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Assolti l’ex giudice Gerardo Perillo e il commercialista Antonio Ricchiuto. “È finito un incubo!!!”

23 febbraio 2023 | 18:35
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Assolti l’ex giudice Gerardo Perillo e il commercialista Antonio Ricchiuto. “È finito un incubo!!!”

Si legge nella sentenza: “Assolti perchè il fatto non sussiste”. Ecco le dichiarazioni dell’ex giudice.

“È finito un incubo!!!”. Questa l’affermazione liberatoria dell’ex magistrato Gerardo Perillo. Il tribunale di Monza, ieri, 22 febbraio, lo ha assoloto assieme al genero, Antonio Ricchiuto, commercialista e ad altri 8 imputati da ogni accusa relativa agli affari di Giuseppe Malaspina. Assolti perchè il fatto non sussiste, ma le accuse erano quelle di associazione a delinquere, finalizzata a reati tributari e bancarotta fraudolenta.  Perillo e Ricchiusto sono stati difesi dagli avvocati Maurizio Bono (sindaco di Arcore) e Pasquale Dessena e Giovanni Alessandrello, che sono molto soddisfatti dell’esito del processo.

Gli imputati hanno trascorso ben 8 mesi in carcere (custodia cautelare) e hanno aspettato ben quattro anni il giorno della sentenza (di primo grado). Tutti assolti, assieme all’ex giudice e suo genero, anche l’avvocata Fabiola Sclapari, il commercialista Salvatore Tamborino. Condannato invece proprio Giuseppe Malaspina a 12 anni, la procura aveva chiesto 14 anni. Condannati per reati fiscali a un anno e mezzo di reclusione i fratelli di Malaspina, Antonio e Carlo, e altri due imputati minori a un anno e a 8 mesi di reclusione con la pena sospesa e la non menzione della condanna.

“Il Tribunale di Monza mi ha assolto da tutti i reati che la Procura di Monza mi aveva addebitato sulla base di indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Monza. Avevo protestato fin dal primo giorno la mia innocenza senza che nessuno degli Organi giudiziari adìti avesse ascoltato le mie ragioni. Finalmente ho trovato un Collegio composto da Magistrati seri e competenti che hanno correttamente esaminato la vicenda e hanno concluso (non ho mai avuto il minimo dubbio) che ero del tutto estraneo ai reati che mi venivano contestati, circostanza che era del tutto evidente già a una prima lettura degli atti di indagine. – ha affermato Gerardo Perillo, che ha aggiunto – Avevo chiesto di essere giudicato con rito immediato, ma ciò, pur essendomi stato formalmente concesso, mi è stato in concreto impedito perché il mio giudizio immediato è stato fissato per lo stesso giorno e innanzi allo stesso Collegio di quello ordinario di altri coimputati, comportando la riunione dei due processi, il che ha ancora di più aggravato la mia sofferenza perché mi ha costretto a subire un processo lungo oltre 4 anni mentre la mia posizione si sarebbe potuta risolvere nell’arco di qualche mese. Non posso fare a meno di rilevare che, fermo restando che nessun cittadino dovrebbe subire l’ingiustizia che ho subito io, addirittura posto in stato di custodia cautelare per circa 8 mesi, la mia sofferenza è stata enorme anche perché, dati i miei trascorsi professionali (commissario di Polizia per circa un anno e mezzo e Magistrato per circa 33 anni) mi sono sempre considerato quello che comunemente si definisce “Uomo delle Istituzioni”.

Intanto a marzo è fissato il giudizio in Appello per altri 20 imputati, già condannati in abbreviato dal tribunale di Monza. Tra loro Adriana Foti, ex moglie di Giuseppe Malaspina e altri professionisti e collaboratori del costruttore.