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Questura di Monza, contratto non rinnovato per otto lavoratori precari

10 gennaio 2023 | 08:34
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Questura di Monza, contratto non rinnovato per otto lavoratori precari

L’ultima proroga è scaduta il 31 dicembre. Il Ministero dell’Interno ha indetto un bando per l’assunzione di altri 1200 assistenti amministrativi in tutta Italia. I sindacati confederali sono in allerta.

Monza. Ci hanno sperato con tutte le loro forze in un esito positivo. Ma per gli 8 assistenti amministrativi della Questura di Monza, che nell’ultimo anno e mezzo avevano ottenuto diversi rinnovi del proprio contratto a tempo determinato, le festività natalizie appena terminate sono state dense di preoccupazione, delusione e una buona dose di rabbia.

Il loro rapporto di lavoro, gestito tramite un’agenzia di lavoro interinale, infatti, è scaduto, senza alcuna ulteriore proroga, il 31 dicembre 2022. Un triste destino che accomuna gli 8 assistenti amministrativi della Questura di Monza ad altre 1200 persone dislocate in tutta Italia tra comparto di Pubblica Sicurezza e Prefettura.

Un personale aggiuntivo ai poliziotti in servizio che, in piena pandemia da Covid-19, tra le altre cose, ha consentito, solo nel capoluogo della Brianza, di recuperare circa 12mila pratiche arretrate relative al rilascio del permesso di soggiorno all’interno dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

Ma ora, nonostante il caso sia stato sollevato dai sindacati confederali a livello nazionale, anche con un partecipato presidio davanti alla Prefettura di Roma lo scorso 21 dicembre, questi lavoratori precari sono stati lasciati a casa dal Ministero dell’Interno. Anche se qualche spiraglio, almeno per alcuni di loro, potrebbe aprirsi nei prossimi giorni.

lavoratori-questura-cgilGiuseppe Lanfranco

LA SITUAZIONE

“Il Governo Meloni ha rifiutato qualsiasi nostra richiesta di incontro per discutere del rinnovo del nostro contratto – spiega Giuseppe Lanfranco, 42 anni, delegato Rsa (Rappresentante sindacale aziendale) di Nidil (Nuove identità lavoro) Cgil Monza e Brianza – in una Circolare del 23 dicembre il Ministero dell’Interno si nasconde dietro il parere, giuridicamente non vincolante, della Corte dei Conti per comunicarci l’impossibilità di proseguire il nostro rapporto di lavoro”.

“Nella stessa Circolare, però, si annuncia la volontà di indire un bando dell’importo complessivo di circa 37 milioni di euro, poi effettivamente pubblicato il 29 dicembre con scadenza il 9 gennaio 2023, per dare mandato ad una o più agenzie interinali di selezionare ed assumere 1200 persone in tutta Italia con lo stesso incarico di assistenti amministrativi all’interno di Questure e Prefetture” continua Lanfranco.

Se questo è il quadro generale, tutto ancora da definire nei contorni e nei colori, gli scenari che si aprono a questo punto potrebbero creare delle differenze fondamentali a discapito di una categoria, i lavoratori precari appunto, già per sua stessa natura priva delle certezze in grado di far immaginare un futuro sereno nel proprio percorso di vita.

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“A quanto sembra io, come gli altri 408 lavoratori del comparto Pubblica Sicurezza, dovremmo godere della clausola sociale, cioè del fatto che qualunque agenzia di lavoro interinale vinca il bando del Ministero dell’Interno dovrà sondare prima la nostra disponibilità a continuare la mansione che stavamo svolgendo e poi, eventualmente, pubblicare nuovi annunci di lavori” chiarisce il delegato Rsa di Nidil Cgil Monza e Brianza.

“La possibilità della clausola sociale – continua – non dovrebbe invece essere garantita, purtroppo, ai circa 700 assistenti amministrativi che erano impegnati nelle Prefetture“.

LE PROSPETTIVE

In attesa di sapere chi si è aggiudicato il bando pubblicato lo scorso 29 dicembre e quali saranno i prossimi sviluppi della vicenda, la posizione dei sindacati confederali è di assoluta allerta.

“Riteniamo che il Governo Meloni stia facendo il gioco delle tre carte – afferma Lanfranco, che nel proprio percorso professionale ha anche un’esperienza sul campo di 15 anni nelle Ong – lascia a casa 1200 lavoratori precari e ne assume altrettanti in modo da far risultare che ci sia un dato positivo nelle statistiche sull’occupazione“.

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I prossimi giorni saranno vissuti in maniera molto intensa da chi spera di poter riavere un impiego. “L’11 gennaio dalle 10.30 alle 13.30 i sindacati confederali hanno organizzato un presidio presso la prefettura di Milano – annuncia il delegato Rsa di Nidil Cgil Monza e Brianza – continuiamo la nostra battaglia perché, oltre alla nostra sicurezza lavorativa ed economica, c’è in ballo anche il rischio di far tornare tutto a come era prima della nostra assunzione, quando ci volevano fino a due anniper il rinnovo di un permesso di soggiorno”.