Da Muggiò alla vittoria dell’Europeo Under-21. Intervista al nuovo campione europeo di “kumite” Matteo Avanzini

Dopo la seconda posizione all’Europeo U-21 del 2021, Matteo Avanzini, brianzolo doc, è riuscito a rifarsi e vincere la medaglia più ambita.
Monza. Ci sono atleti, in tutti gli sport, che oltre al sacrificio, al duro allenamento e alla imprescindibile dedizione, sono dotati di un talento straordinario sin dalla nascita; che sono nati per competere e per trionfare sin da giovanissimi. Questa è la parabola di Matteo Avanzini, giovane talento muggiorese di karate (nel fondamentale “kumite”, ovvero il “combattimento”), dalle straordinarie e precoci capacità, nonché un sicuro predestinato vincitore. Il secondo posto all’Europeo giovanile tenutosi in Estonia nel 2021, ancora 16enne lasciava presagire un futuro roseo per il 18enne brianzolo, che da gennaio ha cambiato casacca, passando dal Wa Yu Kai Muggiò alle Fiamme Gialle riuscendo, un mese dopo, a conquistare il titolo di campione europeo.
Nella seguente intervista esclusiva a MBNews, Matteo si è raccontato a 360°: dalla vittoria europea in terra cipriota, fino all’inizio della sua carriera.
L’intervista
Ci racconti com’è andata l’esperienza europea che è culminata con la medaglia d’oro?
Quella di questo europeo non è stata la mia prima esperienza, poiché avevo già partecipato all’edizione del 2021 e quella del 2022. Nel 2021, a Tampere (Estonia) sono arrivato in seconda posizione, perdendo in finale il match contro il macedone Stefan Stojanovikj (primo nel ranking mondiale nella categoria), che ho sconfitto per 5 a 4 in semifinale. Lo scorso europeo, invece, sono uscito alle eliminatorie per vari problemi, infatti è stata una grande delusione. In questa edizione io e il mio team ci siamo fatti trovare pronti e sono riuscito a rendere al meglio. Tornando all’Europeo appena conclusosi, la finale l’ho vinta per 6 a 3 contro il bosniaco Anes Bostandzic, un avversario imponente fisicamente, che ha già vinto numerose gare in senior. Emozioni? Sicuramente, sin dall’inizio sapevo di poter arrivare al podio. Quando ci arrivi e sei lì a giocarti la medaglia, il colore della stessa lo fa la voglia.
Qual è stata la chiave che ti ha fatto vincere questo europeo, dopo aver sfiorato la vittoria già nel 2021?
La concentrazione e la testa, ma anche il modo di allenarmi e di combattere. La durata di un incontro può sembrare poca, e restare concentrati per soli 3 minuti potrebbe dare l’idea sia non così arduo, ma è proprio l’opposto. A Tampere, nel 2021, Stojanovikj era più forte di me, soprattutto di testa e concentrazione. In questa gara mantenendo la freddezza e riuscendo ad attaccare nel momento giusto sono riuscito a battere tutti quanti, Stefan compreso; per me è stata una bella rivincita.
Si può dirsi questa, a oggi, la sua vittoria più importante?
Nì, sicuramente quella che ha più peso, ma quello più importante è il campionato nazionale assoluto, soprattutto perché a vincere all’età di diciott’anni sono veramente in pochissimi. Fra questi posso citare Stefano Maniscalco, un grande campione italiano che è anche il mi attuale allenatore alle Fiamme Gialle. Però ecco, a livello di Palmàres, sicuramente una vittoria europea vale di più in una carriera di un atleta.

Parlando invece della tua carriera, dagli esordi fino al giorno d’oggi, cosa rappresenta per te il karate e come ti sei avvicinato a questo sport?
Inizialmente il merito è stato sicuramente quello di mio padre, che mi ha spronato sin da qjuando avevo 6 anni e poco più a farmi crescere la passione per questo sport e anche a provare a praticarlo. Sono quindi entrato a far parte del team muggiorese Wa Yu Kai. La mia indole sin da sempre di ragazzo vivace e allegro è stato anche l’input che mi ha permesso di capire davvero che questa disciplina fosse fatta apposta su misura per me.
Può raccontare brevemente il percorso durato oltre un decennio nella squadra Wa Yu Kai Muggiò?
Avendo iniziato a 6 anni, posso dire che, come in ogni sport, si inizia per gioco, per divertimento: giocavamo con i palloncini, c’erano percorsi a ostacoli, e cose del genere, raramente si praticava kumite (combattimento). Andando avanti con l’età, le cose cambiano e ci si specializza intraprendendo un percorso agonistico. Personalmente, ho iniziato a competere a 12/13 anni. Per i primi 2 anni praticavo sia il kata che il kumite; poi, andando avanti on l’età ho capito che il kumite, il combattimento vero e proprio era la strada che dovevo seguire. A 15 anni ho partecipato a una competizione giovanile molto importante, forse la più importante se escludiamo la nazionale, ovvero la Youth League di Venezia, in cui sono riuscito ad arrivare a conquistare il bronzo. Dopo il periodo di stop a causa del Covid-19, che mi ha obbligato, come tutti, a sospendere l’attività agonistica, sono tornato a competere nel 2021, quando sono arrivato in seconda posizione all’Europeo Under-21. Da questo gennaio ho cambiato team, passando alle Fiamme Gialle, e con questa vittoria europea devo dire che è un’avventura iniziata nel migliore dei modi.
Da gennaio 2023 è entrato a far parte delle Fiamme Gialle che emozioni ha provato e che differenze ha trovato?
Ci sono naturalmente molte differenze, poiché comunque sono passato da una realtà più piccola come quella di Muggiò a questa in cui mi trovo ora, decisamente più importante, in cui le ambizioni di tutti coloro che ne fanno parte sono molto alte, e chi è qui punta a voler raggiungere il sogno delle Olimpiadi. Ci sono differenze anche a livello tecnico, come gli allenamenti, sia in termini di quantità che di qualità: ora mi alleno molto di più e con macchinari e allenatori professionisti che hanno avuto una carriera a livelli top.
Obiettivi per il futuro?
Ho vari obiettivi: quello di partecipare ai World Combat Games di Riyadh che si svolgeranno a ottobre, e per farlo bisogna qualificarsi tramite delle gare di Youth League, la prima delle quali ci sarà dal 23 al 26 febbraio a Dubai. Dopodiché per quanto riguarda la nazionale senior, punto a partecipare agli europei e anche ai mondiali. Il punto più alto di tutti, come per ogni atleta, sarebbero le Olimpiadi, seppur il Karate in quelle del 2024 non sarà presente. Filtra ottimismo per l’edizione del 2028, staremo a vedere.