Comunità energetiche, nasce la prima costituita sulla spinta di Apa Confartigianato Imprese

A Pieve Emanuele l’iniziativa di 9 imprenditori sotto l’egida dell’associazione di categoria. Un esempio di come l’aggregazione possa portare benefici ad un’intera comunità territoriale che potrà essere replicato anche a Monza e in Brianza.
Saper cogliere le sfide dei tempi e trasformarle in occasione di crescita e sviluppo, invece di restare spettatori passivi di un cambiamento in atto, è un atteggiamento sempre utile, ma quasi mai facile. Ecco perché la prima Comunità energetica rinnovabile formalmente costituita sotto il cappello di Apa Confartigianato Imprese Milano-Monza e Brianza, nata nei giorni scorsi a Pieve Emanuele, nel sud della Città Metropolitana di Milano, ha un significato almeno doppio.
Da un lato, infatti, testimonia che l’associazione imprenditoriale rende sempre più concreto il percorso da tempo avviato verso l’ecosostenibilità e il risparmio energetico. Dall’altro la Comunità energetica di Pieve Emanuele, un’aggregazione di utenti finali di energia elettrica che ha lo scopo di generare benefici economici, ambientali e sociali ai membri e al territorio interessato, costituisce un esempio replicabile, sempre sotto l’egida di Apa Confartigianato Imprese e con le dovute differenze dei casi specifici, anche nel territorio di Monza e della Brianza.
IL CASO
“È un momento importante per la nostra territoriale e in generale per il sistema Confartigianato – afferma l’imprenditore Alberto Cervi, delegato Apa Confartigianato nell’area del Sud Milano, che si è fatto promotore della Comunità energetica di Pieve Emanuele insieme ad altri 8 imprenditori – le norme di riferimento non impongono una determinata forma giuridica, ma sono tutte coerenti nel prescrivere obiettivi e caratteristiche essenziali che indirizzano alla scelta e circoscrivono il campo”.

“Oggi sono coinvolte le nostre imprese – continua – ma sono già in corso interlocuzioni che apriranno a breve anche alle pubbliche amministrazioni”. La Comunità energetica rinnovabile di
Pieve Emanuele, che avvierà le adesioni a partire da marzo 2023, in base allo statuto approvato, è costituita con pari dignità da Artigiani, micro, piccola e media impresa; Comune di Pieve Emanuele; cittadini e famiglie, che sono gli utenti finali domestici intestatari di un punto di prelievo o POD (Point of delivery).
“Si tratta di una bella esperienza ed altre simili si stanno cominciando ad affermare – afferma Enrico Brambilla, Segretario di APA Confartigianato Imprese Milano, Monza e Brianza – ci sono
molti aspetti da disciplinare, ma tutto questo va nella direzione della sostenibilità ed è un segnale che anche il mondo delle piccole e medie imprese artigiane vogliono dare il loro contributo sui temi della transizione ambientale”.
IL QUADRO NORMATIVO
Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono una realtà nuova dal punto di vista legislativo. In Italia alla fine del 2021 con il Decreto Legislativo 199 c’è stato il recepimento definitivo della Direttiva europea Red II del 2018 sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Mancano, però, ancora la definizione delle regole tecniche e dei decreti attuativi. Previsti incentivi economici fissi e invariabili per 20 anni e contributi a copertura di oneri di sistema fino a 120 euro al megawattora.
Sono chiari gli scopi delle Comunità energetiche rinnovabili, che vanno incontro alle sfide connesse alla transizione ecologica, tema al centro della Agenda 2030 delle Nazioni Unite e al maxi piano del Next Generation UE. Dalla diffusione delle rinnovabili, con costi di approvvigionamento dell’energia più stabili nel tempo e la valorizzazione degli impianti fotovoltaici, al consumare energia elettrica rinnovabile prodotta in prossimità del consumatore. Dal passare ad un modello di condivisione del consumo energetico senza modificare le reti di distribuzione esistenti al produrre benefici socio-economici ed ambientali per tutta la comunità.