Monza. Qualche giorno fa fu il consigliere comunale e leader di Civicamente Paolo Piffer a sollevare il tema dei Giardini Reali a pagamento. Sì, perchè periodicamente torna a farsi avanti l’ipotesi che per accedere ai Giardini della Villa Reale e del Parco di Monza sia previsto un pagamento. Con una nota stampa il consigliere aveva criticato alcune notizie ufficiose che andavano in questa direzione, sostenendo che “solo chi non conosce Monza e i monzesi può ipotizzare di far pagare un biglietto per entrare in quel luogo“.
“Su quei prati – prosegue la nota – ci siamo cresciuti, ci siamo innamorati, lasciati e ci siamo rifugiati quando la scuola non era nei nostri programmi. Su quei prati abbiamo provato ad evadere, a cercare ispirazione, abbiamo preso decisioni giuste e molto più spesso sbagliate. Su quei prati ci abbiamo camminato tenendo la mano di nostro padre ed oggi ci camminiamo stringendo quella di nostro figlio. Su quei prati, se cercate bene, potete trovare le chiavi dell’auto e dei motorini di mezza città, portafogli, occhiali da sole e sogni mai realizzati. Quei prati sono casa nostra e nessuno può chiederci di pagare il biglietto per entrare in casa, nessuno“.
Per sapere quanto c’è di vero dietro questa ipotesi abbiamo contattato l’assessora alla cultura e alla Villa Reale, Arianna Bettin, che a MBNews spiega: “è tutto davvero prematuro ed è ancora in fase di ipotesi”.
Bettin chiarisce che l’ipotesi fa parte della progettualità del Masterplan, il documento di indirizzo che dovrà scrivere il futuro a lungo termine del complesso monumentale del polmone verde della Brianza. In fase di lavorazione, l’assessora specifica inoltre che “non è la versione definitiva, bensì una iniziale proposta che è pervenuta” e che comunque eventuali cambiamenti per l’accesso ai Giardini Reali dovranno essere accompagnati da un recupero dello spazio in questione. “Tantissime Ville in Italia e in Europa prevedono una bigliettazione anche dei Giardini. Tante sono le ipotesi, una di queste potrebbe essere quella che sia previsto un pagamento per chi viene da fuori, ma che monzesi e residenti dei comuni limitrofi ne siano esentati. Ripeto: è una indicazione, una ipotesi che non ci sentiamo di escludere ma assolutamente non una scelta né presa, né definitiva”.
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