Area ex Falck di Arcore: vicino il dissequestro per rifiuti edili non smaltiti

Ma il maxi-progetto targato Rosalba Colombo potrebbe cambiare in corsa: addio alla scuola materna e torri da spostare.
Area ex Falck: potrebbe essere la settimana decisiva, la prossima, per il dissequestro dell’area di cantiere sulla quale sono stati depositati lo scorso autunno rifiuti edili in modo non conforme. “Si attende per questi giorni il rapporto di Ats Brianza rispetto alla natura dei rifiuti”, ha dichiarato il sindaco Maurizio Bono, “e se tutto va bene potremo autorizzare le operazioni di rimozione a cura dell’impresa”. Si tratta di rifiuti che derivano dalle precedenti demolizioni e che, spiega il primo cittadino, dovevano essere smaltiti contestualmente e non accumulati sull’area di cantiere.
IL PROGETTO

In previsione, se il responso di Ats escluderà criticità, ci sono l’”ok” della Procura e la ripresa dei lavori per un Programma integrato di intervento pubblico-privato partito circa 10 anni fa e destinato a cambiare totalmente il volto del quartiere.
I lavori sono a metà strada: mancano tre torri di residenziale, servizi, e le finiture per il parco pubblico e i parcheggi. Con la conferma della cessione dell’hangar di archeologia industriale al Comune.
QUESTIONE IDRICA
Ma proprio in questi mesi, sembra consolidarsi l’idea dell’Amministrazione comunale di rivedere il maxi-progetto fortemente voluto dall’ex sindaco Rosalba Colombo. Due i principali nodi da sciogliere che potrebbero mettere al tavolo Comune, Devero Costruzioni e Dalmine (proprietà confinante) per una rimodulazione delle opere previste.
Il primo nodo riguarda la Dalmine. “Brianzacque ha eseguito ispezioni tramite sonda nella rete fognaria – ha riferito Bono – e rilevato che l’acqua in arrivo dai tetti della fabbrica di via Grandi ha un volume tale da mettere in crisi le condutture, in caso di forti piogge”. Un problema che si ripercuoterebbe in particolare sul tratto tra via Edison e Largo Arienti dove, in effetti, nei casi di allagamento registrati in passato sono saltati letteralmente i tombini di ghisa, per la pressione dell’acqua in rete.
Questa criticità renderebbe necessaria un’ulteriore vasca volano in carico alla Dalmine che potrebbe trovare sede, spiega il sindaco, proprio all’interno dell’area ex Falk, su suolo comunale, al confine con la Dalmine. C’è un però: su quel terreno i disegni del Pii prevedono due delle tre torri ancora da costruire. “La possibilità di farne slittare la collocazione c’è -ha detto Bono- ma è un discorso tutto da approfondire tra le parti”.
BUON VICINATO
A giovare indirettamente di una traslazione sarebbe anche la questione del “buon vicinato”: secondo quanto riferito da Bono (ma il concetto è già stato espresso anni fa), i vertici di Dalmine sarebbero preoccupati di eventuali conteziosi con i futuri residenti, per via della rumorosità della fabbrica, molto vicina alle due future torri.
ADDIO SCUOLA MATERNA
Il secondo nodo da sciogliere riguarda la scuola materna, un edificio ancora da costruire, previsto nella zona verde tra le torri già costruite e via Battisti. “Non ce ne facciamo nulla – ha detto senza mezzi termini il sindaco Bono- perchè abbiamo comprato il San Giuseppe (che avrà una piccola scuola dell’infanzia con specializzazione sui disturbi dell’apprendimento, ndr) e perchè non c’è bisogno sul territorio”. Da ripensare dunque la destinazione dei volumi che verranno costruiti per il Comune e che attualmente i disegni destinano a servizi. Al momento la giunta non ha idee precise, i tempi peraltro sono ancora lunghi. Le scelte però avranno ripercussioni molto concrete sul futuro di un ampio tassello di territorio arcorese. Un’area che, tra un secolo e l’altro, è passata dalla vocazione produttiva delle ex acciaierie Falck a quella residenziale. Specchio della trasformazione della Brianza.