Chiuso in una cella frigorifera per due giorni: arrestato uno dei sequestratori

Insieme a due complici avrebbe sequestrato in una cascina un connazionale per ricevere informazioni in merito ad una partita di droga.
Insieme a due complici avrebbe sequestrato in una cascina un connazionale per ricevere informazioni in merito ad una partita di droga. Attirato con l’inganno, l’avrebbero poi massacrato di botte, minacciato con una pistola e infine rinchiuso in una cella frigorifera. La vittima si sarebbe liberata dopo due giorni chiedendo l’aiuto delle Forze dell’Ordine.
L’ARRESTO
Nella mattinata di giovedì, presso l’Aeroporto di Milano Linate, i Carabinieri della Compagnia di Pioltello hanno tratto in arresto un cittadino marocchino classe 1995 con la pesantissima accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni aggravate.
L’indagato, rintracciato nella regione della Murcia lo scorso 28 novembre dalla Polizia spagnola in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria italiana, ed atterrato presso lo scalo aeroportuale lombardo, con un volo proveniente da Madrid, è stato scortato da personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia
LE INDAGINI
I fatti risalirebbero all’8 agosto 2021, a Pantigliate (MI), dove un 25enne aveva denunciato di essere stato accompagnato con l’inganno dal proprio coinquilino presso una cascina, dove ad attenderlo vi erano, oltre all’odierno arrestato, anche due cittadini italiani, entrambi destinatari, lo scorso 10 agosto 2021, di fermo di indiziato di delitto per lo stesso procedimento.
A quel punto, nel tentativo di fargli vuotare il sacco circa una partita di droga, lo avrebbero legato, picchiato, minacciato con un’arma da fuoco e, infine, rinchiuso in una cella frigorifera non funzionante. L’incubo era durato 48 ore quando poi la vittima era riuscito a liberarsi e a chiedere aiuto.
“L’attività investigativa, condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Pioltello e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano VII° Dipartimento, ha permesso di accertare le responsabilità dei soggetti coinvolti e localizzare il prevenuto in terra iberica, ove si era rifugiato per sfuggire alla cattura” spiegano dal Comando.