Un Natale di precarietà, la denuncia dei lavoratori della Questura di Monza

Otto assistenti amministrativi dell’Ufficio immigrazione, come altri 1200 in tutta Italia, rischiano di non vedersi rinnovato il contratto in scadenza il 31 dicembre 2022. La posizione della Nidil Cgil Monza Brianza.
Monza. Tra pochi giorni sarà Natale. C’è chi sta facendo il conto alla rovescia e, magari, si affretta per l’acquisto degli ultimi regali. Ma le prossime festività non saranno spensierate e tranquille per tutti. Sicuramente non per gli 8 assistenti amministrativi della Questura di Monza che, dopo diversi rinnovi nell’ultimo anno e mezzo tramite un’agenzia di lavoro interinale, il 31 dicembre 2022 rischiano di non vedersi rinnovato il loro contratto a tempo determinato.
Una spada di Damocle che in tutta Italia pende sulla testa di 1200 persone e delle loro rispettive famiglie. Che, in attesa di una risposta dal ministero dell’Interno, hanno attivato lo stato di agitazione. E il 21 dicembre hanno manifestato a Roma, dove sono stati ricevuti dal Prefetto.

LA VICENDA
“Siamo stati assunti la prima volta il 14 giugno 2021 con l’obiettivo di assistere i colleghi poliziotti all’interno dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza nel recupero di 12mila pratiche arretrate relative al rilascio del permesso di soggiorno, che si erano accumulate durante l’emergenza Covid” spiega Giuseppe Lanfranco, 42 anni, delegato Rsa (Rappresentante sindacale aziendale) di Nidil (Nuove identità lavoro)Cgil Monza e Brianza.
“Dopo un primo contratto di 6 mesi, sono arrivati diversi rinnovi nel 2022 anche perché nel frattempo è scoppiata l’emergenza Ucraina che ha impegnato lo Sportello unico dell’Ufficio immigrazione della Questura nel rilascio dei permessi speciali per chi è entrato in Italia dopo il 24 febbraio di quest’anno” continua Lanfranco.
Il lavoro degli assistenti amministrativi si è rivelato fondamentale per recuperare le pratiche pregresse, ma continua ad essere necessario anche nell’attuale quotidianità. Soprattutto nell’ottica di rendere operativi sulle strade del territorio, anche a Monza, dove in Questura è stata più volte denunciata una cronica carenza di personale, una parte dei poliziotti impegnati nell’attività di ufficio.

LE RICHIESTE
“Stiamo avendo grande solidarietà da parte dei colleghi poliziotti e del Questore di Monza che sono consapevoli dell’importanza del nostro apporto, anche perché è disumano tornare ad una situazione in cui ci vogliono fino a due anni per il rinnovo di un permesso di soggiorno” spiega il delegato Rsa di Nidil Cgil Monza e Brianza, che nel proprio percorso professionale ha competenze specifiche sul tema dell’Immigrazione e un’esperienza sul campo di 15 anni nelle Ong.
“Purtroppo il Governo Meloni e il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a differenza dei loro predecessori, si stanno dimostrando sordi al dialogo, non vedono bene l’impiego di civili e ci stanno condannando ad un’incertezza estrema – aggiunge – noi chiediamo una proroga di almeno 3-4 mesi per avviare nel frattempo un discorso di stabilizzazione, sulla scia di quello che nel 2007 è stato fatto per gli assistenti amministrativi dell’Ufficio passaporti delle Questure di tutta Italia”.

UNA SITUAZIONE ALLARMANTE
La precarietà che riguarda la Questura di Monza non è certamente l’unico caso di questo tipo in un mondo del lavoro dove le tutele e i diritti sono sempre più spesso messi in discussione.
“Nello scambio tra datori di lavoro e lavoratori, i secondi si danno completamente, offrendo se stessi e la propria prestazione all’impresa, mentre i primi non garantiscono la stessa offerta senza limiti preferendo spesso contratti a tempo determinato e precari” afferma Lino Ceccarelli, segretario generale Nidil Cgil Monza e Brianza, pochi giorni fa confermato all’unanimità alla guida della categoria in Brianza.
L’origine dei mali attuali, secondo il sindacato, risale indietro nel tempo, ma le prospettive rischiano di essere ancora peggiori. “La precarietà non è una novità, basti pensare ai contratti stagionali, ma negli anni Novanta arrivano anche in Italia le norme sulla flessibilità – afferma Ceccarelli – a oltre vent’anni dalle novità legislative possiamo dire che il bilancio è ampiamente negativo perché la precarietà del lavoro è esponenzialmente aumentata, così come il numero dei contratti che noi chiamiamo pirata”.

IL RUOLO DEL SINDACATO
Di fronte ad una situazione che pesa negativamente non solo nelle tasche di molti lavoratrici e lavoratori, ma anche sulla loro serenità, Nidil Cgil Monza e Brianza offre consulenza e assistenza in collaborazione con altri settori del sindacato di via Premuda come l’Ufficio Vertenze e Legale, il Patronato Inca e, per l’assistenza fiscale alle partite Iva, il Caaf.
Un servizio particolare all’interno della Cgil del nostro territorio è il SOL (Servizio Orienta Lavoro), svolto grazie all’apporto di Paolo Mancini, ex delegato Fiom Cgil oggi collaboratore dell’Area Giovani e Lavoro della Camera del Lavoro di Monza e della Brianza. “Uno sportello – spiega Ceccarelli – rivolto a tutti coloro che stanno cercando il primo lavoro, oppure lo vogliono cambiare o lo hanno perso e vogliono ricollocarsi”.
“Dobbiamo continuare a rappresentare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a partire da chi è più precario perché esca da questa condizione di incertezza il prima possibile – conclude il segretario generale Nidil Cgil Monza e Brianza – bisogna restituire il corretto valore al lavoro rinnovando i contratti, aumentando i salari, rafforzando le tutele e riequilibrando i rapporti di forza tra datori di lavoro e lavoratori”.