“Desio e i giovani fanno notizia”, la riflessione del prevosto dopo l’aggressione alla stazione di Seregno

Don Gianni Cesena sprona giovani e adulti a riflettere sui fatti di cronaca, partendo dall’arresto del giovane desiano accusato, insieme ad un amico, dell’aggressione ad un coetaneo alla stazione di Seregno. Fatti che sono la “punta dell’icerberg” : “C’è altro sotto la linea di galleggiamento?” chiede il sacerdote. “Quale buona notizia da parte nostra per questi giovani?”
“Desio e i suoi giovani fanno notizia”. Il prevosto di Desio don Gianni Cesena interviene sugli ultimi fatti di cronaca con una riflessione pubblicata sul bollettino parrocchiale, per spronare i giovani e soprattutto gli adulti a trovare una via d’uscita, un’alternativa alle violenze, al bullismo e ai disagi degli adolescenti. Il punto di partenza è l’aggressione alla stazione di Seregno della scorsa settimana. Uno dei due ragazzini fermati per aver spinto contro un treno un coetaneo è di Desio. Gli agenti della polizia lo hanno rintracciato, poco dopo il grave evento, mentre si stava recando in caserma dai carabinieri, accompagnato dalla nonna. Ma non è solo l’aggressione di settimana scorsa a stimolare la riflessione del sacerdote. “Desio e i giovani” è il titolo dell’editoriale pubblicato domenica.
Eventi di cronaca sono la punta dell’iceberg di disagi profondi
“La prima è stata l’occasione per i Måneskin di girare un video all’interno di Villa Tittoni – scrive don Cesena – Poi la bufera sulla squadra delle giovani atlete di ginnastica ritmica ha coinvolto l’Accademia nazionale che si trova a Desio. Qualche giorno fa alla stazione di Seregno l’aggressione di un adolescente con un finale da ‘tentato omicidio’ pare abbia avuto tra i protagonisti un coetaneo residente in città. Desio e i giovani fanno notizia”. Eventi che, sottolinea don Cesena, sono ‘la punta dell’iceberg’ di un disagio profondo.
“Qui però vediamo solo la classica punta dell’iceberg, per cui è utile chiedersi se ci sia altro sotto la linea di galleggiamento. Talvolta troviamo qualcosa di imbarazzante – arresti per droga, scorrazzamenti di baby gang –, oppure veniamo a sapere, in modo più riservato, di forme di autoisolamento, di vittime di bullismo, di fenomeni di anoressia e altri disagi, non sempre incontrabili e interpretabili”.
Quale risposta educativa? Quale ‘buona notizia’?
Le risposte educative ci sono, secondo il prevosto di Desio: “A ben guardare troviamo anche, più di quanto si pensi, percorsi educativi esigenti di cui famiglie e scuole sono protagoniste silenziose ed efficaci. Non mancano attività sportive o associative che, accanto a competenze specifiche, sviluppano uno sguardo educativo attento alla crescita umana di ragazzi e ragazze. Gli oratori, una volta punto di riferimento naturale del tempo libero, rimangono aperti per dare opportunità di esperienze mirate di fede, di servizio, di aggregazione”. ”Le feste della Santa Famiglia e di San Giovanni Bosco – conclude il sacerdote – interpellano i cristiani adulti: quale buona notizia da parte nostra per questi giovani?”