Terrore per due studenti universitari: presi a colpi di catena in testa per rubargli la bicicletta

Si sarebbe avvicinato a loro e, dopo aver pronunciato delle frasi incomprensibili, li avrebbe aggrediti a colpi di catena in testa per rubargli la bicicletta.
Si sarebbe avvicinato a loro e, dopo aver pronunciato delle frasi incomprensibili, li avrebbe aggrediti a colpi di catena in testa per rubargli la bicicletta. Rapina aggravata nei confronti di due studenti: è questa la pesante accusa mossa ad un 23enne egiziano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio e già destinatario di un ordine di allontanamento. Giovedì scorso, alle ore 00.35, in via Boito, i due giovani universitari sarebbero stati aggrediti con ferocia per il furto di una bici. Subito hanno chiamato i poliziotti della Questura di Monza che, giunti sul posto, hanno ascoltato il racconto delle due vittime.
IL RACCONTO DELLE VITTIME
Il giovane studente di 22 anni, mentre stava passeggiando con un amico dopo un’intensa giornata di studi in vista dell’esame universitario che avrebbero dovuto sostenere nella mattinata odierna, sarebbero stati fermati dal 23enne il quale, proferendo frasi incomprensibili in lingua araba, dopo essersi impossessato della catena della bicicletta di proprietà di uno dei due, li avrebbe colpiti violentemente alla testa ed a una mano. Poi, dopo l’aggressione, sarebbe salito in sella allontanandosi velocemente sulla due ruote.
Nonostante le ferite e il grande spavento, i giovani hanno fornito ai poliziotti una dettagliata descrizione dell’aggressore. Sono poi stati portati in ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Gerardo di Monza per accertamenti, dove ad uno di loro è stato riscontrato un trauma cranico non commotivo, con una prognosi di 15 giorni salvo complicazioni.
SULLE TRACCE DEL RAPINATORE
Nel contempo, una pattuglia delle Volanti ha immediatamente iniziato a perlustrare la zona alla ricerca del rapinatore, mentre l’altro equipaggio si è recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Gerardo al fine di sincerarsi sulle loro condizioni e acquisire ulteriori elementi utili per le indagini.
Giunti sul posto, i poliziotti, legata proprio all’ingresso del pronto soccorso con la catena usata nella perpetrazione del delitto, una bicicletta molto simile a quella poco prima rapinata alle vittime e della quale le stesse avevano fornito una descrizione, ovvero una classica bicicletta da passeggio di colore nero.
Gli agenti, a quel punto, hanno avuto il più che fondato sospetto che l’aggressore potesse aggirarsi nei paraggi.
Poco dopo, hanno notato un uomo, le cui caratteristiche corrispondevano a quelle riferite poco prima dalle vittime. Pertanto, hanno bloccato il sospettato e, dopo aver ottenuto dai due studenti presenti sul posto la conferma che si trattava proprio del loro aggressore, i poliziotti lo hanno accompagnato in Questura per gli accertamenti del caso.
Il 23enne, sottoposto a rilievi dattiloscopici e fotosegnaletici, è risultato un cittadino egiziano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio nazionale e destinatario di un ordine di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Questore l’11 dicembre scorso. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata, è stato portato nel carcere di Monza a disposizione della Procura della Repubblica.