Ad Arcore, Villa Borromeo fa la “gran dama”: più 120mila euro all’anno di spese

13 gennaio 2023 | 19:27
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Ad Arcore, Villa Borromeo fa la “gran dama”: più 120mila euro all’anno di spese

E i bilanci richiedono progetti di gestione: 130mila euro di entrate contro gli oltre 800mila delle uscite.

Nell’immaginario arcorese la Villa Borromeo resterà sempre la “gran dama”. Così la battezzò con enfasi, ai tempi del restauro, Rosalba Colombo, l’ex sindaco del Pd a cui si deve il recupero della dimora di delizia. E si sa che le grandi dame hanno gusti costosi. Tuttavia quell’aumento del leasing di 120mila euro all’anno pare abbia colpito i bilanci del Comune come una doccia ghiacciata. Tutta colpa dell’adeguamento istat, previsto dal partnerariato pubblico-privato con cui si finanziò il restauro milionario. Nel bilancio previsionale 2023 a cui sta lavorando l‘assessore alla partita Serenella Corbetta, la giunta Bono è stata costretta a prevedere una spesa totale di 513mila euro. L’anno scorso erano meno di 400mila, “una sorpresa che non avevamo messo in conto”, ha detto Corbetta, spiegando che l’imprevisto dipende dalla scelta fatta in passato di un tasso variabile anziché fisso.

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Il contratto stipulato con Italiana Costruzioni ma anche con gli istituti di credito coinvolti, potrebbe essere modificato con l’introduzione del tasso fisso ma, ha spiegato Corbetta, “da contratto è un’opportunità che abbiamo una sola volta all’interno di un contratto molto lungo. Questo non ci sembra il periodo ideale per fissare il tasso. Per ora quindi mi sono limitata a trovare le risorse nelle pieghe del bilancio, ricorrendo alla spesa corrente”. Il tema tuttavia è da approfondire. La voce di spesa, già impegnativa (aspetto sul quale l’opposizione aveva provato a dare battaglia alla Colombo), subisce così un’impennata, senza contare che le vanno aggiunti circa 90mila euro all’anno per il secondo contratto aperto per il restauro, quello 20ennale per la manutenzione.

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CONTI IN PERDITA, MANCA UN PROGETTO

Ma i debiti contratti per amore della gran dama e per salvarla dal declino a cui era condannata non sono l’unico tema sul piatto. Fin dal primo previsionale del mandato, nel 2021, l’assessore Corbetta aveva dedicato una relazione specifica al divario entrate-uscite della Villa sottolineando la necessità di mettere a frutto meglio la risorsa. Oggi, dati alla mano, gli obiettivi sono ancora lontani. In assenza di un vero e proprio progetto di gestione e destinazione, la gran dama si rivela essere una signora poco incline all’indipendenza. Richiede spese per circa 809mila euro all’anno e ne guadagna appena 130mila. Le uscite sono presto dette: 513mila di leasing, 88mila di manutenzioni; 25mila di spese di pulizia, 160mila di illuminazione, e altre voci minori. Le entrate sono: 80mila di affitti vari tra cui quello legato alle riprese di Bake Off (quasi 50mila), 40mila per manifestazioni culturali ed eventi, 20mila per le celebrazioni nuziali. Non è mai decollata invece l’attività dei ricevimenti (matrimoniali e non) per la quale la struttura al momento non è adeguata.