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Ex Buon Pastore a Monza, il Comitato organizza un’incontro pubblico per proteggere il bene storico

Nel 2005 l'area fu venduta a una società immobiliare, che ha presentato un progetto di 3 edifici di circa 12 piani, oltre a circa 200 posti auto, sperando di cancellare il vincolo della Soprintendenza.

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Il Comitato pro Buon Pastore ‘Salviamo Villa Angela’ torna mettere sotto i riflettori la storica zona monumentale e verde, a due passi dal centro del capoluogo della Brianza, e questa volta lo fa con un incontro pubblico dal titolo “L’area ex Buon Pastore: un bene storico, vincolato, da proteggere“. Appuntamento per mercoledì 15 febbraio alle ore 20,45 a Monza, presso il centro civico San Biagio – Cazzaniga, salone seminterrato con ingresso da via Cimarosa, 1.

PROGRAMMA SERATA

Moderatrice: Rita Caldarelli, Comitato pro Buon Pastore

RELATORI:

Rita Caldarelli: Gli edifici di ieri e oggi
Prof. Claudio Consonni: La chiesa panottica
Avv. Mauro Mantica: Il vincolo della Soprintendenza
Arch. Giorgio Majoli: L’area del Buon Pastore negli strumenti urbanistici
Ing. Antonio Gatti: Il Buon Pastore ed i progetti edilizi
Arch. Paola Galbiati: Un futuro possibile per l’area Buon Pastore.

L’AREA EX BUON PASTORE MONZA

All’interno dell’ampia area verde situata tra via F. Cavallotti e via S.M. Pellettier, nel quartiere Triante, si trovano i resti dell’antica Villa Uboldi, detta anche ‘Villa Angela’, costruita intorno alla metà del XVII secolo. La villa divenne proprietà della congregazione di Nostra Signora di Carità del Buon Pastore, che aveva come fine quello di ricoverare “giovani traviate che sieno suscettibili di correzione, di istruirle
e di educarle”. Successivamente la Congregazione acquistò edifici circostanti alla villa e nel 1899 iniziarono i lavori per costruire la chiesa panottica. In tempi più recenti l’Istituto Buon Pastore ospitava bimbe e ragazze ‘senza famiglia’, in attesa di adozione o affido e concesse un corpo del complesso al Comune di Monza per ospitare la sede staccata di diverse scuole. L’area comprende anche un parco di oltre 20.000 mq, caratterizzato da un singolare bosco urbano, unico nel suo genere, con alberi monumentali di gran pregio. Tutta l’area è vincolata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio. Nel 2005, l’intera area fu venduta dall’Istituto religioso ad una società immobiliare, che ha presentato un progetto devastante, 3 edifici di circa 12 piani, oltre a circa 200 posti auto, sperando di far cancellare il vincolo. (Leggi qui il progetto).

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