Mobilitazione

Presidio di Cgil e Uil a Monza, sotto l’Arengario

L'iniziativa dei sindacati, nel giorno dello sciopero nazionale, organizzata per dire "no a una Legge di Bilancio iniqua".

Il presidio sotto l'Arengario

Presidio di Cgil e Uil all’ombra dell’Arengario. La manifestazione è andata in scena oggi, 16 dicembre, in occasione dello Sciopero nazionale contro la Legge di Bilancio, una legge ritenuta iniqua  e inadeguata a contrastare le povertà sempre più gravi. Tra striscioni e bandiere, i manifestanti hanno portato in piazza le istanze che riguardano mondo del lavoro e settore sociale: “Chiediamo l’aumento dei salari, il contrasto alla precarietà e la lotta alla povertà”.

Lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, cittadini si sono dati appuntamento, dalle 9, in centro a Monza, per chiedere al Parlamento di modificare una legge di bilancio sbagliata, “che premia gli evasori e non ascolta le esigenze delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati”, hanno scandito le delegate e i delegati Cgil e Uil delle aziende del territorio.

A spiegare le ragioni dello sciopero sono stati i lavoratori: “È una manovra iniqua che non fa gli interessi di chi per vivere ha bisogno di lavorare“. Lo sciopero ha coinvolto tutti i settori e tutti i comparti “perché questa manovra colpisce tutti, comprese le pensionate e i pensionati che in questi anni hanno visto ridursi notevolmente il loro potere d’acquisto”, hanno spiegato dal palco brianzolo.

A chiudere la mattinata di mobilitazione Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza, intervenuta dopo Giancarlo Pagani, coordinatore della Uil territoriale.

“Nel Paese si parla ancora troppo poco dei contenuti di questa manovra, di quello che si dovrebbe fare per rimettere sui giusti binari la politica economica e sociale di un Paese in profonda crisi“, ha affermato Mondellini, che ha aggiunto: “Noi pensiamo che non sia giusto che i salari delle lavoratrici e dei lavoratori oggi subiscano l’erosione da parte di un’inflazione galoppante e non ci siano le risposte adeguate da parte del Governo. Noi pensiamo che non sia giusto che le pensionate e i pensionati subiscano ancora una volta il blocco della rivalutazione, una questione di dignità per chi ha lavorato una vita che oggi vede arretrare il proprio potere d’acquisto davanti alla crisi dovuta anche alle speculazioni. Noi pensiamo che non sia giusto che per curarsi devi aspettare mesi, ma se paghi ti puoi curare subito. Non è giusto! E poi la scuola, il merito lo costruiamo noi se ci mettiamo i soldi nella scuola pubblica“.

“Queste risposte non ci sono – ha concluso la segretaria generale della Cgil in Brianza – grazie a chi ha reso possibile questo sciopero generale e questa mobilitazione utile per far sentire la nostra voce, la voce di chi per vivere ha bisogno di lavorare. Questa nostra iniziativa è solo l’inizio di un percorso, bisogna continuare: lavoriamo per unire le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati. Al lavoro e alla lotta!“.

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