La Lega Brugherio al centrosinistra: “avete quattro consiglieri alle regionali come avversari: da che parte state?”

Bocciata la proposta provocatoria del Carroccio di fissare un segnaposto per chiarire il partito d’appartenenza dei componenti di maggioranza.
È finita in consiglio comunale la proposta provocatoria della Lega di Brugherio alla maggioranza di centrosinistra: esporre cartellini segnaposto con il nome del partito di appartenenza. La presenza di quattro consiglieri comunali nelle liste delle elezioni regionali (per candidati diversi e avversari), tutti e quattro eletti col governo Troiano, aveva fatto gridare allo scandalo il Carroccio che venerdì ha confermato l’intenzione di chiedere ai consiglieri di centrosinistra di chiarire da che parte stanno.
In lista per il Pirellone ci sono il sindaco Marco Troiano, il presidente del consiglio Pietro Virtuani (dem), il consigliere Melina Martello (gruppo misto), il consigliere Antonio Piserchia (Gruppo Misto). Rappresentano in Regione tre candidati diversi, fatto che, secondo Massimiliano Balconi (Lista X Brugherio ) e Lega, “disorienta i cittadini”.
L’ACCUSA DELLA LEGA

“Questo non è un odg di parte – ha detto Balconi – non è dietrologia. Se un cittadino vota i suoi rappresentanti per appartenenza a una forza politica e poi succede che alcuni consiglieri fanno cambiamenti, questo è consentito, ma non corretto. Se il sindaco si candida alle regionali disattende chi l’ha votato”. Lapidario il commento di Martello: “lei deve tornare a studiare la Costituzione che dice che non c’è vincolo di mandato e questa è una garanzia che ognuno di noi è eletto con il suo nome e cognome. Se non le piace la legge, ha gli amici in parlamento, la faccia cambiare. Avvilente perdere tempo per discutere stasera di questa cosa. Non partecipo perché è perdere tempo”. Nessun commento di merito da Virtuani né dal sindaco Troiano che aveva già replicato attraverso i giornali agli attacchi leghisti.

A moderare la discussione, che in clima elettorale ha visto più di una scintilla rimbalzare tra le pareti dell’aula, proprio Virtuani, contemporaneamente presidente del consiglio e parte in causa.
L’odg della Lega è stato bocciato con i voti della maggioranza e l’astensione di Cristian Canzi (Movimento 5 Stelle) che ha giudicato poco rilevante la richiesta, materia che si poteva sbrigare semmai in commissione.
Il tema è rimasto sul piatto anche a discussione chiusa con il tentativo del leghista Angelo Bosisio di riprendere la questione in un altro punto all’ordine del giorno. Ha dato del “parafulmine di Troiano” a Virtuani finché il presidente del consiglio non è stato costretto a interrompere la seduta per cinque minuti e a richiamare al rispetto dei lavori tutti i capigruppo, ormai arrivati agli interventi fuori microfono.