A Brugherio, il sindaco alla Lega: criticano la mia candidatura in Regione, si occupino della sanità disastrosa

Replica di Marco Troiano al Carroccio che sabato mattina sarà al mercato a raccogliere firme per “mandare a casa” il primo cittadino.
Sabato mattina, i leghisti saranno al mercato a raccogliere firme per mandare a casa il sindaco Marco Troiano. Pietra dello scandalo, secondo il Carroccio, la scelta del primo cittadino di candidarsi con Pierfrancesco Majorino alle regionali nella lista Patto Civico. Una mancanza di rispetto e di dedizione, sostenevano Maurizio Ronchi e colleghi.
La risposta al vetriolo, in salsa elettorale, è arrivata oggi, 19 gennaio: “se Ronchi incontra i brugheresi, chieda loro cosa ne pensano della sanità lombarda”. Tema caldo, quello della medicina generale, in una città che per prima, nel 2021, si è trovata con 7mila assistiti privi di medico di famiglia. “Se non ci fosse stata l’Amministrazione comunale -ha tuonato Troiano- saremmo ancora qui senza un ambulatorio”. E poi, sull’onda della critica, l’anticipazione: “e a San Damiano rischiamo ancora di trovarci scoperti. Vorrei proprio sapere cosa ne pensano i brugheresi della gestione leghista di questa materia così importante”.
SAN DAMIANO SENZA MEDICI
Sulla questione San Damiano la criticità sembra essere ancora tutta aperta. In arrivo sul territorio c’è un nuovo medico che dovrebbe tamponare la situazione dei mutuati ancora costretti a rivolgersi alla guardia medica di via Corridoni. “Ma non è detto che il dottore scelga come destinazione San Damiano – spiega Troiano – se preferisse prendere uno studio altrove, ci troveremmo di nuovo con l’intero quartiere scoperto, con gli ovvi disagi conseguenti”. A preoccupare, su questo tema, è soprattutto la popolazione anziana che dal centro deve raggiungere la frazione periferica, al confine con Monza.
BUONI PROPOSITI
E sempre in risposta alle accuse dei leghisti, il primo cittadino di Brugherio sottolinea: “la mia candidatura è consentita dalla legge che è chiarissima. Io la sto rispettando”. Sull’ipotesi poi che la campagna elettorale distolga Troiano dall’azione amministrativa comunale, l’accusato replica: “in questi giorni non sto facendo altro che occuparmi della città, dall’emergenza medici alle questioni urbanistiche che vorrei tanto chiudere prima della fine del mandato. Più che altro per evitare che ai miei successori succeda quello che è capitato a me, ovvero ereditare convenzioni da altri sulle quali dover riprendere in mano tutto”. Desiderio: chiudere il cerchio con il cantiere Devero di San Damiano e con il capitolo Bettolino.