Natura Vagante, riaperto il corridoio ecologico vimercatese per i pastori nomadi e gli animali selvatici

Concluso dopo 3 anni il progetto da 1,2 milioni cofinanziato dal parco Pane per la riconnessione ecologica del territorio
Il recupero dei corridoi ecologici del vimercatese necessari per l’attività degli ultimi pastori nomadi che spostano le loro greggi in Brianza, ma importanti anche per la tutela della fauna selvatica, in particolare animali di media e grossa taglia come tassi, volpi, cervi e caprioli.
E’ stata presentata lunedì a Vimercate la conclusione del progetto “Natura Vagante” del Parco regionale Adda Nord in collaborazione con il Pane, il Parco agricolo Nord Est, un’iniziativa avviata nel 2019 per la riconnessione ecologica lungo l’asta dei fiumi Adda, Brembo e Molgora-Rio Vallone che ha realizzato una serie di interventi per mantenere l’ultimo corridoio naturale aperto attraverso un territorio ormai quasi completamente urbanizzato e difficile da poter percorrere a piedi. Si tratta di un progetto dal valore complessivo di poco più di 1,2 milioni di euro cofinanziato con 830.000 euro da Fondazione Cariplo sul bando Capitale Naturale 2018 e a cui il parco Pane ha contribuito con 115.370 euro.

La chiave del progetto è la valorizzazione della pastorizia ovina transumante, attività sempre più rara che però conta ancora un’ottantina di pastori in tutta la Lombardia di cui 2 presenti nel territorio brianzolo e che per sopravvivere necessita di percorrere a piedi e con gli animali il territorio, dalla pianura alla montagna e viceversa. Una necessità di spostarsi in spazi naturali che è condivisa anche con la fauna selvatica presente sul territorio tanto che l’obiettivo del progetto “Natura Vagante” di riaprire le vie di transumanza con corridoi ecologici diventa anche un intervento di tutela ambientale e della biodiversità locale, oltre anche un’occasione di riscoperta culturale di percorsi e abitudini del passato.
Nell’area vimercatese interna al Parco agricolo Nord Est sono stati realizzati 4 interventi di riqualificazione ambientale nell’arco dei 3 anni di sviluppo del progetto, dal 2019 a questi ultimi giorni del 2022.
Nel territorio del comune di Ornago è stata eseguita la rinaturalizzazione di un bosco di conifere su un’area di circa 9 ettari sostituendo piante aliene al territorio e infestanti con altre ecologicamente coerenti con il contesto locale, oltre alla messa in sicurezza di alberi a rischio di crollo. Nel territorio del comune di Bellusco sono stati realizzati due interventi: è stato messo a dimora un nuovo bosco ampio di circa 5.600 metri quadrati in continuità con interventi già realizzati dal Pane nell’ambito del progetto “Aprire” (Azioni per il rafforzamento integrato della rete ecologica), mentre lungo il Rio Vallone sono state realizzate 3 nuove aree umide per una superficie complessiva di circa 1.000 metri quadrati e una nuova area boscata per altri 4.000 metri quadrati. Il quarto intervento nella Brianza est ha riguardato le aree prative sulla ex discarica Cem di Cavenago dove sono stati costituiti circa 6 ettari di prato stabile con specie di fiori ed essenze autoctone, ecologicamente coerente con gli habitat locali.

“Il progetto Natura Vagante si è concluso a buon fine – commenta Massimo Merati, direttore del parco Pane – I corridoi ecologici sono importanti per la pastorizia transumante ancora presente nel nostro territorio, ma anche per tutela della fauna selvatica di medie e grandi dimensioni come il tasso, che è presente nella zona nord verso Verderio, oppure le volpi e anche cervi e caprioli che si spostano dalle zone collinari”. Non è stata casuale la scelta del territorio vimercatese per realizzare gli interventi di riconnessione ecologica previsti dal progetto perché è la zona della Brianza che “è riuscita a contenere meglio l’urbanizzazione. Ci sono ancora zone naturali molto importanti – spiega Merati – che presentano un’ampia varietà di specie, come di chirotteri o di tritoni, pari a quelle che si trovano in zone protette di altri parchi. Con il Natura Vagante abbiamo potuto realizzare interventi specifici per favorire la presenza di numerose specie animali. Per esempio, nel caso dell’area di Ornago è stato creato un ambiente favorevole ai chirotteri, oppure aver realizzato nuovi prati stabili è un’azione importante per preservare la popolazione di insetti impollinatori e di farfalle”.