Monti (Lega), Fumagalli (M5S), Colombo (Pd): i big non eletti, tra Sanremo e le alleanze sbagliate

14 febbraio 2023 | 19:36
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Monti (Lega), Fumagalli (M5S), Colombo (Pd): i big non eletti, tra Sanremo e le alleanze sbagliate

Risultati forti sul territorio, ma non sufficienti per arrivare al Pirellone. Ecco i punti di vista di chi è rimasto fuori, qualcuno completamente a sorpresa.

Il servizio pubblico televisivo ha parlato di Sanremo tutta la settimana prima delle regionali. Il Festival che poteva essere il veicolo informativo più potente per dire ai cittadini di votare è stato un’occasione persa. In compenso ha fatto da megafono a messaggi stereotipati sull’area leghista: razzista, misogina…. Con queste ragioni, ma non solo, il consigliere regionale uscente del Carroccio Andrea Monti spiega il forte astensionismo che ha caratterizzato la competizione elettorale lombarda. E aggiunge: “i dati sono troppo bassi, ci dicono che c’è stato un problema di comunicazione”.

ANDREA MONTI

Elezioni Regionali 2023: i candidati brianzoli votano nei loro seggi

È uno dei big non eletti, Monti ( a meno che il collega di partito Alessandro Corbetta non diventi assessorre, lasciando libero il seggio). Non nasconde la delusione ma ne fa anche una questione di risultato di partito: “cinque anni fa la Lega aveva tre eletti. Questa volta uno: è chiaro che qualcuno resta fuori”. Soddisfatto invece, il leghista, per le preferenze arrivate dal territorio, nell’area delle Groane, Lazzate, Ceriano, Cogliate:  “qui, più di un elettore su due mi ha dato il voto”. Nessun ruolo, nella mancata  rielezione, l’avrebbe avuto Pedemontana, tema sul quale Monti si è trovato a combattere piuttosto in solitaria il fronte dei “sì”: “la riconferma del centrodestra e di Attilio Fontana – sostiene – è un segno inequivocabile che i cittadini hanno dato più peso alle cose fatte che alla questione di Pedemontana”.

MARCO FUMAGALLI

Elezioni Regionali 2023: i candidati brianzoli votano nei loro seggi

Proprio su Pedementana si concentra il rammarico della non rielezione di Marco Fumagalli, consigliere uscente del Movimento 5 Stelle. “Le votazioni hanno assegnato il ruolo di opposizione a figure come Ponti e la Sassoli – ha sottolineato – e dopo le tante battaglie che noi abbiamo fatto in nome dell’ambiente mi chiedo che tipo di apposizione questi due consiglieri potranno fare, lei favorevole, lui che non si capisce da che parte stia”. Si perde anche, secondo Fumagalli, il lavoro di opposizione concreta e insistente fatto sulla sanità, tema caldo, e sul Masterplan della Villa Reale al quale il grillino ha sempre rimproverato di essere un lunapark per ricchi, con aree troppo ampie assegnate in concessione a privati.

L’autocritica rispetto al risultato arriva lucida e chiara: “credo che si sia pagata la scelta dell’alleanza con il centrosinistra. Sulla nostra piattaforma il 40% del Movimento era contrario. Penso che in molti non siano andati a votare”. Anche per Fumagalli soddisfazione per il risultato sul territorio: oltre 700 preferenze in provincia.

ROSALBA COLOMBO

Rosalba Colombo, PD

Anche l’ex sindaco di Arcore Rosalba Colombo, seconda della lista del Pd per Majorino, tiene a ringraziare gli elettori: “ad Arcore sono stata la più votata in assoluto, oltre 200 preferenze. E il Pd con il 23,3 % per un soffio non ha superato Fratelli d’Italia come primo partito”.

Detto questo, la sconfitta di Majorino è netta e la stessa Colombo riconosce che ci si aspettava una battaglia dura, ma non con un distacco così vistoso. “Lo dico – spiega – perché i disagi arrivati al territorio lombardo dalla mala gestione di sanità, trasporti, ambiente, sono stati forti e sofferti. Lo abbiamo toccato con mano nella campagna fatta con Majorino sui territori, anche nelle zone dove altri candidati non sono nemmeno andati. Va detto che l’astensionismo è stato altissimo”. Soprattutto tra i giovani. E qui la Colombo, che in questa competizione si giocava molto meno dei consiglieri uscenti Monti e Fumagalli, trova spazio per la nota di serenità: “a sostenermi nella campagna elettorale sono stati 4-5 militanti tutti sotto ai 40 anni; li ringrazio è stato bello, divertente. La politica deve essere anche questo: entusiasmo”.