amministrazioni comunali ed è molto bello che si siano ritrovate qui oggi – afferma Marco Alloisio, presidente Lilt Milano Monza Brianza – in questo territorio siamo partiti negli anni Sessanta con un ambulatorio a Cesano Maderno per poi passare nel 1972 a Monza prima in via Lecco e poi in via San Gottardo ad uno Spazio di prevenzione ed ora alla Casa Lilt, spazio di sensibilizzazione e prevenzione per i cittadini ma anche di sostegno e cura per chi è malato”.

“Riteniamo che il paziente oncologico abbia il diritto di trovare sempre nel quotidiano risposte immediate per una buona qualità di vita – continua – Casa Lilt è un luogo dove la persona può sentirsi protetta e accompagnata in percorsi personalizzati, con figure mediche dedicate, ma anche trovare risposte per vivere meglio”.

Un’esigenza, quest’ultima, sottolineata anche dall’assessore di Monza al Welfare e alla Salute, Egidio Riva. Che ha parlato di “rete di supporto e condivisione, tra ospedali e associazioni, al servizio dei cittadini, soprattutto quelli più fragili”.

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Anche in questo senso Casa Lilt, in una logica di intermediazione e contiguità verso le grandi strutture sanitarie, si candida ad essere un punto di riferimento per Monza e la Brianza in grado di canalizzare al meglio le esigenze di salute e benessere dei cittadini.

“Casa Lilt rappresenta l’inizio di un nuovo ed entusiasmante percorso – sottolinea Gianfranco Scaperrotta, direttore sanitario Lilt Milano Monza Brianza – concentrare in un unico luogo tutte le possibili nuove conoscenze in campo sanitario, sociale, comportamentale ed educativo, rappresenta la nuova frontiera della prevenzione oncologica”.

“Casa Lilt – annuncia – diventerà sempre più un centro di servizi, con un significativo ampliamento di visite ed esami, un punto di ascolto, uno spazio per la presa incarico della persona nella sua totalità”.

I DETTAGLI

Il nuovo polo di prevenzione oncologica, diagnosi precoce e assistenza, una volta a pieno regime dall’inizio del 2023, potrà effettuare 36mila esami e visite di diagnosi precoce oncologica e assistere 1.000 malati all’anno. Un nuovo sistema elimina code, inoltre, renderà ancora più accessibile ogni servizio.

La struttura di via San Gottardo a Monza al piano terra e al primo piano presenta gli spazi di poliambulatorio dedicati alla prevenzione oncologica e alla diagnostica con le specialità di cardiologia, dermatologia, ginecologia, senologia, otorinolaringoiatria e urologia.

Nelle sale visite sono disponibili prestazioni con attrezzature all’avanguardia. Dalla mammografia con tomosintesi alle ecografie mammarie, ginecologiche, addome completo, inferiore, superiore, apparato urinario, transrettale, testicoli e scroto, cute e sottocute, tiroide e paratiroidi, cardiologica. Fino ad un nuovo pap-test, l’esame per diagnosticare il carcinoma causato dal Papilloma Virus umano.

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Il secondo piano di Casa Lilt, poi, è quello dedicato alla riabilitazione e fisioterapia dei malati oncologici. Che saranno accolti nella nuova palestra dove si svolgeranno anche attività specifiche come il trattamento del linfedema e la riabilitazione del pavimento pelvico.

Il terzo piano, poi, è quello dedicato ai malati e ai loro famigliari più fragili, che possono contare su servizi di supporto psicologico, assistenza sociale e sostegno economico. Compresi, ad esempio, i pacchi alimentari. L’equipe, in questo caso, è formata da operatori sociali, psicologi e uno psiconcologo.

Un assistente sociale sarà presente due volte a settimana. Disponibili anche servizi di accompagnamento alle terapie, fornitura di presidi medici e di mediazione culturale.

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A completare il variegato quadro delle attività di Casa Lilt, c’è la promozione di stili di vita corretti con iniziative educative e sensibilizzazione nelle scuole e nelle aziende di Monza e Brianza. Si stima che circa 55mila persone tra studenti, insegnanti, dipendenti e cittadini potranno essere coinvolte ogni anno in percorsi educativi sui corretti stili di vita.

Casa Lilt, insomma, è nata. Ed è aperta a Monza dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 19.00 e il sabato dalle 9.00 alle 13.00 (visite e prestazioni si possono prenotare allo 039.39.02.503 (da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 17.00) oppure on line tramite sito www.legatumori.mi.it).

Dove potrà arrivare nessuno può dirlo, ma la strada della prevenzione oncologica è un cammino di anni, a volte decenni. Ben più lungo, quindi, dei mesi che ci sono voluti per costruirla.

 

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