Istituzioni

Sergio Mattarella in Villa Reale parla al Festival delle regioni

Il Presidente della Repubblica ha ricordato la pandemia e il ruolo chiave delle regioni, ma anche l'esigenza di un intervento uniforme sul territorio nazionale.

L'italia delle Regioni by uff st

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato ospite, nella mattinata di oggi 6 dicembre, della città di Monza. Poco prima delle 11 è arrivato in Villa Reale e ha preso posto al piano nobile dove era atteso per la tappa monzese dell’evento “L’Italia delle Regioni”, festival sulle autonomie promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione, per questa prima edizione, con Regione Lombardia. Prime strette di mano per il governatore Attilio Fontana, il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga e il sindaco Paolo Pilotto in fascia tricolore. Il presidente è stato accompagnato in una visita guidata alla villa e alle opere d’arte esposte e ha poi partecipato ai lavori del festival. Ha ascoltato con attenzione i discorsi dei relatori, Attilio Fontana e presidente e vice della Conferenza, Massimiliano Fedriga e Michele Emiliano. A risuonare nelle sale della villa, le note dell’Inno nazionale eseguito dal vivo. Dalla prima fila il presidente ha assistito alla firma dell’Intesa sottoscritta tra tutti i presidenti per il riconoscimento della Conferenza delle Regioni quale organo comune delle Regioni e Province autonome, poi, raggiunto da Fedriga, è stato invitato a prendere il microfono.

“Si è compiuto un importante passo avanti sulla strada della collaborazione – ha detto facendo riferimento all’articolo 117 della costituzione, comma 8, e alla facoltà delle regioni di stipulare accordi tra di loro – con l’esito di conferire maggior peso al sistema regionale agevolando l’espressione di posizioni condivise”.

LA PANDEMIA E LE SFIDE

Nelle parole del presidente anche un riferimento alle sfide come motore dell’evoluzione e alla pandemia in particolare, “quando è stata la solidarietà tra le istituzioni a permettere di affrontare una tempesta che ha colpito in maniera violenta e drammatica prima l’Europa e il nostro Paese”. Importante in quel frangente un intervento uniforme, ha detto Mattarella, e l’esercizio del raccordo con le regioni alle quali sono stati assegnati compiti importanti nel quadro definito dal legislatore. La pandemia è stata l’occasione per citare l’Europa e il programma di riforme e investimenti che ha pianificato con “una forma insolita di solidarietà politica” di cui l’Italia è stata “di gran lunga il maggior beneficiario”. Un discorso, quello del presidente che messo un paletto sulla coesione nazionale ma con lo sguardo al bisogno di evoluzione e sviluppo che le autonomie, in in contesto di rete, possono accelerare. Nel mezzo, punti fermi quali l'”ottica di solidarietà e interdipendenza”, la leale collaborazione e non rivendicazione pregiudiziale nel rapporto tra Stato e regioni, l’importanza di tenere insieme lo sviluppo dell’economia con le esigenze perequative.

 

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