Calcio Monza, nessun dramma: la sconfitta con il Milan è una tappa del percorso di crescita

Si spezza per mano del Milan la striscia di otto risultati utili consecutivi firmata dal Monza di Raffaele Palladino. La sconfitta non ridimensiona certo la crescita della squadra, attesa ad un pronto riscatto nelle prossime sfide salvezza.
Ci sono voluti almeno cinque replay per capire con esattezza la traiettoria disegnata dal pallone calciato da Ciurria al 73’ di Monza-Milan. Palo, polpaccio di Tatarusanu, ancora palo, palla oltre la linea di fondo: dinamica irripetibile quanto decisiva per le sorti del match.
Se è vero che la vittoria del Milan trae legittimazione da altri elementi della partita (il palo di Leao nel primo tempo, le occasioni non sfruttate da Diaz, Theo Hernandez e De Ketelaere) è altrettanto onesto ammettere che in caso di pareggio biancorosso a meno di 20’ dal termine, con Palladino che aveva già schierato quasi tutte le forze offensive disponibili, avremmo potuto assistere ad un altro finale di match.
Inutile scervellarsi nei ragionamenti viziati da periodi ipotetici dell’irrealtà: i biancorossi incassano la prima sconfitta in campionato del 2023 con un certo rammarico, dovuto sia all’episodio di cui sopra sia ad una certa conduzione della sfida, soprattutto nel primo tempo.
L’ANALISI
Come sottolineato anche dal mister Palladino a fine gara, il Monza ha concesso davvero poco ai rossoneri nella prima frazione, tuttavia ha mostrato poca intraprendenza in fase di possesso palla, elemento che solitamente contraddistingue il gioco di Pessina e compagni. Forse un certo timore reverenziale nei confronti dei campioni d’Italia, forse l’emozione per una sfida particolarmente sentita da tutto l’ambiente, sta di fatto che i biancorossi sono sembrati più impacciati del solito, nonostante due vere occasioni costruite nei primi 120 secondi di gioco.
La ripresa ha invece mostrato il volto migliore dei padroni di casa, che hanno decisamente avanzato il baricentro: considerando che dopo il break sono tornati in campo gli stessi effettivi del primo tempo, probabilmente mister Palladino ha saputo toccare le corde giuste nello spogliatoio. L’ingresso di forze fresche si è senz’altro fatto sentire, a testimonianza della disponibilità di un organico ricco e con qualità tecniche di rilievo. Tra le varie note positive, meritano una citazione le prove di Marlon e Carboni: il primo si è dimostrato attento e puntuale nel contenere al meglio lo spauracchio Leao, il secondo ha esordito in biancorosso – ed in serie A – in un momento non semplice, ma ha dimostrato una buona personalità nello spezzone che Palladino gli ha concesso.
Luci e ombre invece sulla valutazione del tridente offensivo: Petagna ha calciato in porta almeno 2 volte, ma spesso ha pagato dazio nei confronti di Thiaw (2001 di sicure prospettive). Mota si è acceso ad intermittenza, alternando qualche buona iniziativa a momenti ai margini del match. Caprari è partito bene, ma è stato progressivamente assorbito dalla fisicità dei campioni d’Italia. Ciurria – per il quale il tecnico biancorosso ha avuto parole al miele nel dopogara (“Strano che non abbia fatto una carriera ancora più importante. Cresce sempre di più, può giocare ovunque: terzino, esterno, trequartista…”) ha forse limitato le sue proiezioni offensive in considerazione del maggior “peso specifico” del reparto offensivo. Questa situazione tattica, insieme alla valutazione sulle condizioni di Carlos Augusto e sulle sostituzioni dei giocatori che saranno squalificati (ben tre, Marlon, Birindelli e Rovella) cominceranno ad impegnare i pensieri di Raffaele Palladino sin da domani.
TRITTICO SALVEZZA
Nessun dramma: la sconfitta di misura contro i Campioni d’Italia non ridimensionalo splendido cammino fin qui compiuto dai biancorossi. Sarà fondamentale dare continuità all’approccio volitivo e intenso del secondo tempo già nei prossimi match, senza lasciarsi abbattere dalla delusione per il risultato. Il calendario ora propone a Pessina e compagni tre sfide salvezza estremamente complicate contro Salernitana, Empoli (in casa) ed Hellas Verona: per “tenere alta l’asticella” occorre raccogliere contro questi avversari quei punti necessari a guardare oltre l’obiettivo salvezza.