A cena con il Comitato Cernobyl Brianza l’11 febbraio: tra Covid e guerra, come riconvertire la mission?

Appuntamento all’oratorio di via San Gregorio di Arcore per cena, lotteria e storie di ordinaria solidarietà.
Il Comitato Cernoby della Brianza è un tipo coraggioso. La sua mission, ospitare bambini della Bileorussa per favorirne soggiorni salutari e nuove relazioni, è in una fase critica: il Covid e poi la guerra in Ucraina, hanno congelato gli arrivi dei ragazzi per tre anni e nemmeno per il 2023 c’è molta speranza che il Ministero degli Esteri consenta questo tipo di viaggi. Ma i volontari della storica associazione nata tra Lesmo e Arcore oltre 30 anni fa non si fanno spaventare e guardano la realtà diritta negli occhi, disposti anche a rivalutare i propri scopi. Lo faranno in una serata di festa, programmata per l’11 febbraio all’oratorio maschile di Arcore di via San Gregorio, dalle 20. Si tratta della cena annuale, un’occasione di convivio divenuta appuntamento fisso e, anche stavolta, già quasi sold out. Un menù da cinque portate con varianti per i vegetariani, una lotteria, ma anche tanto spazio per raccontare il comitato tra passato, presente e sfide per il futuro (per aderire, chiamare i numeri 3395029652 e 34928177929).
PROSPETTIVE E PROGETTI
Se la situazione sociopolitica in Europa rimanesse in stallo, il comitato è consapevole che dovrebbe rivedere la sua mission rispetto all’ospitalità educativa di bambini e ragazzi da Cernobyl. Si potrebbero trovare altre popolazioni per scambi di tipo educativo e ricreativo, ma si tratta di un campo ancora tutto da esplorare. Nel frattempo i volontari, guidati dal presidente Milena Tisiot, si sono spesi in altri progetti che racconteranno alla cena dell’11 febbraio. Primo tra tutti quello di supporto ai ragazzi di Cernobyl sul posto. “Abbiamo contribuito finanziando colonie ricreative e rigenerative per 15 giovani – ha raccontato Roberto Sala, uno dei volontari della prima ora – e il riscontro sembra essere stato molto positivo. Purtroppo in questo modo è mancata tutta la parte di contatto e condivisione ma i ragazzi ne hanno comunque tratto beneficio”.
COLLABORAZIONI
Inoltre il comitato ha riconvertito le sue competenze riguardo l’accoglienza di altre popolazioni supportando il Comune all’esplosione dell’emergenza Ucraina e ha collaborato con la Caritas per l’acquisto di buoni spesa Esselunga che hanno permesso si aiutare decine di famiglie in difficoltà economica. Anche nel futuro, questo tipo di intervento sociale più legato al territorio sembra possa diventare un punto fermo per il comitato che ha, in sé, la preziosissima forza di circa 200 soci.
Per conoscere progetti per il futuro e magari portare un contributo alle riflessioni del comitato sull’evoluzione della propria vocazione, non resta che partecipare alla cena dell’11 febbraio. In sala anche esponenti di diverse realtà: la Caritas, sacerdoti, il Volontariato Arcore (con Stefano Viganò), la Cgil (con Rocco Sala).