Il Grillo Cheesburger di Pane&Trita “provato per voi”: il segreto è l’ingrediente M

New entry del menù della nota catena presente anche in Brianza, arriva in forniture limitate e (sembra) va a ruba per l’ora di chiusura.
Prenoto un tavolo per la sera stessa da Pane&Trita, sede di Villasanta, e mi assicuro che ci sia a menù il Grillo Cheesburger, new entry della settimana a base di farina di grillo. “Si, ma il numero è limitato, le conviene non fare tardi”, mi rispondono al telefono. E così, in un baleno, la semplice curiosità diventa desiderio: lo voglio! Marketing… È quello, il marketing, l’ingrediente principale del piatto.
Nei ristoranti brianzoli della catena (Muggiò, Seregno, Villasanta) arrivano forniture limitate di 100 pezzi al giorno e pare siano andate sempre sold out per l’ora di chiusura. Il mio panino, servito alle 20.40 di venerdì 17 febbraio, è il penultimo, così dice il responsabile di sala. Costa 13,90 euro, tutti gli altri sono sotto i 12 euro.

Arriva in tavola, è bello, alto, colorato. Prima questione da chiarire: la farina di grillo sta nell’hamburger, non nel pane che, sì, è verde brillante, ma sempre per via dell’ingrediente marketing. È un effetto scenico già visto, inviso a chi considera la semplicità una questione di buon gusto, ma suggestivo.
Altra chiacchiera insistente da sfatare: il piatto non sa di bottarga. Anche perché la farina di grillo (sempre che ricordi davvero la bottarga) è solo uno degli ingredienti dell’hamburger e pare sia in nettissima minoranza. Per il resto si tratta di un tortino vegetale, buono, arricchito dai consueti sapori dei burger come salse e condimenti, in questo caso scamorza fusa, cavolo viola, patata americana crispy. Insomma, se non te lo dicono, è probabile che tu non ti accorga di nulla.
In definitiva, il Grillo Cheesburger, pur essendo un pioniere in Italia, è un piatto piuttosto democratico: regala ai curiosi la sensazione della novità, rassicura gli abitudinari con un gusto nella norma, fornisce ai commensali spunti di conversazione. E i cellulari restano nelle tasche, se non per i 5 secondi del selfie d’ordinanza. Provateci stasera, ma non fate tardi…