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Altra vittoria da coach per l’ex campione di kickboxe Andrea Galbiati negli Stati Uniti

1 febbraio 2023 | 09:16
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Altra vittoria da coach per l’ex campione di kickboxe Andrea Galbiati negli Stati Uniti

E’ arrivata la quarta vittoria da coach per Andrea Galbiati nella Bare Knuckle Fighting Championship il quale, allenando Tony Soto, si sta togliendo grandi soddisfazioni anche in questa disciplina.

Myrtle Beach (USA). Dopo la vittoria ottenuta ad agosto 2022 del proprio allievo, Tony Soto, a discapito del messicano Morales, Andrea Galbiati, coach monzese di combattimento residente negli Stati Uniti, a New York, da più di 10 anni, è riuscito nell’impresa di vincere, per la quarta volta, da coach, un incontro di Boxe a mani nude: Tony Soto, nel match disputato contro Wayne Reid, valevole per il torneo Bare Knuckle Fighting Championship a Myrtle Beach nella Carolina del Sud, ha vinto la sfida al quarto round, aggiudicandosi la quarta vittoria su quattro incontri disputati. Un’impresa non da poco, di certo, quella del 35enne statunitense nato a Brooklyn ma di origine portoricana, che ormai si colloca tra l’élite della federazione e degli atleti di questa disciplina.

L’intervista

La prestazione di Tony è stata molto positiva: oltre ad aver vinto ha combattuto anche con grande intelligenza l’avversario, riuscendo a portare al quarto round il match, come ci eravamo prefissati sin dall’inizio. Wayne è un pugile professionista, molto preparato, un avversario sicuramente all’altezza, ma Tony si è dimostrato più forte sulla distanza ed è riuscito ad avere la meglio vincendo in tutti e quattro i round”.

Dopo aver raccontato la gara di Toni, coach Galbiati si sofferma sulla disciplina sportiva, che può sembrare, e come di fatto è, molto cruda, ma non è solo questione di istinto, preparazione fisica e tecnica individuale: “Come ho detto la volta scorsa, questo sport è molto violento, e lo sconsiglio a chi vuole approcciarsi al mondo del combattimento, perché si rischia veramente di farsi molto male, ma non è tutto. Se la gente pensa che la boxe a mani nude sia una disciplina in cui i due combattenti si limitano a picchiarsi e provocarsi ferite finché non viene sancito un vincitore, significa che non ha capito quali siano i due aspetti fondamentali di questo sport: l’intelligenza e la strategia. La strategia soprattutto, come in ogni sport del resto. Prima di ogni match visiono e studio l’avversario di Toni nei minimi dettagli, al fine di potergli dare le indicazioni migliori per poter vincere, ma soprattutto di tutelarlo proprio da quei colpi che potrebbero ferirlo, anche gravemente. Dunque cosa gli dico? Di portare avanti il combattimento fino al quinto round, senza forzare la mano, senza rischiare di farsi più male inutilmente per via di qualche mossa e colpo istintivo. Strategia e intelligenza: è così che ha vinto ogni singolo round contro Reid. E’ questo il ruolo che deve avere un coach: portare alla vittoria il proprio atleta ogni volta riuscendo anche a tutelarne la salute il più possibile”.

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Quali sono gli obiettivi futuri?

“Quelli di Tony sono orientati a scalare la gerarchia, il ranking della federazione. Già lui è uno tra i migliori per risultati ottenuti: andando a guardare lo storico degli altri combattenti, pochi, pochissimi hanno ottenuto una percentuale di vittoria del 100% su così tanti match disputati, perché, ci tengo a ricordarlo, che all’anno ogni atleta non ne combatte più di 2. Meglio di lui, e l’obiettivo di Tony è quello di sfidarlo, c’è Luis Palomino, che su 8 match disputati ne ha vinti 8. Il mio obiettivo è quello di aiutarlo a raggiungere il livello di Luis”.